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La mozione sulla famiglia dell'UDC che verrà discussa in consiglio comunale

San Benedetto del Tronto | Valorizzazione e sostegno della famiglia quale valore e nucleo fondamentale della società.

Di Marco Lorenzetti, Pino Nico e Dott. Edio Costantini

Si discuterà il prossimo 31 gennaio in consiglio comunale a partire dalle ore 20 la mozione inerente da difesa del "valore2 della famiglia presentata dall'UDC-Lista Progetto Comune.

Questo è il testo integrale:

MOZIONE: Valorizzazione e sostegno della famiglia quale valore e nucleo fondamentale della società.

IL CONSIGLIO COMUNALE DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO

CONSIDERATO l’istituto familiare quale parte fondante della convivenza civile, “società naturale fondata sul matrimonio” (art. 29 Costituzione), luogo primario della gratuità, della solidarietà e della stabilità, spazio fondamentale di incontro tra uomo e donna, e di generazione della vita, e che riveste dunque un interesse sociale e costituisce il nucleo fondamentale della società e dello Stato;

Preso atto che :l'articolo 16 della Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo qualifica la famiglia come «nucleo naturale e fondamentale della società» e nel preambolo della Dichiarazione dei diritti del fanciullo del 1999, si riconosce la «famiglia quale nucleo fondamentale della società e quale ambiente naturale per la crescita ed il benessere di tutti i suoi membri ed in particolare dei fanciulli»;

Preso atto che la Costituzione italiana l'articolo 29 costituisce l'architrave sul quale si regge la disciplina costituzionale della famiglia;

Preso atto che secondo i dati Istat sono circa 600-700 mila le «coppie di fatto» in Italia, tuttavia non esiste nel nostro Paese nessuna organizzazione sociale che le rappresenti ed inoltre le recenti statistiche ci dicono che la scelta delle «coppie di fatto» è una scelta temporanea verso il primo o il secondo matrimonio;

Preso atto che l’esperienza giuridica italiana vede riconosciuta alla famiglia di fatto, per via giurisprudenziale, una efficacia in alcuni settori specifici, come nella materia della locazione, o in ambito tributario e assistenziale

Considerato l'ordinamento italiano prevede comunque una serie di diritti già ora garantiti per le «coppie di fatto»:

uguaglianza dei figli legittimi e naturali di fronte alla legge;

successione nel contratto di affitto del partner in caso di morte del titolare del contratto;

risarcimento del danno in caso di morte dei partner;

possibilità di visitare il partner in carcere;

possibilità dell'astensione dalla testimonianza del partner in caso di processo;

utilizzo dei consultori familiari;

in alcune regioni la convivenza è titolo valutabile per l'assegnazione dell'alloggio popolare;

RILEVATO che tra le cause dell’attuale disgregazione sociale è da annoverare la crisi della famiglia;

SOTTOLINEATO che tale stato di grave difficoltà è causato da una serie molteplice di fattori, ed è al tempo stesso causa di numerose problematiche sociali;

RITENUTO necessario pertanto offrire sostegno alla famiglia, incoraggiandone l’azione, rimuovendo le difficoltà di ordine sociale ed economico, garantendo adeguati servizi, e riconoscendone il ruolo;

RITENUTO altresì necessario che le normative, ad ogni livello, abbiano un approccio non “individualistico”, bensì in grado di considerare la famiglia come primario “soggetto sociale”;

RITENUTO opportuno che il legislatore trovi forme per incoraggiare la formazione di nuclei familiari stabili –nell’interesse primario dei figli e dell’intera società-, anche mediante incentivi di tipo economico ed agevolativo;

RIBADITO che la promozione e il sostegno alla famiglia, costituita attraverso un vincolo di natura pubblica, responsabilmente assunto anche nei confronti della collettività, non significa disprezzare o penalizzare altre forme di convivenza, ma soltanto segnalare pubblicamente la necessità di una valorizzazione particolare, per un istituto che si pone, in forme peculiari, a servizio della società;

IL CONSIGLIO COMUNALE DI
SAN BENEDETTO DEL TRONTO:

Impegna il Governo nazionale:

di porre la famiglia, come punto di riferimento fondamentale nella riforma dello stato sociale;

di non presentare disegni di legge volti ad equiparare la famiglia tradizionale fondata sul matrimonio alle coppie di fatto;

di promuovere un’azione che elimini le attuali penalizzazioni, di tipo fiscale, dei tempi di organizzazione sociale, nei confronti delle famiglie;

di riservare una particolare, primaria attenzione, alle problematiche familiari, dalla cura dei figli ai problemi abitativi, dalla presenza di disabili e anziani alla

partecipazione alla gestione delle istituzioni scolastiche, dal diritto al lavoro al sostegno della maternità e della paternità responsabili;

di incentivare, anche con forme di agevolazione economica, la formazione di nuovi nuclei familiari;

di incentivare e favorire la possibilità di lavoro part-time, la previsione di percorsi di entrata-uscita dal mercato del lavoro, con forme di flessibilità lavorativa legate ai carichi familiari, di servizi e orari che tengano conto dei tempi della famiglia e delle sue esigenze quotidiane, al fine di conciliare responsabilità familiari e partecipazione al mercato del lavoro, di prevedere il pieno riconoscimento del lavoro familiare, garantendo alle persone impegnate in esso condizioni previdenziali eque, e di tutelare le famiglie dei lavoratori stranieri, senza discriminazioni nella fruizione di diritti e servizi;

che nella riforma del sistema fiscale italiano si valutino in modo equo i carichi familiari, eliminando le penalizzazioni delle famiglie monoreddito e le sperequazioni con le convivenze nell’attribuzione degli assegni familiari, prevedendo la detrazione del minimo vitale dal reddito imponibile;

si dia piena attuazione al principio della sussidarietà, riconoscendo la soggettività sociale dell’istituto familiare;

IMPEGNA il Sindaco la Giunta comunale:

a riconoscere la centralità della famiglia come soggetto referente per la definizione di adeguate politiche sociali, anche attraverso la predisposizione di più organiche normative che promuovano e sostengano concretamente l’istituto familiare;

a non instituire nel comune di San Benedetto del Tronto un registro delle unioni civili (coppie di fatto) che rappresenterebbe un primo passo verso una piena legittimazione di forme di convivenza diverse da quella tradizionale, basata sul matrimonio tra un uomo ed una donna. 

26/01/2007





        
  



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