Programma vasto quello della rassegna del documentario “Immagini Inattese” edizione 2007 firmato Fondazione Libero Bizzarri. Dalle parole degli organizzatori l’evento si pone come palcoscenico inedito di opere pregevoli che altrimenti resterebbero tagliate fuori dalla consueta distribuzione nelle sale.

Primo appuntamento sarà domenica 21 gennaio 2007, ore 21, al Teatro Dell’Olmo di San Benedetto del Tronto. L’ingresso è gratuito.

L’iniziativa nasce dalla collaborazione con il Cineforum Buster Keaton e il Laboratorio Teatrale Re Nudo. Patrocinato dalla Regione Marche, dalla Provincia di Ascoli Piceno e dal Comune di San Benedetto del Tronto, verrà proposto l’ultimo lavoro di Giuseppe Bertolucci “Pasolini prossimo nostro”, presentato alla 63° Mostra del Cinema di Venezia, come evento speciale nella sezione “Orizzonti Doc”.
“Pasolini prossimo nostro” è un impressionante testamento intellettuale del poeta raccolto e ricostruito a partire da materiali del tutto inediti: oltre 50 ore di interviste audio e filmate dal giornalista Gideon Bachmann e dalle 9.000 foto che la fotografa Deborah Beer scattò sul set di “Salò” o le “120 giornate di Sodoma”. La forza e l’intensità del risultato sono tali da trasformare il documentario in un film avvincente, seducente che alla trama sostituisce il ritmo e il vigore di un’autenticità e attualità che incantano ed inchiodano lo spettatore.

Attraverso un sorta di “fotoromanzo”, con voce calma e potente, Pasolini ci regala una toccante quanto anticipatrice e disillusa analisi della società italiana: il potere, la mutazione antropologica, il dominio “fascista” della logica del consumo, la perdita della libertà e della purezza. Un grido di allarme senza illusioni che sbalordisce per la sua profetica attualità. Con sensibilità ed intelligenza, Bertolucci riporta a vita il Pasolini ultimo, quello delle Lettere luterane raccogliendo un testamento artistico, politico ed esistenziale del poeta.

Attraverso un sorta di “fotoromanzo”, con voce calma e potente, Pasolini ci regala una toccante quanto anticipatrice e disillusa analisi della società italiana: il potere, la mutazione antropologica, il dominio “fascista” della logica del consumo, la perdita della libertà e della purezza. Un grido di allarme senza illusioni che sbalordisce per la sua profetica attualità. Con sensibilità ed intelligenza, Bertolucci riporta a vita il Pasolini ultimo, quello delle Lettere luterane raccogliendo un testamento artistico, politico ed esistenziale del poeta.

Per il numero limitato dei posti in sala, è consigliabile la prenotazione che può essere fatta telefonicamente al 347 8889335.