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Le ragioni degli altri e la cultura della condivisione

San Benedetto del Tronto | Ancora un minore protagonista della prima pagina, ancora incredulità e stupore, ancora tentativi di rimozione collettiva: “è stata una ragazzata!” Lo spettacolo del calcio deve andare avanti.

di Maria Teresa Rosini


Ognuno ha le sue ragioni, ma ci si potrebbe domandare quali sono le ragioni che ci hanno condotto fin qui, quelle che, in un momento e in un luogo preciso, hanno spinto ad agire nel modo che tutti ora unanimemente condanniamo.
Quale potrebbe essere stato il pensiero o il sentimento che avrebbe potuto far desistere dall’azione irrimediabile che invece si è compiuta?

Ci si potrebbe chiedere allora quale è lo spazio che tutti noi, in vari contesti, riserviamo alle ragioni degli altri, se siamo allenati e quanto a lasciare aperto questo spazio nel momento in cui affermiamo la nostra identità e le nostre istanze, se ci importa solo vincere o se siamo disponibili a condividere un traguardo comune.
Ed ancora: quanto noi adulti siamo consapevoli della necessità di educare le giovani generazioni a questa dimensione?

I fatti ai quali quotidianamente viene data maggiore rilevanza offrono piuttosto esempi di come, in diversi contesti, politica, mondo economico, sport, spettacolo, sia illusorio agire nel rispetto delle regole e degli altri e ricercare ragioni comuni e condivise, e di quanto sia diffusa la vocazione ad ergere barricate, innalzare steccati, operare “distinguo”, costituire fazioni, individuare un “nemico”.

In una fase della vita in cui si è più fragili e in cui la spinta all’azione arriva più spesso da cuore e “pancia” che dalla testa, la scelta che resta ai giovani, è, a volte, quella dell’azione individualistica alla ricerca del successo o di una sfida personale ottenuti scavalcando ogni regola e valore, o quella della violenza priva di qualsiasi ragione per la perdita di qualunque significato e prospettiva nella propria vita.

Sarebbe necessario mostrare loro come comprendere le ragioni degli altri sia importante quanto esprimere e sostenere le proprie, che abbiamo sempre qualcosa in comune col nostro avversario, per quanto lontano da noi, che possiamo condividere una strada, che questo è indispensabile ad entrambi per non perdersi.

12/02/2007





        
  



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