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Da PACS a DICO.

San Benedetto del Tronto | Nelle prossime ore la discussione in parlamento sul disegno di legge presentato dalla maggioranza di governo.

di Matteo Pagnoni


Pronto il disegno di legge denominato DICO con una correzione in extremis. Non più Pacs alla francese, ma Diritti dei Conviventi, associabile a quella Dichiarazione Contestuale che il governo ha preferito a quella congiunta.

Ora mi chiedo una cosa fondamentale, se il DDL inizia in codesto modo “ Due persone maggiorenni, anche dello stesso sesso, unite da reciproci vincoli affettivi, che convivono e si prestano assistenza e solidarietà materiale e morale, non legate da vincoli di matrimonio, parentela in linea retta, adozione, affiliazione, tutela, curate o amministrazione di sostegno, sono titolari dei diritti e delle facoltà stabiliti dalla presente legge” e Giuliano Amato ribadisce che “i DICO tengono conto effettivamente dei diritti e delle situazioni di sofferenza delle persone, mentre i Pacs francesi sono soprattutto una disciplina dei diritti economici e non hanno a che fare con l'affettività”, come può una legge regolare o regolarizzare un qualsiasi tipo di affettività?

Può attestare una relazione continuativa tra due persone, ma non può regolare un' affettività. Non sono contrario al diritto di poter vivere meglio, né alla possibilità di assistenza tra due persone, ma al fatto che la legge si arroghi il diritto di poter concedere o non concedere diritti a seconda se esista o no una affettività attestata e continuativa tra due persone.

Prendiamo il matrimonio civile e religioso ad esempio: esso è regolato da un contratto vero e proprio, stipulato consensualmente tra due persone. Non esistono equivoci su quali siano i diritti e quali i doveri, è chiaro, nero su bianco.

Non voglio entrare in merito ai diritti tutelati e introdotti da questo nuovo disegno di legge, poiché in queste ore passerà in discussione al Senato e in Parlamento e di cambiamenti ce ne saranno sicuramente prima che sia pronto a diventar legge, ma vorrei incentrare il discorso sull' affettività.

Siamo tutti d' accordo sulla premessa con cui è partita la discussione e il modus operandi del DDL DICO? Si può effettivamente dimostrare di convivere con una persona, ma se si potesse ad esempio convivere per “convenienza”? La convivenza è reversibile, si può cioè uscire da una relazione in modo abbastanza semplice rispetto ad una unione basata su un vero e proprio contratto.

Aspettiamo la discussione in parlamento.

09/02/2007





        
  



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