Nelle ultime settimane di dibattito sulla sanita' sambenedettese, l'attenzione di tutti si è concentrata sulla patologica esiguità del personale in forza alla zona 12. Una situazione che non ha eguali in tutta la regione e che documenta un vero e proprio paradosso. La Corte dei Conti, infatti, individua proprio nell'eccesso di spesa per il personale la causa principale del deficit del servizio sanitario marchigiano (96,3 mleuro nel 2006). A San Benedetto tuttavia questa voce di spesa e' ampiamente sotto la media nazionale e regionale.

A fronte di questa evidenza, gia' nel corso del consiglio comunale aperto dello scorso 31 gennaio, ho chiesto che la Giunta Regionale nel piano del contenimento della spesa tenesse conto di questo dato. E soprattutto non imponesse ulteriori restrizioni all'assunzione di personale a chi (come la zona n. 12) presenta gia' una dotazione in sofferenza. Nella sala sono riecheggiate di parte di tutti parole incoraggianti rispetto a questo auspicio ma ancora una volta la "via dell'inferno" si dimostra "lastricata di "buone intenzioni".

La Giunta Regionale - con la delibera di assegnazione dei budget alle varie zone sanitarie (DGR n.70/07) - ha assestato due gravi colpi alla sanita' sambenedettese. In primis ha previsto fondi largamente insufficienti che, nella zona n.12, portano lo stanziamento pro capite a euro 1.632 mentre a Camerino, ad esempio, è di 1.997 euro a persona, a Fabriano di 1.881 e Senigallia di 1.826.
Ma non è finito qui. Nell'ambito della delibera sono stati prescritti precisi obiettivi ai vari direttori di zona.

E per quanto riguarda il personale è stato imposto a tutti (e indistintamente) di ridurre la spesa del personale dello 0,5% nel 2007, dell'1,5% nel 2008 e del 2,5% nel 2009. Tanto per San Benedetto (che ha una spesa del 29%) quanto per Ancona (che viaggia sopra il 40%). Insomma ancora una volta si pretende di applicare misure identiche a situazioni disomogenee, perseverando in un atteggiamento francamente punitivo nei confronti del sud della Regione.

Ormai la misura e' colma e, senza una profonda virata, neppure il dott. Petrone potra' fare miracoli. Il territorio deve farsi sentire e faccio appello al Sindaco Gaspari affinche' si renda promotore di una mobilitazione bipartisan che induca la regione a rivedere la delibera. Chiedere ulteriori riduzioni di personale al "Madonna del Soccorso" significa volerlo chiudere o ridurlo ad poliambulatorio. A ciascuno la responsabilita' di accettare una simile, sciagurata prospettiva. Alleanza Nazionale, di certo, non lo fara'.

*consigliere regionale AN