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Ascoli Piceno: assunto un lavoratore su tre tra quelli segnalati dai centri per l’impiego

Ascoli Piceno | Il progetto Spinn* e la Provincia presentano il quaderno della collana “Esperienze territoriali” sul mercato del lavoro locale.

In provincia di Ascoli Piceno, quasi un’impresa su quattro (22,6%) dichiara di aver assunto almeno uno dei candidati segnalati dai Ciof (Centri per l’impiego, orientamento e formazione). Pari a uno su tre (30,7%) invece la proporzione dei candidati segnalati dai Ciof assunti dalle aziende.

Percentuale di poco inferiore alla media regionale (30,9%), e che è comunque parecchio alta nel centro per l’impiego di Ascoli Piceno (37%) mentre si attesta al 30% e al 25% rispettivamente nei Ciof di San Benedetto del Tronto e Fermo, le altre due strutture attive sul territorio provinciale. Questi sono alcuni dei dati più significativi che emergono dal volume

“Esperienze territoriali – La Provincia di Ascoli Piceno”, un quaderno curato dal progetto Spinn di Italia Lavoro, agenzia tecnica del Ministero del lavoro e della previdenza sociale. Una fotografia sullo stato dei servizi per l’impiego della provincia marchigiana che è stata presentata ad Ascoli Piceno martedì scorso in occasione di un seminario organizzato dalla Provincia e da Spinn.

La guida illustra lo sforzo positivo compiuto dall’Ente locale per la creazione di un sistema di servizi per l’impiego efficiente e moderno, coniugando azioni di sostegno ai processi di sviluppo del sistema produttivo locale e politiche attive del lavoro.

Nel 2004, il sistema dei servizi per l’impiego di Ascoli Piceno ha realizzato 9 mila 826 colloqui, con un leggero aumento, di 186 unità, rispetto all’anno precedente. Il centro di Fermo supera di poco i 2 mila colloqui effettuati, mentre Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto ne hanno svolti rispettivamente 4 mila 474 e 3 mila 195. Per quanto riguarda i destinatari, invece, si deve evidenziare che, mentre a livello regionale circa il 50% dei colloqui è rivolto a disoccupati e inoccupati, nella provincia di Ascoli Piceno questi rappresentano oltre il 60% dell’utenza. Meno numerose rispetto al resto della regione sono le donne in inserimento lavorativo (9,3% contro 14,4%) e gli extra comunitari (9,3% contro il 10,9%). Una forte presenza di giovani e donne in inserimento lavorativo si riscontra soprattutto nel Ciof di Ascoli Piceno, rispettivamente il 24% e il 22%, mentre a Fermo è consistente il target degli extracomunitari che copre il 18% del totale.

In provincia di Ascoli Piceno, nel 2005, le forze di lavoro ammontano a 168 mila unità, con un tasso di attività del 66,5%, -0,2% rispetto al dato regionale, e con un tasso di occupazione del 62%, -1,5% rispetto al dato regionale e -2,3% rispetto al 2004. Da sottolineare la consistente diminuzione del numero di occupati (-5 mila unità) nell’arco del biennio 2004-2005, pari a un decremento percentuale del 2,9%. Il tasso di disoccupazione è al 6,5% (+1,8 punti percentuale sopra la media regionale, ma ben al di sotto del valore nazionale pari al 7,8%), con un aumento dell’1,3% rispetto al 2004.

La composizione di genere evidenzia che il 59% dell’occupazione è maschile, mentre il 41% è femminile. La percentuale di donne ascolane in cerca di occupazione, invece, supera decisamente quella maschile (55% contro 45%). Nel biennio 2004-2005, la forza lavoro femminile diminuisce di 2 mila unità, perdendo in termini percentuali il 2,5%, così come diminuisce di 2 mila unità il numero di donne occupate (-3%). Rispetto alle altre province marchigiane, si tratta della diminuzione più consistente.

Per ciò che riguarda invece la distribuzione dell’occupazione per settori di attività nel 2005, la parte del leone tocca al terziario, che assorbe 61 mila unità, pari al 56,7% del totale. Seguono l’industria con 48 mila unità (30,6%), le costruzioni con 13 mila unità (8,3%), e l’agricoltura con 7 mila unità (4,5%).

I progetti promossi dalla Provincia di Ascoli Piceno puntano sulla formazione e il sostegno ai target deboli del mercato del lavoro, in particolare ai giovani, e sulla realizzazione di una serie di servizi e incentivi rivolti in maniera mirata alle imprese del territorio.

A tal proposito, la Provincia di Ascoli Piceno promuove iniziative specifiche volte a incrementare le opportunità occupazionali degli iscritti ai Ciof. Esempi di questo tipo sono il progetto Gulliver e L’European work training II, il primo dei quali ha lo scopo di assicurare un’esperienza transnazionale di formazione e orientamento professionale al lavoro a giovani in obbligo formativo e a rischio di abbandono, mentre il secondo è rivolto a studenti di scuole medie superiori, agli studenti universitari e ai giovani diplomati e neo-laureati e prevede un periodo di formazione all’estero e 13 settimane di stage in azienda.

La Provincia di Ascoli Piceno presta inoltre particolare attenzione alle esigenze delle imprese. Attenzione che di recente si è concretizzata, tra le altre cose, con la sperimentazione della figura dell’account territoriale condotta con Italia Lavoro. L’account è un operatore del Ciof che ha la funzione principale di far visita alle aziende per interpretarne le esigenze e proporre interventi specifici per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. Un ruolo innovativo e ad alto valore aggiunto, che permette ai Ciof di promuovere i servizi pensati appositamente per le imprese e di intercettare una domanda fondamentale per il funzionamento del mercato del lavoro.

Da segnalare la sperimentazione condotta insieme a Spinn per la mappatura dei profili professionali dei quali necessita il distretto calzaturiero del fermano-maceratese. Mappatura volta a garantire un’occupazione qualificata, in grado di rispondere alle esigenze di un particolare tipo di produzione industriale che richiede professionalità specifiche.

Non solo: la Provincia di Ascoli Piceno ha pure collaborato con il progetto Isi di Italia Lavoro per costruire una rete locale di attori pubblici e privati che operano nel mercato del lavoro. La rete è stata propedeutica per l’avviamento della Borsa continua nazionale del lavoro, ma soprattutto ha permesso di diffondere metodologie e buone prassi per la realizzazione e la gestione di modelli di servizio evoluti. Valorizzando le dotazioni tecnologiche già in uso ed elevando gli standard qualitativi dei servizi per l’impiego.

"Tra i risultati del rapporto di ricerca - afferma l'assessore e vice presidente della Provincia Emidio Mandozzi - c'è un dato che bisogna assolutamente invertire da qui ai prossimi anni, che vuole le aziende privilegiare mano d'opera a bassa professionalità. Non è così che si progetta nuovo sviluppo, il quale ha bisogno invece di persone motivate, con alta specializzazione e dotate di un bagaglio professionale d'eccellenza, da riversare in azienda in termini di conoscenze e valore aggiunto ai prodotti. Una produzione, qualunque essa sia, che oggi più che mai non può più permettersi di prescindere dalla qualità".

“L’assistenza tecnica di Spinn - spiega Danilo Mattoccia, responsabile nazionale del progetto - ha consentito il raggiungimento di due importanti obiettivi. Da un lato, ha permesso alla Provincia di Ascoli Piceno di affinare la sua offerta di servizi ai vari target che localmente mostravano segni di maggior sofferenza rispetto ad altri segmenti. Dall’altro ha consentito al sistema nazionale dei servizi per l’impiego di giovarsi di un’esperienza particolarmente articolata e utile nell’affrontare situazioni analoghe”.

*Spinn, servizi per l’impiego network nazionale, è il progetto che Italia Lavoro realizza, nell’ambito del Programma operativo nazionale Assistenza tecnica e azioni di sistema (Pon Atas) 2000-2006 del Fondo Sociale Europeo, per conto del Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale. Il progetto ha l’obiettivo di contribuire a creare un sistema nazionale di servizi pubblici per l’impiego (Spi) capace di garantire il diritto dei cittadini di ogni parte del Paese di accedere a servizi con identici standard di qualità.

13/02/2007





        
  



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