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Macerata-Mercoledì 14 Marzo:"Il Faust di Goethe"

| MACAERATA - Il Faust: un’immaginario collettivo tra incoscienza e realtà

di Chiara Riccardi

Il tutto esaurito- ha decretato il successo della tragedia di Goethe, il Faust, al teatro Lauro Rossi di Macerata. L’intento del regista-demiurgo Nekrosius è stato quello di scavare fino alle radici primordiali di uno dei miti fondatori dell’uomo moderno ricreandolo in tutta la sua vitalità del
suo modo di fare teatro.

Il Faust, visto come il grande archetipo mitico della cultura occidentale, è l’intellettuale disposto a vendere la sua anima al diavolo per fermare l’istante nel sogno impossibile dell’eterna giovinezza. Il Protagonista, nel desiderio di reagire alla conoscenza libresca verso una conoscenza intuitiva per svelare il senso della natura, vuole fare chiarezza.

Questa la ottiene invocando gli spiriti della terra ma la sconfitta non si fa attendere perché la distanza tra Dio e l’uomo si avverte in modo angosciante , non potendoci essere un punto d’incontro tra la creatura finita e quella infinita.

Nella tentazione del demonio Mefistofele cui si è sottomesso, Faust diviene onnipotente disponendo delle sorti altrui ,portando alla follia e successivamente alla morte una giovane fanciulla, Margherita. Tutto sembra congiurare contro la salvezza dell’anima del Faust ma la pietà divina riconosce il desiderio di bene che era all’origine di tutti i suoi peccati: la stessa Margherita che lo porterà alla redenzione di tutti i mali commessi.

L’opera più significativa di Goethe non mette in risalto lo spirito peccatore del personaggio principale come se fosse il male da sconfiggere ma come quella coscienza ardente di sapere, di conoscere, di andare oltre i suoi limiti, di avvicinarsi alla Natura perfetta, per quel suo struggersi
l’anima in maniera così devastante che lo porterà alla salvezza divina.
Un’opera davvero esaltante,un’opera a cui Goethe vi ha dedicato più di sessant’anni:l’opera della sua vita.

La scenografia che ha accompagnato le immagini della tragedia è stata senza dubbio sentita nelle sue esternazioni e nei suoi colpi di scena a tal punto da tenere viva l’attenzione del pubblico, ma a rendere ogni particolare evidente agli occhi dei spettatori è stata la compagnia Meno Fortas con le loro doti artistiche.
Il significato che dà impronta a tale scritto è rivestito di linguaggio aulico e di un’accentuata visione della realtà in cui l’uomo è costretto a vivere non potendo elevare la propria anima verso orizzonti ignoti a lui, a cui non è dato sapere e per cui i confini del sapere sono limitati dalla sua conoscenza.

Il desiderio di librarsi dall’insofferenza della coscienza è sempre più sentito dall’uomo comune e il tentativo di superarlo è visto da Goethe come il più nobile delle aspirazioni dell’uomo.

15/03/2007





        
  



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