Molto più che un rifugio per donne
Ripatransone | Casa del Sol: la struttura di accoglienza è stata inaugurata a Ripatransone
di Luigina Pezzoli
Il Presidente Rossi in un momento dell'inaugurazione Casa del Sol
Donne vittime di violenza o di tratta, gestanti e madri con figli a carico potranno trovare una dimora nella nuova “Casa del Sol”. Nei due appartamenti, dei quali si compone la struttura, attualmente vi abitano 10 donne e 3 bambini, ma può arrivare ad accogliere fino a 17 persone.
La struttura d’accoglienza, con sede a Ripatransone, è stata inaugurata stamattina alla presenza anche del presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Massimo Rossi che ha sottolineato l’importanza di far tesoro del sapere e delle conoscenze degli immigrati, inoltre ha affermato: «Tale progetto risponde al dettato costituzionale, ovvero riconoscere il diritto d’asilo. Noi vogliamo attuarlo, e questo è soltanto un piccolo tassello a favore di principi di solidarietà. Bisogna far crescere la consapevolezza di essere cittadini del mondo».
Opinione condivisa dal Sindaco di Ripatransone, Paolo D’Erasmo che ha detto: «Per noi questa abitazione è paragonabile a tutte le altre della città. La nostra sfida è fare un percorso di integrazione che coinvolga l’intera cittadinanza». La realizzazione della “Casa del Sol” rientra nel progetto “Accoglienza e integrazione per richiedenti asilo e rifugiati” finanziato dal ministero dell’Interno-Fondo Nazionale per le Politiche di Asilo attraverso fondi italiani ed europei, più in particolare dal FER, Fondo Europeo Rifugiati. L’assessore alle Politiche Sociali, Licia Canicola e la coordinatrice del centro d’accoglienza, Stefania Scodanibbio hanno illustrato le numerose attività che vedranno coinvolte queste giovani donne attraverso un percorso di assistenza e supporto verso l’inclusione sociale; come gruppi di socializzazione, la musicoterapia, i corsi di cucina e cucito e i colloqui individuali.
Il team specialistico, inoltre, offre servizi essenziali per una vita dignitosa: dall’assistenza sanitaria alla mediazione culturale fino alle questione legali connesse alle richieste di permessi o al riconoscimento di status sociali. Per le ospiti il primo impatto è piuttosto duro ma gli operatori specializzati che lavorano con loro, selezionati dall’associazione “On The Road”, da sempre impegnata nella lotta contro la tratta di esseri umani, specialmente donne, si impegnano quotidianamente per favorire l’integrazione sociale e sviluppare un processo di autonomia personale. Il vice Prefetto aggiunto, Fiorangelo Angeloni al termine dell’inaugurazione ha affermato: «Siamo felici di essere coinvolti in questo progetto. Cerchiamo di rendere quanto più operativo l’ospitalità e l’integrazione degli immigrati nella nostra società».
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09/02/2007
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