Incisiva l’azione di servizio portata a termine in questa settimana dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ascoli Piceno.

L’attenzione investigativa ha questa volta interessato un odontotecnico della costa sambenedettese, oggetto, da un po’ di tempo, di “voci” - giunte anche al servizio di pubblica utilità “117” - tendenti ad esaltarne una certa bravura e capacità nell’effettuare le prestazioni odontoiatriche.

Le attività di intelligence promosse in via diretta dalle Fiamme Gialle di San Benedetto del Tronto (AP), supportate da quelle di analisi attuate dai colleghi del Comando Provinciale di Ascoli Piceno, hanno consentito di accertare che il soggetto in questione altro non era che un mero odontotecnico, legalmente inibito, pertanto, dall’effettuare prestazioni odontoiatriche, di competenza, come noto, dei dentisti laureati in medicina, abilitati all’esercizio della specifica professione sanitaria.

Sul conto del soggetto, inoltre, è stata rilevata anche l’omessa presentazione delle dichiarazioni dei redditi per diverse annualità d’imposta, relativamente all’attività di odontotecnico regolarmente dichiarata al Fisco, elementi tutti che hanno determinato l’avvio della completa attività d’istituto, che ha quindi riguardato sia gli aspetti di polizia giudiziaria che quelli di polizia finanziaria.

I militari della Compagnia di San Benedetto del Tronto, pertanto, hanno instaurato le canoniche attività “del caso”, caratterizzate da una serie di appostamenti e sopralluoghi - protrattisi per lungo tempo nei pressi dello studio dell’odontotecnico dove veniva esercitata l’illecita attività di dentista - resisi particolarmente osteggiati dall’esistenza di una telecamera esterna installata dallo stesso odontotecnico e collegata ad un monitor interno allo studio, al fine cautelativo di riconoscere preventivamente le persone che richiedevano l’accesso.

All’atto dell’accesso nei locali - che, come detto, “sulla carta” dovevano essere adibiti ad un semplice laboratorio odontotecnico - i militari si sono invece trovati di fronte ad un vero e proprio ambulatorio dentistico, con tanto di ignari “pazienti”, apparecchiature radiologiche, poltrone dentistiche, medicinali anestetici e specifici attrezzi utilizzati per le cure dentistiche.

Le indagini hanno quindi permesso di appurare che il titolare della ditta di “Fabbricazione di protesi dentarie” svolgeva invero la ben più remunerativa attività di dentista, pur non avendo conseguito la prevista laurea in medicina, richiesta per la delicata attività medica. Lo pseudo-odontoiatra, come accertato, eseguiva quindi le cure, praticava anestesie, somministrava farmaci, intervenendo direttamente sui pazienti pur in mancanza di una idonea e necessaria preparazione medica, non in grado di garantire, quindi, alcuna tutela per la salute dei pazienti.

Trovandosi di fronte a tali fattispecie e constatata la mancanza di qualsiasi autorizzazione e abilitazione, i militari hanno quindi sequestrato l’intero studio dentistico - comprese tutte le relative attrezzature rinvenute sul posto - e denunciato alla Procura della Repubblica di Ascoli Piceno l’odontotecnico per la violazione agli articoli 348 (“Abusivo esercizio di una professione”) e 498 (“Usurpazione di titoli e onori”) del Codice Penale.

Le attività delle Fiamme Gialle continuano ora attraverso gli accertamenti tesi alla ricostruzione dell’intero giro d’affari dell’odontotecnico, al fine di consentire il recupero a tassazione di tutto il reddito sottratto negli anni sia attraverso l’esercizio della propria attività legale di odontotecnico che di quella illecita di odontoiatra.