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Povera Chiesa in povero Stato

San Benedetto del Tronto | "Libera chiesa, in libero Stato”. L’abbiamo voluto, diciamo, coniugare al negativo perché secondo il nostro punto di vista ben si adatta alla triste situazione attuale che l’ Italia sta vivendo.

di Filodemo


La riflessione sarà un po’ lunga e articolata e per questo già chiediamo scusa ai lettori. Ebbene iniziamo dalla Chiesa in senso lato. Uno dei pilastri del pensiero cattolico del 1800 che fu il grande Antonio Rosmini nella sua opera “Le cinque piaghe della Chiesa” conclude con un’ esclamazione celeberrima: Povera Chiesa! Nel suo trattato il Rosmini ripercorre anche una triste vicenda personale, la sua mancata elezione a cardinale per i vari motivi e per i vari mali che affliggevano la Chiesa del periodo. Purtroppo ancora oggi constatiamo che Santa Romana Chiesa, nonostante innumerevoli nefandezze dei secoli scorsi, è ancora colpita da tristezze umane e tanta miseria morale.

Emblematica a riguardo la meditazione alla Via Crucis del 2005, dell’allora illuminato e lungimirante, Prefetto della Concrezione per la custodia della fede, che risponde al nome di Sua Eminenza Rev.ma Joseph Ratzinger, oggi, grazie a Dio, Sua Santità, Benedetto XVI. Il cardinal Ratzinger scrisse “ Quanta sporcizia nella Chiesa, e proprio tra coloro che nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a Lui. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi ad essere sporchi. Abbi pietà della tua Chiesa” .

Un vero anatema. Un’ alta testimonianza di umiltà morale e intellettuale. Non dimentichiamo che proprio Papa Giovanni Paolo II ha più volte chiesto scusa al mondo per le ingiustizie commesse dalla Chiesa nel corso dei secoli e non caso è proprio il cardinal Ratzinger a pronunciare l’illuminata e opportuna reprimenda. Non caso dicevano, proprio perché è arcinoto che l’allora Prefetto della fede per l’intero papato wojtiliano è stato l’architrave culturale del medesimo pontificato polacco insieme all’attuale arcivescovo di Cracovia.

E’ vero quanta sporcizia e che sgomento per noi cattolici constatare tutto questo. Tutti ricordiamo i deplorevoli scandali di pedofilia nella chiesa americana e in altri paesi europei compresa la nostra Italia. Che tristezza! Quanto fiducia tradita dagli stessi improvvidi sacerdoti. Quanti tristi episodi che hanno indotto alcuni genitori a non fidarsi più dei propri parroci nella cura pastorale e sociale dei propri figli. Quanti squallidi episodi legati al denaro mal gestito, quindi, non utilizzato per il nobile fine della carità sociale ma per lorde e squallide operazioni speculative finanziarie. Quanti squallidi comportamenti dei singoli sacerdoti o ancora di più da parroci che tutto sono fuorchè queste figure.

Chi ne soffre ? Prima di tutto Nostro Signore Gesù Cristo che si vede e si sente tradito dai suoi, poi, i fedeli, le comunità , che non hanno più un loro punto di riferimento, un amico vero e sincero con cui confidarsi, cui chiedere consiglio per affrontare i perigli dell’esistenza umana. Oggi purtroppo la popolazione deve accettare “obtorto collo” una figura di sacerdote o di parroco superimpegnato, preso da mille problemi personali, solo nei ritagli di tempo ricorda di eseersi consacrato a Dio. Abbiamo sacerdoti o parroci a tempo. Tutto programmato sempre con l’occhio sull’orologio. I parroci mordi e fuggi tanto basta che si delega e tutto va bene. E invece no. La chiesa si è smembrata. Non trasmette più comunione .

Ma si avverte uno scollamento colossale. Ogni parrocchia è come se fosse una diocesi a sè il Vescovo sta lì tanto perché deve esserci, poi regna l’anarchia. Dunque povera Chiesa. A questo punto ci chiediamo? In un contesto come questo, tutto da ricostruire ad iniziare dai seminari, i centri di formazione del clero, come fa Papa Ratzinger a dirsi preoccupato perché i DICO rischiano essere legge dello Stato minando alle fondamenta la famiglia naturale, o meglio, sovvertendola. La possibile approvazione degli squallidi DICO è la più lampante conseguenza di un mal costume e di un personalismo degenerato all’ennesima potenza. Tutto inizia dal 1968 quando anche autorevoli frange della Chiesa sostennero il divorzio e purtroppo anche l’aborto. Significava essere vicino alle fasce più deboli .

E’ quella stesa frangia che oggi sostiene il matrimonio dei sacerdoti, che ha sostenuto la teologia della liberazione, che ha sostenuto una liturgia tutta fatta di canti, feste e chitarre perché i laici devono essere protagonisti a tutti i costi. Siè generato in questo modo dunque, il clericalismo dei laici e la laicizzazione del clero. Allora forse è un po’ troppo tardi gridare “ al lupo , al lupo “ quando le pecorelle sono uscite dall’ovile e abbiamo ancora oggi sacerdoti che manifestano con i no glabal. Non resta che sperare proprio nella Divina Provvidenza e che aiuti e sostenga Sua Santità Benedetto XVI in questa sua missione in un mondo scristianizzato e laicista.

E’ giusto che la Chiesa torni a parlare , a far sentire la sua voce, in un parola chiara: ad essere militante ed a chiedere ai laici un impegno nel sociale e politico che sia autenticamente coerente con i valori non negoziabili .
Povero Stato, beh, il perché è sotto gli occhi di tutti. La politica sia di sinistra, sia di destra, non è più tale , ma soprattutto a sinistra dove predicano bene e razzolano male.

Basta guardare le infauste scelte dell’attuale governo: queste sono liberlaizzazioini ? Poi guarda caso a beneficiarne sono le mega coop rosse ( punti farmacia e forse anche pompe di carburanti) e le cooperatrive bianche, in perfetto manuale Cancelli tra DS e Margherita . Sono soltanto lenzualate e nient’altro. Alle forze dell’ordine è stato proposto un amento di € 5,00 mensili, li si depotenzia di mezzi e risorse, poi, con lacrime di coccodrillo partecipano ai funerali dei servitori della patria e tutori dell’ordine deceduti proprio sul campo di battaglia ( vedasi la guerra allo stadio di Catania) .

Poi è di questi giorni detrarre il 10% alle pensioni reversibilità alle vedove. Poi ancora l’antiamercanismo della sinistra estrema, la perdita di credibilità sulla scena internazionale e tante altre cose tra i sempre crescenti episodi di malasanità che meritano una trattazione a sé. Poi il Parroco Prodi, formatosi tra i dossettiani, in India dice he in Italia va tutto bene . Allora non ci resta che affermare : povero stato!

17/02/2007





        
  



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