Alla Galleria Genus espone: Fathi Hassan "il tempo del vento"
San Benedetto del Tronto | A cura di Gloria Gradassi. Inaugurazione domenica 18 marzo 2007 ore 18. Dal 18 marzo al 21 aprile 2007
Mostra di Fathi Hassan
Fathi Hassan espone una selezione di suoi lavori recenti alla Galleria Genus, mostra personale curata da Gloria Gradassi. La mostra si compone di tele di varie dimensioni che, in un’elegante alternanza di colori chiari e scuri, stesi su superfici fatte di delicati passaggi cromatici tono su tono, rappresentano una sintesi del suo percorso linguistico.
I famosi contenitori, le foglie, le scritture, gli animali, appaiono come figure leggere in un mondo arabescato. Una fluidità d’immagine e materia, che simula il flusso del pensiero. Pensiero, parola e figura sono, nel linguaggio di Fathi un magma unico, quasi indiviso e primitivo.
Fathi porta con se la propria storia, le sue origini africane, la luce accecante e le ombre nette ed enigmatiche della cultura egiziana.
Il carattere e l’andamento decorativo della scrittura araba, sono impiegate da Fathi come originale possibilità del figurare; la scrittura è parola, la parola significato, dunque immagine mentale e prima ancora pensiero. La figura più che del suo significato è portatrice di una leggerezza che si coglie in ogni lavoro: ombra sulle superfici monocrome, si delinea sulla tela in abili passaggi da una materia all’altra. Fathi Hassan fonde materiali, ricordi, le sue radici figurative e culturali in un fare armonioso e leggero, smaterializzando ogni elemento e fondendolo in immagini semplici e cariche di forza ancestrale.
La mostra presso la Galleria Genus resterà aperta fino al 21 aprile.
Fathi Hassan (Akky) di origine Nubiana, (Egitto e Sudan), nasce a Il Cairo nel 1957, vive e lavora in Italia dal 1979. La famiglia originaria del sud dell’Egitto e precisamente di Toscka, città della regione nubiana pesantemente colpita dalle inondazioni del Nilo durante gli anni ’60, è denominata fin dall’antico Egitto Kekhia, vanta tra gli ascendenti nobili guerrieri ed agricoltori divenuti capi-villagio. E’ cresciuto in una famiglia matriarcale, organizzazione domestica molto comune nella tradizione nubiana.
Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Napoli dove si è diplomato nel 1984.
Durante gli studi è entrato in contatto con il gruppo teatrale “Falso Movimento”, maturando un’esperienza di attore e collaboratore nello spettacolo teatrale “Otello”. Negli stessi anni, ha conosciuto alcuni intellettuali partenopei, tra cui Lucio Amelio, Filiberto Menna e Mario Martone , divenuti ben presto amici e sostenitori della sua arte.
Nel 1989 ha ottenuto dal Ministero della Cultura egiziano un importante riconoscimento per la sua attività artistica; E’ stato chiamato a rappresentare l’Africa alla Biennale di Venezia “Aperto ‘88” e ha esposto il suo lavoro in numerose gallerie internazionali.
I famosi contenitori, le foglie, le scritture, gli animali, appaiono come figure leggere in un mondo arabescato. Una fluidità d’immagine e materia, che simula il flusso del pensiero. Pensiero, parola e figura sono, nel linguaggio di Fathi un magma unico, quasi indiviso e primitivo.
Fathi porta con se la propria storia, le sue origini africane, la luce accecante e le ombre nette ed enigmatiche della cultura egiziana.
Il carattere e l’andamento decorativo della scrittura araba, sono impiegate da Fathi come originale possibilità del figurare; la scrittura è parola, la parola significato, dunque immagine mentale e prima ancora pensiero. La figura più che del suo significato è portatrice di una leggerezza che si coglie in ogni lavoro: ombra sulle superfici monocrome, si delinea sulla tela in abili passaggi da una materia all’altra. Fathi Hassan fonde materiali, ricordi, le sue radici figurative e culturali in un fare armonioso e leggero, smaterializzando ogni elemento e fondendolo in immagini semplici e cariche di forza ancestrale.
La mostra presso la Galleria Genus resterà aperta fino al 21 aprile.
Fathi Hassan (Akky) di origine Nubiana, (Egitto e Sudan), nasce a Il Cairo nel 1957, vive e lavora in Italia dal 1979. La famiglia originaria del sud dell’Egitto e precisamente di Toscka, città della regione nubiana pesantemente colpita dalle inondazioni del Nilo durante gli anni ’60, è denominata fin dall’antico Egitto Kekhia, vanta tra gli ascendenti nobili guerrieri ed agricoltori divenuti capi-villagio. E’ cresciuto in una famiglia matriarcale, organizzazione domestica molto comune nella tradizione nubiana.
Ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Napoli dove si è diplomato nel 1984.
Durante gli studi è entrato in contatto con il gruppo teatrale “Falso Movimento”, maturando un’esperienza di attore e collaboratore nello spettacolo teatrale “Otello”. Negli stessi anni, ha conosciuto alcuni intellettuali partenopei, tra cui Lucio Amelio, Filiberto Menna e Mario Martone , divenuti ben presto amici e sostenitori della sua arte.
Nel 1989 ha ottenuto dal Ministero della Cultura egiziano un importante riconoscimento per la sua attività artistica; E’ stato chiamato a rappresentare l’Africa alla Biennale di Venezia “Aperto ‘88” e ha esposto il suo lavoro in numerose gallerie internazionali.
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12/03/2007
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