Marchi contraffatti: operazione Very Nike
Ascoli Piceno | Sequestrati 8.000 capi contraffatti.
operazione "Very Nike"
Sono stati circa 8.000 i capi contraffatti sequestrati nella notte dell’ultimo fine settimana dalle Fiamme Gialle del Nucleo Mobile della Compagnia di Ascoli Piceno, rappresentati, in prevalenza, da scarpe e capi di abbigliamento delle note griffe “Nike”, “Gucci”, “Armani”, “Timberland” e “D&G”.
L’operazione “Very Nike” ha preso le mosse dalla tempestiva attività di intelligence sviluppata a seguito dell’analisi sui flussi veicolari, resi possibili dalle costanti segnalazioni effettuate dalle pattuglie del Corpo, impiegate sulle principali arterie della provincia per l’espletamento degli ordinari servizi di istituto.
Nello specifico, l’attenzione investigativa è scattata nei confronti di un furgone che percorreva una via della periferia ascolana a velocità piuttosto sostenuta; le visure in merito effettuate attraverso le banche dati del Corpo consentivano di rilevare che il proprietario era persona gravata da precedenti di polizia per reati inerenti la contraffazione dei marchi; è scattato quindi il tallonamento del furgone, notato sostare successivamente nei pressi di un’abitazione.
Una volta uscito e ripartito, peraltro sempre a tutta fretta, il furgone è stato bloccato da una pattuglia delle Fiamme Gialle, le quali hanno rinvenuto all’interno una decina di scatoloni contenenti oltre un centinaio di paia di scarpe della “Nike” che, per talune peculiarità - ormai ben note agli investigatori - hanno determinato subito il sospetto sulla loro effettiva autenticità; il soggetto, inoltre, non è stato in grado di fornire alcuna documentazione a supporto del carico trasportato, né ha fornito un qualche elemento sulla provenienza del medesimo.
Per tale motivo ed anche sulla scorta delle direttive formulate nell’immediato dall’Autorità Giudiziaria di Ascoli Piceno, è stata promossa la contestuale perquisizione dell’appartamento dal quale il soggetto era appena uscito, al cui interno è stato rinvenuto altro quantitativo di scarpe “Nike”, oltre ad alcuni capi di abbigliamento, risultati anch’essi contraffatti.
L’attenzione investigativa si è soffermata quindi sulla parete di un vano del predetto appartamento che, al battito, rispondeva con un suono sordo, tipico segno di probabile intercapedine. Una volta abbattuto il muro, sono usciti altri numerosi scatoloni, contenenti migliaia dei medesimi capi già trovati e costituenti, quindi, con tutta probabilità, il “campionario” della merce da vendere nei mercati illeciti.
Per il proprietario del furgone - un napoletano di circa vent’anni - sono scattate subito le manette per la flagranza dei reati di cui agli articoli 474 (“Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”) e 648 (“Ricettazione”) del Codice Penale e, quindi, posto a disposizione della locale Autorità Giudiziaria. I militari stanno ora vagliando anche la posizione dell’affittuario dell’appartamento, al fine di accertare le eventuali responsabilità nella vicenda.
Nell'ambito dell’operazione sono stati complessivamente sottoposti a sequestro gli 8.000 articoli contraffatti - del valore “di mercato” di circa 300.000 euro, per concentrare i quali presso i depositi giudiziari, si è reso necessario il ricorso ad un TIR e due furgoni telonati -, l’appartamento, il furgone ed un telefono cellulare; su quest’ultimo, in particolare, sono in corso gli approfondimenti “tecnici”, volti a stabilire i contatti tenuti dal napoletano e cercare di ricostruire, quindi, i canali di approvvigionamento dei beni contraffatti.
Di particolare interesse, la circostanza che i primi riscontri già raccolti hanno consentito di documentare che una parte della merce era stata già smistata a cittadini extracomunitari, circostanza che lascia presagire un potenziale ampio sviluppo degli ulteriori approfondimenti già promossi, che potranno portare anche a delineare i canali di approvvigionamento del locale mercato e, quindi, non escluso, anche ad individuare i sodalizi criminali che organizzano il traffico dei beni contraffatti in provincia.
L’operazione “Very Nike” marca un ulteriore tassello nella lotta alla contraffazione promossa dal Comando Provinciale di Ascoli Piceno, contribuendo a segnare il preminente ruolo di polizia economia-finanziaria del Corpo nella propensione e titolarità nell’azione di contrasto a fenomeni quali la contraffazione e l’immissione in commercio di prodotti non conformi agli standards di sicurezza europei e nazionali.
L’operazione “Very Nike” ha preso le mosse dalla tempestiva attività di intelligence sviluppata a seguito dell’analisi sui flussi veicolari, resi possibili dalle costanti segnalazioni effettuate dalle pattuglie del Corpo, impiegate sulle principali arterie della provincia per l’espletamento degli ordinari servizi di istituto.
Nello specifico, l’attenzione investigativa è scattata nei confronti di un furgone che percorreva una via della periferia ascolana a velocità piuttosto sostenuta; le visure in merito effettuate attraverso le banche dati del Corpo consentivano di rilevare che il proprietario era persona gravata da precedenti di polizia per reati inerenti la contraffazione dei marchi; è scattato quindi il tallonamento del furgone, notato sostare successivamente nei pressi di un’abitazione.
Una volta uscito e ripartito, peraltro sempre a tutta fretta, il furgone è stato bloccato da una pattuglia delle Fiamme Gialle, le quali hanno rinvenuto all’interno una decina di scatoloni contenenti oltre un centinaio di paia di scarpe della “Nike” che, per talune peculiarità - ormai ben note agli investigatori - hanno determinato subito il sospetto sulla loro effettiva autenticità; il soggetto, inoltre, non è stato in grado di fornire alcuna documentazione a supporto del carico trasportato, né ha fornito un qualche elemento sulla provenienza del medesimo.
Per tale motivo ed anche sulla scorta delle direttive formulate nell’immediato dall’Autorità Giudiziaria di Ascoli Piceno, è stata promossa la contestuale perquisizione dell’appartamento dal quale il soggetto era appena uscito, al cui interno è stato rinvenuto altro quantitativo di scarpe “Nike”, oltre ad alcuni capi di abbigliamento, risultati anch’essi contraffatti.
L’attenzione investigativa si è soffermata quindi sulla parete di un vano del predetto appartamento che, al battito, rispondeva con un suono sordo, tipico segno di probabile intercapedine. Una volta abbattuto il muro, sono usciti altri numerosi scatoloni, contenenti migliaia dei medesimi capi già trovati e costituenti, quindi, con tutta probabilità, il “campionario” della merce da vendere nei mercati illeciti.
Per il proprietario del furgone - un napoletano di circa vent’anni - sono scattate subito le manette per la flagranza dei reati di cui agli articoli 474 (“Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi”) e 648 (“Ricettazione”) del Codice Penale e, quindi, posto a disposizione della locale Autorità Giudiziaria. I militari stanno ora vagliando anche la posizione dell’affittuario dell’appartamento, al fine di accertare le eventuali responsabilità nella vicenda.
Nell'ambito dell’operazione sono stati complessivamente sottoposti a sequestro gli 8.000 articoli contraffatti - del valore “di mercato” di circa 300.000 euro, per concentrare i quali presso i depositi giudiziari, si è reso necessario il ricorso ad un TIR e due furgoni telonati -, l’appartamento, il furgone ed un telefono cellulare; su quest’ultimo, in particolare, sono in corso gli approfondimenti “tecnici”, volti a stabilire i contatti tenuti dal napoletano e cercare di ricostruire, quindi, i canali di approvvigionamento dei beni contraffatti.
Di particolare interesse, la circostanza che i primi riscontri già raccolti hanno consentito di documentare che una parte della merce era stata già smistata a cittadini extracomunitari, circostanza che lascia presagire un potenziale ampio sviluppo degli ulteriori approfondimenti già promossi, che potranno portare anche a delineare i canali di approvvigionamento del locale mercato e, quindi, non escluso, anche ad individuare i sodalizi criminali che organizzano il traffico dei beni contraffatti in provincia.
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