Provincia, nuovo intervento nellasta fluviale del Chienti
| MACERATA - Saranno utilizzate tecniche di ingegneria naturalistica, con palificate in legno e messa a dimora lungo le sponde di talee di salice per limitare limpatto ambientale delle opere.
tratto terminale del Fiastra in prossimità della confluenza nel Chienti, interessato dai lavori di manutenzione idraulica
Un altro tratto dell’asta fluviale del Chienti sta per essere oggetto di un intervento di risanamento ambientale ed idraulico nell’ambito del programma avviato un anno fa dalla Provincia di Macerata, che ha previsto un investimento complessivo di 2 milioni e mezzo di euro, finanziati con i fondi regionali.
Ora la Giunta provinciale ha approvato il progetto esecutivo (spesa prevista circa 355 mila euro) per la manutenzione idraulica e il risanamento ambientale nel tratto in cui il torrente Fiastra confluisce nel Chienti.
L’intervento ricade in maggior parte nel territorio comunale di Urbisaglia e in particolare all’interno dell’area della Riserva naturale di Abbadia di Fiastra. “Anche in considerazione di questa particolare ubicazione – ha spiegato l’assessore Luigi Carlocchia – il progetto redatto dal Genio civile della Provincia limita al massimo il carattere ‘invasivo’ dei lavori. Saranno utilizzate tecniche di ingegneria naturalistica, con palificate in legno e messa a dimora lungo le sponde di talee di salice per limitare l’impatto ambientale delle opere”.
Ora la Giunta provinciale ha approvato il progetto esecutivo (spesa prevista circa 355 mila euro) per la manutenzione idraulica e il risanamento ambientale nel tratto in cui il torrente Fiastra confluisce nel Chienti.
L’intervento ricade in maggior parte nel territorio comunale di Urbisaglia e in particolare all’interno dell’area della Riserva naturale di Abbadia di Fiastra. “Anche in considerazione di questa particolare ubicazione – ha spiegato l’assessore Luigi Carlocchia – il progetto redatto dal Genio civile della Provincia limita al massimo il carattere ‘invasivo’ dei lavori. Saranno utilizzate tecniche di ingegneria naturalistica, con palificate in legno e messa a dimora lungo le sponde di talee di salice per limitare l’impatto ambientale delle opere”.
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10/03/2007
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