"Rita Evelyn". Previsto un giorno di lutto cittadino
San Benedetto del Tronto | E' quanto annuncia il sindaco Giovanni Gaspari mentre rivolge un accorato appello ai cittadini per la raccolta di fondi in favore delle famiglie dei dispersi.
di Carmine Rozzi
Quando saranno recuperati i tre corpi dei marittimi dispersi il Comune decreterà un giorno di lutto cittadino per onorare la memoria degli scomparsi. E’ quanto annunciato dal Sindaco Giovanni Gaspari che nel farlo rivolge un accorato appello ai suoi concittadini affinché si avvii una gara di solidarietà per la raccolta di fondi a favore delle famiglie dei naufraghi.
Intanto sul fronte del recupero nella giornata di oggi avranno probabilmente inizio le operazioni di ancoraggio e di sollevamento del motopeschereccio. Per ora i corpi individuati ma non identificati sono due mentre si cerca alacremente di rintracciare anche il terzo. Nel frattempo stanno migliorando le condizione della signora Hayet Guitrama, moglie del marinaio tunisino scomparso, Ounis Gasmi. La donna, dopo la notizia del naufragio nel quale ha perso la vita il marito, aveva smesso di mangiare ed è arrivata a San Benedetto in condizioni di forte debilitazione.
Portata all’ospedale è stata sottoposta ad una intensiva terapia a base di flebo ed ora sta recuperando pian piano le energie. Dalla Capitaneria di Porto le poche notizie pervenute parlano del completamento di tutte le operazioni previste dal programma operativo antecedenti a quella del ripescaccio vero e proprio per cui da oggi potrebbero partire le fasi per riportare alla superficie il relitto della barca con, si spera, tutte e tre le salme.
Quest’ultima disgrazia del mare ha riportato alla luce la questione del recupero dei dispersi che, ogni volta, assume caratteri di alta tensione e drammaticità per via della durata dei tempi di recupero che, per chi ha perso un parente, sono sempre troppo lunghi, nonostante il prodigarsi degli organi competenti. Purtroppo, in casi di profondità notevoli, l’arrivo di un pontone è spesso legato, oltre che ad una certa inevitabile burocrazia, alla dislocazione dello stesso al momento della richiesta.
Tutti ricorderanno che, in occasione della tragedia del Rodi, fu fatto arrivare un pontone dall’altra parte della penisola, ovvero dal porto di La Spezia. Ciò tuttavia non toglie che si dovrebbe studiare la possibilità di creare una forza di pronto intervento facente parte del corpo della Protezione Civile finalizzata al solo recupero dei dispersi con l’ausilio e la direzione della Capitaneria di Porto competente.
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08/11/2006
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