Appalto per il Centro Alzheimer. Un'altro annullamento?
San Benedetto del Tronto | Secondo il consigliere di An Luca Vignoli l'unica offerta pervenuta è stata presentata da un ATI (Associazione Temporanea d'Impresa) e non da una cooperativa come prescrivono precise normative nazionali e regionali.
di Carmine Rozzi
Il consigliere di Alleanza Nazionale ed ex assessore al Bilancio Luca Vignoli intende richiedere
al Collegio dei Revisori dei Conti di effettuare i dovuti controlli interni per appurare la regolarità degli atti amministrativi relativi alla gara di assegnazione dei servizi diurni per disabili (Centro Alzheimer). L’indagine, che rientra tra le funzioni dei Revisori dei Conti, è stata richiesta dall’esponente di An in quanto l’unica offerta pervenuta a poche ore dalla scadenza della gara è stata presentata da un A.T.I (Associazione Temporanea d’Impresa) costituita, guarda caso, dalle due cooperative (l’Olenadro e San Giuseppe) che precedentemente, per la stessa assegnazione di servizi, si erano date battaglia a colpi di corsi e ricorsi che portarono all’annullamento della stessa.
Ma qui il dubbio avanzato da Vignoli riguarda la natura stessa della nuova alleanza. Difatti, per questo genere di appalti, mentre la normativa europea dà la possibilità di costituire un A.T.I la stessa cosa non vale per quella italiana. Questo in base a precise leggi nazionali (normativa 381 del 1991) e regionali (legge 34 del 2001) nonché ai decreti legislativi 157 del 1995 ed il 36 del 2006.
In queste normative in sostanza si specifica che non possono partecipare ad appalti di servizi sociali soggetti diversi dalle cooperative.
”Il nostro vuol essere un semplice scrupolo di coscienza e non è assolutamente teso a turbare l’assegnazione doverosa e urgente di un servizio così importante” sottolinea Vignoli il quale allo stesso tempo fa rilevare che, per ragioni di trasparenza e di legittimità giuridica, qualora i Revisori dei Conti rilevassero l’esistenza dell’anomalia si vedrebbe costretto a chiedere l’annullamento della gara. Non si può certo dire che la nascita del futuro Centro Diurno per Anziani Disabili sia priva di difficoltà. Ancor prima di diventare realtà questo servizio sociale di alto contenuto civile è stato oggetto di una vera e propria faida senza esclusioni di colpi diventando una telenovela di pessimo gusto.
Tutto inizia il 1 febbraio del 2005 quando l’allora commissione assegna alla cooperativa l’Oleandro (che attualmente gestisce il Ce.Di.Ser)la vincita della gara di appalto per i servizi del Centro Alzheimer. L’assegnazione viene immediatamente impugnata davati al Tar dalla San Giuseppe (che gestisce l’omonima Rsa), la sua più agguerrita concorrente tra le tre o quattro che avevano presentato offerta. Dopo alcuni mesi l’organo regionale dà parere contrario non assegnando neanche la sospensiva d’asta perché giudica l’oggetto del ricorso un cavillo di forma (buste aperte senza rispetto della cronologia) non sufficiente ad invalidare o sospendere l’avvenuta assegnazione.
La San Giuseppe non molla e va più in là appellandosi al Consiglio di Stato quale organo superiore che rovescia la sentenza del Tar accordando la sospensiva. A questo punto lo stesso Tar con una decisione a 360 gradi non solo conferma la decisione del Consiglio di Stato ma dichiara l’intera asta come nulla. Subentra la Giunta Gaspari e l’assessore alle Politiche Sociali Loredana Emili decide di risolvere la faccenda dichiarando di voler ricorrere all’affidamento diretto (l’Olenadro?).
Insorge in blocco la minoranza che, con una lettera indirizzata sia al sindaco Giovanni Gaspari che al direttore dell’Asur Giuseppe Petrone, li invita ad adoperarsi affinché venga rispettato il protocollo di intesa firmato tra Comune ed Asl che prevede la gara di evidenza pubblica. All’assessore non rimase che adeguarsi. Riparte la gara d’appalto. Viene presentata una sola offerta da parte di un A.T.I formata, guarda caso, dalle due stesse società che fino a pochi mesi si erano batture acerbamente per contendersi l’appalto. Alla prossima puntata. Con buona pace di chi a casa ha un parente in età avanzata colpito da una malattia terribile ed invalidante.
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20/01/2007
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