Lo scultore Giuseppe Gentili in Vaticano
| TOLENTINO - Lartista maceratese, nato a Pollenza nel 1942, sta lavorando ad una medaglia con limmagine di un cardo che vuole raffigurare il coraggio e la resistenza alle avversità di papa Giovanni Paolo II.
Lo scultore Giuseppe Gentili in breve si recherà in Vaticano, a Roma. L’artista maceratese, nato a Pollenza nel 1942, sta lavorando ad una medaglia con l’immagine di un cardo che vuole raffigurare il coraggio e la resistenza alle avversità di papa Giovanni Paolo II. La medaglia verrà consegnata in Vaticano. Qualche anno fa il maestro fu ricevuto ben due volte da Giovanni Paolo II ed in una di quelle occasioni donò metà della medaglia. La malattia che lo ha colpito impedisce inoltre all’artista di terminare l’opera di ferro e bronzo “Il terrorismo”.
Nei prossimi giorni l’opera verrà trasportata nel laboratorio di Teramo per la ripulitura e lucidatura. La stessa, comunque, parteciperà a tutte le mostre del maestro, la prima delle quali si terrà a Teramo all’inizio del prossimo anno mentre la successiva a Roma, poi in altre città italiane. La ferita al piede riportata in un incidente stradale lo scorso gennaio costringe da tempo il Gentili lontano dal laboratorio di contrada Santa Lucia di Camerino, città dove attualmente vive. C’è tanta amarezza in Gentili, sostenuto economicamente dall’amico appassionato d’arte Antonio Cargini, imprenditore edile di Teramo con cantieri anche a Camerino e Tolentino. Il maestro sente di non aver più la possibilità di terminare con il calore della fiamma ossidrica la sua ultima opera dal peso di 15 quintali, l’incompiuta come la definisce.
Nella sua statua condanna la società in cui l’uomo vive, la guerra. Gentili disprezza chi rovina il mondo con bugie e meschinità. L’artista non può terminare l’opera, non può muoversi, la vivace attività di Gentili è così rallentata. Ha dovuto abbandonare la bici, compagna di lunghe passeggiate, nonché l’hobby del paracadutismo. Ora trascorre il tempo in casa, ma non si è perso d’animo. Non potendo utilizzare la sua amata fiamma ossidrica ha allestito un laboratorio d’emergenza nel giardino di casa. Durante la convalescenza ha creato diverse opere che rappresentano la musica stonata prodotta dagli strumenti che si disgregano come la società, nella quale è difficile trovare amici, rapporti umani disinteressati e solidarietà.
Sta, inoltre, rifirmando tutte le vecchie opere e ad accompagnarlo è l’amico Giuseppe De Dominicis. Dopo il furto di una sua scultura in un locale pubblico di Pollenza, l’artista ha rivisto i suoi capolavori per modificarne la firma utilizzando una penna particolare rendendo difficile la copiatura come qualcuno ha fatto in passato. Tra questi ha la nuova firma anche il bronzo “V uguale E”, ovvero vita uguale energia, ora dell’estimatore avvocato Giovanni Gaeta di Camerino. Chi ha acquistato le opere del maestro deve rinconvertire la firma e può farlo contattandolo. Artista amico di Charlie Chaplin, apprezzato da Picasso, Federico Fellini, Gentili in oltre quaranta anni di attività ha conquistato una fama tale da essere considerato unico nel suo genere. Tante le opere che ha prodotto nel tempo. Ha allestito la sua prima personale 42 anni fa, nell’atrio del teatro “Lauro Rossi” di Macerata, dopo essersi diplomato maestro d’arte all’istituto “Cantalamessa” dietro la guida del professor Pietro Cristallini.
Nei prossimi giorni l’opera verrà trasportata nel laboratorio di Teramo per la ripulitura e lucidatura. La stessa, comunque, parteciperà a tutte le mostre del maestro, la prima delle quali si terrà a Teramo all’inizio del prossimo anno mentre la successiva a Roma, poi in altre città italiane. La ferita al piede riportata in un incidente stradale lo scorso gennaio costringe da tempo il Gentili lontano dal laboratorio di contrada Santa Lucia di Camerino, città dove attualmente vive. C’è tanta amarezza in Gentili, sostenuto economicamente dall’amico appassionato d’arte Antonio Cargini, imprenditore edile di Teramo con cantieri anche a Camerino e Tolentino. Il maestro sente di non aver più la possibilità di terminare con il calore della fiamma ossidrica la sua ultima opera dal peso di 15 quintali, l’incompiuta come la definisce.
Nella sua statua condanna la società in cui l’uomo vive, la guerra. Gentili disprezza chi rovina il mondo con bugie e meschinità. L’artista non può terminare l’opera, non può muoversi, la vivace attività di Gentili è così rallentata. Ha dovuto abbandonare la bici, compagna di lunghe passeggiate, nonché l’hobby del paracadutismo. Ora trascorre il tempo in casa, ma non si è perso d’animo. Non potendo utilizzare la sua amata fiamma ossidrica ha allestito un laboratorio d’emergenza nel giardino di casa. Durante la convalescenza ha creato diverse opere che rappresentano la musica stonata prodotta dagli strumenti che si disgregano come la società, nella quale è difficile trovare amici, rapporti umani disinteressati e solidarietà.
Sta, inoltre, rifirmando tutte le vecchie opere e ad accompagnarlo è l’amico Giuseppe De Dominicis. Dopo il furto di una sua scultura in un locale pubblico di Pollenza, l’artista ha rivisto i suoi capolavori per modificarne la firma utilizzando una penna particolare rendendo difficile la copiatura come qualcuno ha fatto in passato. Tra questi ha la nuova firma anche il bronzo “V uguale E”, ovvero vita uguale energia, ora dell’estimatore avvocato Giovanni Gaeta di Camerino. Chi ha acquistato le opere del maestro deve rinconvertire la firma e può farlo contattandolo. Artista amico di Charlie Chaplin, apprezzato da Picasso, Federico Fellini, Gentili in oltre quaranta anni di attività ha conquistato una fama tale da essere considerato unico nel suo genere. Tante le opere che ha prodotto nel tempo. Ha allestito la sua prima personale 42 anni fa, nell’atrio del teatro “Lauro Rossi” di Macerata, dopo essersi diplomato maestro d’arte all’istituto “Cantalamessa” dietro la guida del professor Pietro Cristallini.
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03/11/2006
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