Caro Presidente,

apprendo dalla stampa, con stupore e sconcerto, le nomine per due vertici della sanità marchigiana.
Non entro nel merito della qualità delle persone indicate che non conosco e alle quali, anzi, formulo i migliori auguri di buon lavoro per il bene della sanità e della salute dei nostri cittadini.

Vorrei però porti alcune considerazioni sul metodo scelto per le nomine.
In primo luogo la scelta di due persone esterne al sistema sanitario marchigiano mi sembra una dichiarazione implicita del fallimento del sistema stesso.
Se così fosse, credo che una riflessione vada fatta anche su altri protagonisti di tale sistema e non solo sui manager.

Siccome io non credo che sia così, perché i dati e i risultati testimoniano che ci sono alte capacità direzionali che hanno dimostrato con i fatti che è possibile gestire al meglio la sanità rispettando anche i conti, credo che sarebbe stato più utile che almeno uno dei due fosse scelto tra queste professionalità, ottenendo due risultati: non mortificare tutto l’attuale management e valorizzare quanto il territorio ha saputo esprimere in questi anni.

Non mi riferisco solo al direttore della zona di Macerata, che comunque negli ultimi quattro anni ha chiuso i bilanci in sostanziale pareggio, ma anche ad altri che sono circa nelle stesse condizioni come i manager delle altre due zone della provincia di Macerata. In Regione conoscete meglio di me dati e risultati.

In secondo luogo mi chiedo: quanto tempo impiegheranno i nuovi manager per rendersi conto in che realtà sono capitati? Almeno sei mesi, se essi sono particolarmente capaci, come sembrerebbe dai loro curricula, nonchè sufficientemente umili. Il che significa che perderemo tutto il 2007 per mettere in moto una macchina che prima di partire sembra avere già bisogno di una forte revisione, come si concordò anche nel convegno di Macerata del 2 dicembre 2005. All’epoca la macchina era sostanzialmente ferma già da un anno (considerando le elezioni regionali) e dopo il quale non si è fatta molta strada. In sostanza, dunque, saranno complessivamente tre anni di sostanziale stasi e impressionante disorientamento per tutto il sistema sanitario.

Infine sollevo una questione di opportunità nella nomina del dottor Ruta, il quale sarà pure una persona di spiccata moralità (non conoscendolo non posso giudicare) ma viene pur sempre da un’azienda fornitrice di apparecchiature per la sanità. Le cose sono che: o la Regione Marche ha deciso di fare a meno delle pur ottime attrezzature della Siemens o questa azienda rinuncia a partecipare a gare e forniture per la sanità marchigiana. Chi fugherà altrimenti i dubbi che questa sia stata favorita, in un mondo in cui di dubbi, dicerie e leggende metropolitane in senso negativo, nonchè purtroppo anche qualche brutto episodio accertato o in corso nel nostro Paese, ce ne sono molti?

Caro Presidente, faccio a te e al tuo assessore, che vi siete assunti prevalentemente questa pesante responsabilità, i miei auguri perché questa scelta si riveli la migliore e dia i frutti sperati per la sanità marchigiana. Sappi comunque che dalle periferie saremo molto attenti alle evoluzioni e intanto ti chiedo di cominciare a restituire al nostro territorio di Macerata quel che gli è dovuto in termini di fondi, di personale e di servizi ad iniziare da emodinamica perché la pazienza ha superato il limite.

Con confermata stima.