Nel silenzio del Del Duca due acuti del cobra Soncin che impone un pari all'Udinese: 2 - 2
Ascoli Piceno | Il punto della speranza. Primo tempo disastroso e sotto di due gol. Grande ripresa. I bianconeri agguantano il meritato pareggio e sfiorano il successo. Soncin e Zanetti i migliori in campo.
di Adelino Manni
ASCOLI: Pagliuca, Minieri (1’ st. Bonanni), Nastase, Corallo, Foglio, Fontana (21’ pt. Boudianski), Pesce (38’ st.Paolucci) , Zanetti, Fini, Soncin, Bjelanovic. A disposizione: leftheropoulos, Vastola, Guberti, Perrulli. Allenatore: Sonetti.
UDINESE: De Sanctis, Zapata, Natali, Coda, Lukovic (25’ st Dossena), Motta, Muntari (39’ st Asamoah), Obodo, Pinzi, Barreto (17’ st. Siqueria) , Iaquinta. A disposizione: Casazza, D’Agostino, Zapotocny, Felipe. Allenatore: Malesani.
ARBITRO: De Marco (Ivaldi e Rubino) IV° ufficiale Zanzi.
RETI: 35’ Iaquinta, 41’ Barreto, 58’, 68’ Soncin.
NOTE: Ammoniti Foglio, Corallo, Nastase, Guberti, Zapata, Pinzi. Recupero 4’ pt; 2’ st.
ASCOLI - Pareggio a porte chiuse dell’Ascoli con l’Udinese: 2-2. Una partita dai due volti. Un primo tempo brutto che ha spalancato ai bianconeri le porte della serie B. Una ripresa d’orgoglio che ha riacceso la speranza. Un risultato insperato al termine della prima frazione di gioco; un pareggio ingiusto al triplice fischio. L’Ascoli poteva vincere la partita e non avrebbe rubato nulla in caso di vittoria.
L’arbitro De Marco, nella ripresa, nonostante 4 sostituzioni e diverse interruzioni del gioco ha concesso solo 2 minuti di recupero. Inoltre, specie nel finale, ha spezzettato il gioco e, ciliegina sulla torta, ha fischiato un inesistente fuorigioco a Paolucci lanciato a rete. Tante recriminazioni da parte dei bianconeri che non hanno certo dalla loro la dea bendata (vedi la clamorosa traversa di Soncin).
Partita senza spettatori ma per arrivare allo stadio si sono incontrate le solite difficoltà: chiusure e zona stadio off-limits anche per i pedoni. Solo gli autorizzati potevano avvicinarsi allo stadio. Dentro il Del Duca un silenzio “tombale”…almeno all’inizio. Non c’è stata la possibilità di prendere neanche un caffè: esercizi pubblici chiusi nel raggio di 300 metri. Speriamo che questo finisca presto altrimenti questa non è una domenica di sport, di calcio.
La partita inizia.
Dalle tribune si sente chiaramente la voce dei 22 in campo: lascia, sali, vieni, attacca, uomo, arbitro…
L’Ascoli parte bene e crea due occasioni nei primi 10 minuti. C’è un affondo di Zanetti, uno dei migliori in campo, sulla destra. L’arbitro vede un fallo e dalla tribuna si sente chiaro e forte: arbitro deficiente. Insomma gli accreditati e gli addetti ai lavori sentono la partita e…partecipano al gioco.
L’Ascoli non è fortunato. Fontana deve abbandonare il campo a seguito di uno scontro fortuito con l’ex Lukovic. Entra Boudianski. Dopo la mezzora il gol dell’Udinese con il campione del mondo Iaquinta. Un gol in sospetta posizione di fuorigioco. Nell’occasione Pagliuca non esce con decisione e la palla gli sfugge. Iaquinta è pronto (e fortunato) a metterla dentro. Prima del riposo il raddoppio di Barreto quindi la traversa di Soncin a seguito di un triangolo con Bjelanovic.
Nella ripresa è un altro Ascoli. Un Ascoli che non ha più nulla da difendere e da perdere. Intorno al quarto d’ora Pesce si invola sulla sinistra e crossa in mezzo. Nel mucchio spunta la testa pelata di Soncin che mette dentro. Urla nel silenzio…
Passano dieci minuti e l’Ascoli Pareggia. Angolo di Fini testa di Corallo: la palla sbatte sulla traversa e torna in campo. Soncin di ginocchio la spinge dentro. Urla nel silenzio…e in tribuna dove tutti gli addetti ai lavori (anche i più freddi in una giornata fredda) esultano.
L’Ascoli ci crede nella vittoria. Fini ha una ghiotta occasione ma “ciabatta” il tiro. Bonanni mette al centro un bel pallone: svetta Bjelanovic ma il colpo di testa è alto.
Nei minuti di recupero l’arbitro (su indicazione del giudice di linea) ferma Paolucci. Da quell’azione poteva nascere il gol della vittoria, della speranza per re residue possibilità di salvezza ed invece sono nate le recriminazioni. Dalla tribuna fischi e qualche frase irrepetibile solo per l’arbitro.
La partita finisce qui.
UDINESE: De Sanctis, Zapata, Natali, Coda, Lukovic (25’ st Dossena), Motta, Muntari (39’ st Asamoah), Obodo, Pinzi, Barreto (17’ st. Siqueria) , Iaquinta. A disposizione: Casazza, D’Agostino, Zapotocny, Felipe. Allenatore: Malesani.
ARBITRO: De Marco (Ivaldi e Rubino) IV° ufficiale Zanzi.
RETI: 35’ Iaquinta, 41’ Barreto, 58’, 68’ Soncin.
NOTE: Ammoniti Foglio, Corallo, Nastase, Guberti, Zapata, Pinzi. Recupero 4’ pt; 2’ st.
ASCOLI - Pareggio a porte chiuse dell’Ascoli con l’Udinese: 2-2. Una partita dai due volti. Un primo tempo brutto che ha spalancato ai bianconeri le porte della serie B. Una ripresa d’orgoglio che ha riacceso la speranza. Un risultato insperato al termine della prima frazione di gioco; un pareggio ingiusto al triplice fischio. L’Ascoli poteva vincere la partita e non avrebbe rubato nulla in caso di vittoria.
L’arbitro De Marco, nella ripresa, nonostante 4 sostituzioni e diverse interruzioni del gioco ha concesso solo 2 minuti di recupero. Inoltre, specie nel finale, ha spezzettato il gioco e, ciliegina sulla torta, ha fischiato un inesistente fuorigioco a Paolucci lanciato a rete. Tante recriminazioni da parte dei bianconeri che non hanno certo dalla loro la dea bendata (vedi la clamorosa traversa di Soncin).
Partita senza spettatori ma per arrivare allo stadio si sono incontrate le solite difficoltà: chiusure e zona stadio off-limits anche per i pedoni. Solo gli autorizzati potevano avvicinarsi allo stadio. Dentro il Del Duca un silenzio “tombale”…almeno all’inizio. Non c’è stata la possibilità di prendere neanche un caffè: esercizi pubblici chiusi nel raggio di 300 metri. Speriamo che questo finisca presto altrimenti questa non è una domenica di sport, di calcio.
La partita inizia.
Dalle tribune si sente chiaramente la voce dei 22 in campo: lascia, sali, vieni, attacca, uomo, arbitro…
L’Ascoli parte bene e crea due occasioni nei primi 10 minuti. C’è un affondo di Zanetti, uno dei migliori in campo, sulla destra. L’arbitro vede un fallo e dalla tribuna si sente chiaro e forte: arbitro deficiente. Insomma gli accreditati e gli addetti ai lavori sentono la partita e…partecipano al gioco.
L’Ascoli non è fortunato. Fontana deve abbandonare il campo a seguito di uno scontro fortuito con l’ex Lukovic. Entra Boudianski. Dopo la mezzora il gol dell’Udinese con il campione del mondo Iaquinta. Un gol in sospetta posizione di fuorigioco. Nell’occasione Pagliuca non esce con decisione e la palla gli sfugge. Iaquinta è pronto (e fortunato) a metterla dentro. Prima del riposo il raddoppio di Barreto quindi la traversa di Soncin a seguito di un triangolo con Bjelanovic.
Nella ripresa è un altro Ascoli. Un Ascoli che non ha più nulla da difendere e da perdere. Intorno al quarto d’ora Pesce si invola sulla sinistra e crossa in mezzo. Nel mucchio spunta la testa pelata di Soncin che mette dentro. Urla nel silenzio…
Passano dieci minuti e l’Ascoli Pareggia. Angolo di Fini testa di Corallo: la palla sbatte sulla traversa e torna in campo. Soncin di ginocchio la spinge dentro. Urla nel silenzio…e in tribuna dove tutti gli addetti ai lavori (anche i più freddi in una giornata fredda) esultano.
L’Ascoli ci crede nella vittoria. Fini ha una ghiotta occasione ma “ciabatta” il tiro. Bonanni mette al centro un bel pallone: svetta Bjelanovic ma il colpo di testa è alto.
Nei minuti di recupero l’arbitro (su indicazione del giudice di linea) ferma Paolucci. Da quell’azione poteva nascere il gol della vittoria, della speranza per re residue possibilità di salvezza ed invece sono nate le recriminazioni. Dalla tribuna fischi e qualche frase irrepetibile solo per l’arbitro.
La partita finisce qui.
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