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Nicolò Fabi: "Il signore dei capelli"

| ANCONA - …”un concentrato di energia, di pulsazioni ritmiche, di atmosfere velatamente psichedeliche grazie anche all’utilizzo del synth di pura estrazione anni ’70”…

di Andrea Riccardi

Niccolò Fabi

Niccolò Fabi è sbarcato in regione per una data unica del nuovo tour “Dischi Volanti 2006” con cui ripercorre la sua carriera artistica partita esattamente 10 anni fa dal palco dell’Ariston di Sanremo e che il cantautore romano ha sapientemente racchiuso in un prezioso cofanetto per consegnarci il suo greatest hits.

Tutto il tour vuole essere un viaggio introspettivo nella carriera musicale del Sire, musicista poliedrico dalle diverse sfaccettature capace di offrire al pubblico un’ampia gamma di suoni e ritmi e l’atmosfera intima del BarFly non può far altro che instaurare un maggior contatto tra l’ artista-protagonista e il pubblico della platea: per questo il Sire spende parole magiche per definire l’atmosfera che regna nel locale anconetano, uno dei pochi che riesce a dare un certo tipo di contatto con il pubblico.

Il concerto inizia con un gruppo supporter di Niccolò Fabi: in realtà sono i suoi “amici” Roberto Angelini e Pino Marino nuovi nomi del cantautorato italiano che intrattengono il pubblico con qualche canzone anche se la maggior parte è in trepidante attesa del signore dei capelli che non tarda a giungere.

La cosa che più colpisce è la presenza scenica del suo “cespuglio” che sicuramente la fa da padrone sul palco ma passa subito in secondo piano nel momento in cui il cantautore romano inizia a snocciolare alcune delle sue perle artistiche: sì perché scorrendo la sua discografia, traspare in ogni album la maturità artistica raggiunta sin dall’inizio anche se i più lo ricordano per “ Dica” con cui ha vinto il Festival di Sanremo giovani nel 1996 o il tormentone “Capelli” che gli è valso il premio della critica al successivo Festival di Sanremo del 1997.

Chi conosce poco questo cantautore che ha mosso i primi passi nell’area romana insieme ad altri musicisti del calibro di Max Gazzè e Daniele Silvestri, lo giudica superficialmente in quanto è abituato a conoscerlo per la freschezza delle sue sonorità e per l’immediatezza delle sue parole ma ad un più attento esame si scopre un altro strato della sua personalità grazie anche ad una tracklist complessa nei contenuti: si parte con “Il mio stato”, “Ostinatamente” con i suoi sprazzi rock e il ritmo ossessivo di una dichiarazione di due amanti lontani, per poi giungere a riascoltare i suoi maggiori successi commerciali “ Capelli” piacevolmente riletto in chiave reggae e “Dica”.

Niccolò Fabi si mostra molto sorridente e molto soddisfatto di come tutto il pubblico riesca a seguirlo nei suoi cori e ritmi improvvisati grazie anche alla presenza di un band molto valida che lo accompagnerà per tutta la durata del tour.
Tutto il resto del concerto è …”un concentrato di energia, di pulsazioni ritmiche, di atmosfere velatamente psichedeliche grazie anche all’utilizzo del synth di pura estrazione anni ’70”… attraverso il quale si snoda l’ ultima parte del concerto: “Vento d’Estate” che già fa venire in mente
l’ estate che incalza, il ritmo pop di “Il male minore”, “Lasciarsi un giorno a Roma”, la grande energia di “Qualcosa di meglio”, “ Milioni di giorni” “E’ non e’” scritta in un momento difficile del musicista, “Nel centro”, la dolcissima versione al vibrafono di “ Il negozio di antiquariato”, “Mettere
le ali” cantata a voce alta dal pubblico le cui note col banjo sono dedicate a chi ancora ha voglia di sognare e di farci sognare mettendoci le ali, la commovente e straordinaria “Evaporare” un semplice inno alla solitudine e il desiderio di evasione.

Si comincia ad intuire il finale del concerto data la grande energia che viene sprigionata dal giovane artista romano ed ecco che esplode all’ improvviso la jam session di tutta la band sulle note della cover di Bob Marley “Is this love?” a cui vengono agganciati alcuni ritornelli tra i più
famosi della canzone italiana il tutto in un mix di grande feeling e coinvolgimento da parte del pubblico completamente in delirio, il quale al termine della convincente performance, ringrazia il Sire per la splendida e calda atmosfera che ha saputo ricreare grazie anche alla profondità delle
sue parole e al lato giullaresco del suo carattere, uniti alla compattezza sonora della sua corte.

13/03/2007





        
  



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