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La replica ufficiale del Touring Club Italiano alla lettera aperta dal Comune di Offida

Offida | Risposta al Sindaco di Offida, Signor Lucio D'Angelo, e all'Assessore al turismo del Comune di Offida, Signor Valerio Lucciarini, relativa ai criteri di assegnazione del marchio di qualità "Bandiera Arancione".


Gentile Signor Sindaco,
Le scrivo, anche a nome del nostro Presidente, in merito alla Sua del 20 novembre circa l’esito della candidatura del comune di Offida alla Bandiera arancione del Touring Club Italiano, con l’intenzione di separare le critiche, che vanno accettate e discusse, dalle illazioni, che TCI intende respingere con forza, serietà e trasparenza, e sulle quali evidentemente si riserva ogni ulteriore valutazione.

Come sa, la Bandiera arancione è il marchio di qualità turistico-ambientale che seleziona e certifica le località dell’entroterra che soddisfano i criteri previsti dal Modello di Analisi Territoriale (M.A.T.) del Touring Club Italiano. Il M.A.T. è costituito da 5 macroaree di analisi, che comprendono oltre 135 parametri. Viene applicato e perfezionato da più di 8 anni, in un continuo processo di ricerca e sviluppo, e sulla base dell’analisi di circa 1.600 piccoli comuni (circa il 23% dei piccoli comuni dell’entroterra d’Italia).

Poiché il Modello ha l’obiettivo di identificare e certificare le eccellenze del nostro territorio, esso stesso deve contemplare un continuo allargamento e sviluppo dei propri criteri. Il Modello prevede infatti un costante innalzamento del livello minimo richiesto per ciascuna area di analisi e l’aggiunta di nuovi elementi di valutazione. Proprio per questo motivo, alcuni Comuni, pur operando nelle direzione suggerite possono poi raggiungere esiti “inferiori” all’atteso in diverse edizioni dell’iniziativa. In altre parole mentre si sta operando, positivamente, il modello stesso va a prevedere nuove e più impegnative qualità. Non posso che respingere quindi, e con grande forza, l’idea distorta di una “discrezionalità di giudizio in ordine alla collocazione politica delle amministrazioni”.

Riepilogo ora, e preciso, il percorso di candidatura del comune di Offida:
- 1° edizione “Bandiere arancioni nelle Marche” (2001): il Comune non ha presentato la candidatura;
- 2° edizione “Bandiere arancioni nelle Marche” (2002): il Comune non ha presentato la candidatura (diversamente da quanto indicato nella Sua comunicazione);
- 3° edizione “Bandiere arancioni nelle Marche” (2003): il Comune ha presentato la candidatura, ha superato la fase di preselezione, è stato oggetto di visita sul campo (nel mese di luglio) da parte del Touring e non ha raggiunto la Bandiera arancione. È stato quindi redatto e consegnato al Comune un dettagliato “Piano di miglioramento”
- 4° edizione di “Bandiere arancioni nelle Marche” (2004): il Comune ha presentato la candidatura, ma non ha superato la fase di preselezione (diversamente da quanto indicato nella Sua comunicazione);
- 5° edizione di “Bandiere arancioni nelle Marche” (2006): il Comune ha presentato la candidatura, ma non ha superato la fase di preselezione.

Per quanto concerne il percorso di sviluppo e miglioramento messo in atto negli ultimi anni nel comune di Offida, Le confermo che nel corso dell’analisi se ne è preso atto e si è senza dubbio identificato il Suo Comune tra quelli che hanno recepito e attivato elementi di miglioramento e alcune delle indicazioni suggerite. D’altra parte è necessario mettere in evidenza che alcuni risultati non hanno ancora raggiunto la soglia minima richiesta per l’accreditamento. A solo titolo di esempio, all’interno dell’area “qualità ambientale” (risultata “non accreditata”), influisce anche il fatto che la crescita (di 20 punti percentuali) nella raccolta differenziata (fino ad arrivare al 16% nel 2006), pur positiva, non raggiunge la soglia prevista dal Modello di Analisi Territoriale (che è del 35%, come già indicato nel Piano di miglioramento consegnato al Comune nel 2003).

In merito alle altre aree “non accreditate” nel corso dell’analisi, Le segnalo le “Linee Guida Bandiere arancioni, per la qualità turistico-ambientale dei piccoli comuni dell’entroterra” (che allego alla presente). Per i comuni che presentano la candidatura alla Bandiera arancione, ma non superano la fase di preselezione, e come Offida nel 2006, ricevono la “scheda di preselezione” (che mette in evidenza le aree di analisi accreditate e quelle non accreditate) le “Linee guida” sono un utile documento di approfondimento e analisi nel quale individuare i punti di forza e i punti critici della destinazione, nonché le motivazioni del non superamento della fase di preselezione.

Circa il “piano di miglioramento”, esso è stato consegnato a Offida nel 2003 (non nel 2002 come indicato nella Sua comunicazione). Come in tutte le Regioni, esso viene redatto per tutti i Comuni che superano la preselezione e ricevono il sopralluogo, ma non raggiungono la Bandiera arancione. A fine 2006, sono oltre 400 i piccoli Comuni italiani che hanno ricevuto il “piano di miglioramento”.
Il “piano” viene redatto e consegnato a titolo assolutamente gratuito per il Comune. L’iniziativa “Bandiere arancioni” viene infatti sviluppata dal Touring con la collaborazione di Regioni e Province (nelle Marche, grazie alla collaborazione della Regione Marche). Ai Comuni, qualsiasi sia l’esito dell’analisi, non viene richiesto alcun genere di contributo economico. A questo proposito respingo con vigore l’illazione che fantastica su l’assegnazione di marchi in seguito ad incarichi per TCI da parte del Comune. Non vi è infatti caso alcuno -tra le 115 Bandiere arancioni assegnate ad oggi- di conferimento legato ad altro se non al risultato dell’applicazione del suddetto Modello di Analisi.

Qualche dato allora che evidenzia la forte selettività del processo di analisi. Tra i Comuni che presentano la candidatura, il 36% supera la fase di preselezione e solo il 9% riceve la Bandiera arancione. Molte località, anche con una notorietà turistica più elevata di Offida, non superano l’analisi, pur possedendo importanti risorse culturali e paesaggistiche.
Ciò, unitamente al fatto che circa 1.600 piccoli Comuni italiani in 17 regioni abbiamo aderito al percorso verso la Bandiera arancione, non solo mostra l’apprezzamento per l’iniziativa del Touring a livello nazionale, ma anche l'esperienza consolidata del Modello di Analisi Territoriale, che non ha mai ricevuto alcuna contestazione, ma alcune richieste di chiarimenti, regolarmente forniti e poi valutati esaustivi e corretti.

Un’ultima riflessione. Il tempo e le risorse investite dalla Sua Amministrazione per mettere in atto specifiche azioni di miglioramento, da Lei definite “tempo perso per inseguire riconoscimenti”, sono in realtà frutto del vero valore aggiunto del sistema Bandiere arancioni. Esso non è unicamente riconducibile al raggiungere un riconoscimento, ma soprattutto all’attivazione di processi di conoscenza, miglioramento e riqualificazione, indirizzati a potenziare la qualità dei luoghi, dell’offerta e dei servizi per la popolazione residente, e poi a beneficio anche dei turisti. Questo è l’elemento fondante dell’iniziativa: aderire ad una occasione di miglioramento continuo, iniziativa cresciuta con lo scopo di riflettere e operare sulla qualità dei sistemi di accoglienza e per coagulare l'importante impegno delle piccole realtà locali, spesso svantaggiate. Non è un processo obbligatorio, ma volontario e condiviso. Va intrapreso unicamente in un ottica costruttiva e “di percorso”, non di mera distinzione; in caso contrario, candidarsi non è utile né opportuno. E su questo percorso TCI è - da sempre - disponibile ad un dialogo produttivo.

Tutto ciò premesso e chiarito, mi corre l’obbligo in ogni caso di respingere fermamente le Sue affermazioni che non poco offendono il nostro Sodalizio. Ribadisco infatti come sopradetto che ogni azione del TCI, quindi anche nell’ambito dell’attribuzione delle Bandiere arancioni è improntata alla massima correttezza e trasparenza, e mai orientata da scelte o influenze politiche (che tra l’altro ci sono estranee per dettato statutario). Mi offende anche l’illazione con la quale si manifesta che ad altri risultati sareste arrivati se ci fosse stato un incarico a TCI accompagnato da “cospicua somma di denaro”.

Sono affermazioni gravi ma soprattutto destituite di fondamento: per il Touring Club Italiano parlano 112 anni di storia e tutti improntati all’onestà, alla correttezza e alla professionalità.
Con la presente quindi La diffido dall’attribuirci in qualunque modo comportamenti quali quelli da Lei indicati nella Sua lettera. Naturalmente TCI si riserva ogni azione a tutela del proprio nome nelle opportune sedi.

Per concludere, constatando la Sua sensibilità all’argomento e l’impegno profuso dall’Amministrazione e in generale dalla località, resto disponibile a un sereno confronto e, come già espresso in ogni sede, anche a un incontro, presso il Suo Comune o presso i nostri uffici a Milano, per dare un contributo fattivo e costruttivo a questo percorso.

*Direttore Touring Online e Bandiere Arancioni Touring Club Italiano

01/12/2006





        
  



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