Massimo Teodori "IL RICONTEGGIO DEI VOTI: una decisione dissennata che non approderà a nulla"
| ROMA - "Piuttosto getterà discredito sulle istituzioni"
di Massimo Teodori
L' articolo di Massimo Teodori sui brogli elettorali apparirà domani 16 dicembre sul “RIFORMISTA"
La decisione di ricontare i voti della Camera dei deputati è un’operazione dissennata che non approderà a nulla e getterà discredito sulle istituzioni. Ancor più della delibera assunta dalla Giunta delle elezioni del Senato che ha stabilito di ricontare le schede bianche, nulle e contestate di 7 regioni.
Tra queste è matematicamente impossibile che i risultati possano cambiare con il ribaltamento del premio di maggioranza in 5 casi (Lombardia, Toscana, Sicilia, Puglia e Calabria) anche se tutte le schede da ricontare fossero taroccate a favore della coalizione vincente, mentre i risultati in ipotesi potrebbero mutare in Campania in cui la differenza è dello 0,53% a favore dell’Unione su circa 2 milioni 998mila voti e nel Lazio con uno scarto dell’1,12% su 3 milioni 303 mila voti, sempre per l’Unione.
Ma anche in questi casi la strada di un cambiamento dei risultati sarebbe molto lunga e accidentata come descrivo di seguito per la Camera.
Ecco in 10 punti le ragioni per cui la Camera si è impantanata in un labirinto assurdo, inutile, dispendioso e pericoloso.
1- Saranno ricontate in base non alla “verifica ordinaria” (art.11 reg.Giunta) ma con una decisione straordinaria tutte le schede (valide, bianche, nulle, contestate) del 10% del totale, cioè poco meno di 4 milioni. E’ stato calcolato che vi sono 80 giornate utili nei 6 mesi assegnati .Occorrerà quindi ricontare 50.000 schede al giorno, 5000 schede per 10 ore di lavoro ammesso che partecipano tutti e 11 i membri del comitato (dato che solo con lo stretto controllo dei deputati si possono svolgere tali compiti). Sarà possibile?
2 – Supposto che a luglio 2007 si arrivi alla fine e si trovano 4000/6000 schede irregolari in un senso o nell’altro. Bisognerà andare avanti a controllare il totale delle schede (circa 40 milioni) su cui è calcolato il premio di maggioranza. Si decide di controllare tutto. Quanto tempo occorrerà? 3, 4, 5 anni? Quanti dpuatti dovranno dedicarsi? Quante migliaia di personale? Per non parlare della logistica: trasporto, immagazzinamento, sorveglianza…
3 – Supposto che con uno sforzo immane si possano ricontare tute le schede della Camera in 3 anni e ipotizzato che i perdenti (Casa delle libertà) superano i vincenti Unione di 5000 voti. Che succede?
4 - La Giunta delle elezioni deve decidere di aprire un procedimento formale di contestazione dei risultati (art.12 e 13 Reg. Giunta) ma per decidere ci deve essere il numero legale che può essere portato alle lunghe all’infinito.
5 – Ammesso che la Giunta (a maggioranza Unione) decida di aprire una contestazione dei risultati che danno la maggioranza all’Unione, occorre una seduta pubblica con contraddittorio, avvocato, dibattito.
6- Dopo la seduta pubblica la Giunta deve deliberare a maggioranza in sede di camera di consiglio l’annullamento delle elezione di gran parte dei deputati della stessa Unione che ha la maggioranza in giunta. Vi pare possibile?
7 – Ammesso che la Giunta deliberi per l’annullamento, la decisione non è valida fino a quando non si pronuncia l’aula che si riunisce dopo 20 giorni dalla seduta pubblica della Giunta. La maggioranza deve pronunziarsi contro se stessa. Vi pare concepibile?
8- Mentre tutta questa macchina gira a vuoto vengono affossate le verifiche ordinarie che dovrebbero prendere in esame, collegio per collegio, i ricorsi circostanziati (art 11, commi a) e b) reg. giunta).
Non è uno scherzo. Se avete fatto il conto dei tempi dei vari passaggi ,nella migliore delle ipotesi tutta la procedura dura molto più della durata della legislatura. Dunque non ci vuole molto a capire che questa riconta così agognata dai perdenti del centrodestra e dai complottomani del centrosinistra non è altro che una beffa.
Il vero ed unico risultato di tanto clamore e di tanto dispendio di energie è la delegittimazione delle istituzioni, la copertura di ridicolo per tutti coloro che hanno gridato al lupo ed hanno chiesto con squilli di trombe la riconta e il definitivo affossamento della fiducia nella democrazia elettorale.
m.teodori@mclink.it
La decisione di ricontare i voti della Camera dei deputati è un’operazione dissennata che non approderà a nulla e getterà discredito sulle istituzioni. Ancor più della delibera assunta dalla Giunta delle elezioni del Senato che ha stabilito di ricontare le schede bianche, nulle e contestate di 7 regioni.
Tra queste è matematicamente impossibile che i risultati possano cambiare con il ribaltamento del premio di maggioranza in 5 casi (Lombardia, Toscana, Sicilia, Puglia e Calabria) anche se tutte le schede da ricontare fossero taroccate a favore della coalizione vincente, mentre i risultati in ipotesi potrebbero mutare in Campania in cui la differenza è dello 0,53% a favore dell’Unione su circa 2 milioni 998mila voti e nel Lazio con uno scarto dell’1,12% su 3 milioni 303 mila voti, sempre per l’Unione.
Ma anche in questi casi la strada di un cambiamento dei risultati sarebbe molto lunga e accidentata come descrivo di seguito per la Camera.
Ecco in 10 punti le ragioni per cui la Camera si è impantanata in un labirinto assurdo, inutile, dispendioso e pericoloso.
1- Saranno ricontate in base non alla “verifica ordinaria” (art.11 reg.Giunta) ma con una decisione straordinaria tutte le schede (valide, bianche, nulle, contestate) del 10% del totale, cioè poco meno di 4 milioni. E’ stato calcolato che vi sono 80 giornate utili nei 6 mesi assegnati .Occorrerà quindi ricontare 50.000 schede al giorno, 5000 schede per 10 ore di lavoro ammesso che partecipano tutti e 11 i membri del comitato (dato che solo con lo stretto controllo dei deputati si possono svolgere tali compiti). Sarà possibile?
2 – Supposto che a luglio 2007 si arrivi alla fine e si trovano 4000/6000 schede irregolari in un senso o nell’altro. Bisognerà andare avanti a controllare il totale delle schede (circa 40 milioni) su cui è calcolato il premio di maggioranza. Si decide di controllare tutto. Quanto tempo occorrerà? 3, 4, 5 anni? Quanti dpuatti dovranno dedicarsi? Quante migliaia di personale? Per non parlare della logistica: trasporto, immagazzinamento, sorveglianza…
3 – Supposto che con uno sforzo immane si possano ricontare tute le schede della Camera in 3 anni e ipotizzato che i perdenti (Casa delle libertà) superano i vincenti Unione di 5000 voti. Che succede?
4 - La Giunta delle elezioni deve decidere di aprire un procedimento formale di contestazione dei risultati (art.12 e 13 Reg. Giunta) ma per decidere ci deve essere il numero legale che può essere portato alle lunghe all’infinito.
5 – Ammesso che la Giunta (a maggioranza Unione) decida di aprire una contestazione dei risultati che danno la maggioranza all’Unione, occorre una seduta pubblica con contraddittorio, avvocato, dibattito.
6- Dopo la seduta pubblica la Giunta deve deliberare a maggioranza in sede di camera di consiglio l’annullamento delle elezione di gran parte dei deputati della stessa Unione che ha la maggioranza in giunta. Vi pare possibile?
7 – Ammesso che la Giunta deliberi per l’annullamento, la decisione non è valida fino a quando non si pronuncia l’aula che si riunisce dopo 20 giorni dalla seduta pubblica della Giunta. La maggioranza deve pronunziarsi contro se stessa. Vi pare concepibile?
8- Mentre tutta questa macchina gira a vuoto vengono affossate le verifiche ordinarie che dovrebbero prendere in esame, collegio per collegio, i ricorsi circostanziati (art 11, commi a) e b) reg. giunta).
Non è uno scherzo. Se avete fatto il conto dei tempi dei vari passaggi ,nella migliore delle ipotesi tutta la procedura dura molto più della durata della legislatura. Dunque non ci vuole molto a capire che questa riconta così agognata dai perdenti del centrodestra e dai complottomani del centrosinistra non è altro che una beffa.
Il vero ed unico risultato di tanto clamore e di tanto dispendio di energie è la delegittimazione delle istituzioni, la copertura di ridicolo per tutti coloro che hanno gridato al lupo ed hanno chiesto con squilli di trombe la riconta e il definitivo affossamento della fiducia nella democrazia elettorale.
m.teodori@mclink.it
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15/12/2006
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