Brigate Rosse e Curcio: l'opposizione in merito
Grottammare | "Rossi di vergona scrivemmo nel cartellone per protestare contro un evento indegno, patrocinato dalla Provincia e dal Comune"
di Raffaele Rossi, Maria Grazia Concetti, Roberto Marconi, Mariano Ascani, Daniele Voltattorni e Francesco Palestini
Ideologicamente, le Brigate Rosse traggono la loro origine dal marxismo-leninismo. Sono un gruppo chiuso, rigidamente compartimentato, ma non per questo assente da infiltrazioni. Concepiscono il partito come un’avanguardia di massa che deve indicare il cammino per il raggiungimento del potere e la costruzione della Dittatura del Proletariato. Agirono e agiscono sulla base delle decisioni di una Direzione strategica che imposta campagne mirate alla disarticolazione dell’avversario: il potere politico statale. L’espressione della Direzione strategica sono le Risoluzione strategiche, documenti di analisi politica che di volta in volta indicano gli obiettivi primari da raggiungere ed il modo, con le armi attraverso le quali raggiungere gli stessi.
Nella storia delle Brigate Rosse si distinguono sostanzialmente tre fasi: la propaganda armata, la divisione e la dissoluzione.- E’ di ieri la recente retata di brigatisti rossi , ed è solo dello scorso 2 febbraio che i nostri amministratori hanno accolto come il nuovo eroe Renato Curcio, brigatista, ideologo della strategia del terrore, che mai, come lui stesso dichiara, si è pentito delle sue azioni criminose.- Da lui verosimilmente oggi i nuovi brigatisti attingono linfa vitale e lui è probabilmente il padre carismatico, dal quale prendere esempio per continuare la lotta .- ROSSI DI VERGOGNA scrivemmo nel cartellone per protestare contro un evento indegno, patrocinato dalla Provincia e dal Comune.- Dovrebbe il nostro Sindaco chiedere al suo ospite, se alla luce dei nuovi eventi lui Renato Curcio si ritiene ancora il padre fondatore e se , visto il mancato pentimento, condivide eventuali azioni armate con spargimento di sangue di innocenti.
- Si dovrebbe oggi interrogare il nostro sindaco Luigi Merli su chi oggi ha armato quei brigatisti seppure con la sola diffusione di una politica marxista leninista, ed eventualmente per onestà intellettuale divenire rosso di vergona. Se Merli credesse profondamente nei valori fondamentali dell’ordinamento sociale e politico della nostra costituzione, visto il grave errore dovrebbe dimettersi.
Inoltre ci amareggia l’assordante silenzio di coloro che si definiscono moderati, che alla luce degli ultimi eventi tacciono per paura di creare un dissesto politico.
Da questa sconfortante situazione traiamo l’energia e la motivazione per andare avanti, ci opporremo con tutte le nostre forze a chiunque che con la strategia del terrore ci volesse imporci i propri pensieri, e continueremo a smascherare chi con ignobile indifferenza permette questi terroristi di parlare tramite le istituzioni. Da parte di tutti coloro che non rappresentano alcuna istituzione, che hanno preso posizione smorzando e minimizzando la nostra protesta, ci aspettiamo delle scuse, non per rinfrancare noi, ma in segno di rispetto di chi è stato vittima del terrorismo, a costo della propria vita.
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14/02/2007
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