Promettenti prospettive per la raccolta meccanizzata delle olive
Ascoli Piceno | Una nuova tecnica che permetterà di valorizzare le peculiarità del territorio e vincere la scommessa del mercato
di Luigina Pezzoli
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Presidente provinciale della Cia, Tonino Cioccolanti
Reti soffici a terra e “scuotitori a branca”. Due strumenti che caratterizzano la tecnica per la raccolta delle olive tenere, presentata nella Coop. Case Rosse a Poggio Di Bretta. Attraverso questo sistema si è riscontrato che sono ridotte sia le escoriazioni sia le ammaccature nelle olive. Si tratta di una pinza che blocca il ramo e, provocando vibrazioni, fa cadere le olive.« Il messaggio che vogliamo mandare– ha dichiarato il presidente provinciale della Cia, Tonino Cioccolanti – è che la meccanizzazione non danneggia in alcun modo le qualità del prodotto».
Opinione condivisa anche dal vice presidente della Cia, Ugo Marcelli, che ha tenuto a sottolineare che grazie a questa tecnica non vi saranno più problemi determinati dal costo della manodopera che grava per oltre il 50% sul costo di produzione dell’olio. Una incidenza maggiore quando la raccolta riguarda le olive tenere ascolane da mensa, poiché la loro delicatezza richiede una raccolta più accurata ed attenta che non deve pregiudicarne l’integrità. Si sta quindi diffondendo in maniera sempre più capillare l’utilizzo della tecnica di raccolta meccanizzata che si avvale di agevolatori portati dall’operatore, come gli scuotitori e altri sistemi di raccolta manuali ed elettrici.
La Cia – Confederazione Italiana degli Agricoltori di Ascoli, proprio con l’obiettivo di rendere abbattibili i costi della raccolta e della potatura, si è avvalsa di alcuni esperti del territorio e anche della collaborazione del Professor Leonardo Seghetti, docente dell’Itas, avviando uno studio sulle tecniche di raccolta più efficaci. Lo studio di modalità innovative può dunque contribuire a salvaguardare e sviluppare l’olivicoltura che, se praticata in modo moderno, rappresenta una sicura opportunità di reddito per le aziende. La nuova metodologia rappresenta indubbiamente una tecnica vantaggiosa soprattutto per la raccolta dell’oliva ascolana tenera, la cui raccolta quest’anno si è caratterizzata per la prima volta per il valore aggiunto ottenuto con la Dop. L’autenticità dell’oliva ascolana del Piceno, lo ricordiamo, è stata infatti bollata dall’Unione Europea con il riconoscimento della Dop, Denominazione di Origine Protetta, suscitando soddisfazione e compiacimento.
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15/12/2006
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