di Raffaele Rossi, Maria Grazia Concetti, Roberto Marconi, Mariano Ascani, Daniele Voltattorni e Francesco Palestini

Infatti la legge dello stato che equipara la pesca turismo agli agriturismo è del 2006, quindi Cristina Costanzo, vice sindaco di Grottammare, quando, negli anni precedenti, esercitava la ristorazione sulla concessione chiamata “fish” in violazione di legge. Inoltre il tentativo di modifica della legge regionale dimostra ulteriormente che ancora oggi non è legalmente possibile fare ristorazione in una concessione rilasciata per pesca turismo, non a caso la struttura è chiusa. Dalle dichiarazioni sulla stampa possiamo dedurre che il sindaco ha una perfetta conoscenza delle leggi in materia di pesca turismo quindi quando ha dichiarato sulla stampa nel 2004 e 2005 che “Fish” era tutto legale, era consapevole di non dire la verità.

E quando siamo stati tacciati di essere degli “avvoltoi”, ed altro, in pratica facendo il nostro dovere di consiglieri comunali, stavamo disturbando la vice sindaco. Quanto agli esposti in procura non sono un numero infinito ma 3, e solo 1 è stato archiviato, prima di parlare sarebbe meglio che Merli aspettasse che la magistratura finisca il proprio lavoro.

Inoltre a totale trasparenza delle nostre azioni invitiamo il sindaco ad inviare a tutti i cittadini il documento integrale di archiviazione.
Al di fuori delle questioni legali, rimane la questione morale di questo evento, peraltro nemmeno isolato.

Perchè non ci si impegna cosi tanto per assecondare le richieste di altre concessionari di spiaggia che vogliono realizzare uno chalet? È morale che si facciano mirabolanti azioni politiche per trasformare la concessione di pesca turismo in un ristorante sul mare di proprietà del marito della vice sindaco?