Siamo alle solite!!
Anche questa volta, come ad ogni primavera, puntuali, gli improvvisati tagliatori di legna si accaniscono sulle piante del verde urbano del nostro territorio, sia pubblico che privato.
Si ha l’impressione che un prurito insopportabile percorra le mani di questi pseudogiardinieri che si devono sfogare sulle povere piante innocenti.

Sarebbero tanti i casi da segnalare, che riguardano le alberature stradali e gli alberi dei parchi e dei giardini. Vogliamo indicarne uno in particolare perché è veramente molto vistoso e per il quale al sottoscritto, in qualità di docente responsabile del laboratorio di scienze e fitopatologia dell’Istituto Agrario e al prof Roberto Bruni presidente dell’Ordine dei Dottori Agronomi e Forestali, molte persone hanno chiesto spiegazione. Il bel viale di olivi posto fra la piscina comunale ed il campo scuola è stato praticamente trasformato in un viale di tronchi nudi con qualche rada branca completamente priva di foglie.

Una capitozzatura che in trent’annni di esperienza professionale non mi era mai capitato di vedere in nessuna parte del mondo e neppure nelle riviste e pubblicazioni specializzate come esempi di potature irrazionali. Solo casi eccezionali, quali forti e tardive gelate che determinano danni irreparabili o la morte di buona parte della chioma, giustificherebbero tagli intensi ma mai così drastici (alcune ferite hanno una lunghezza superiore ai 50 cm).

 Non mi soffermo sulle spiegazioni tecniche, perché penso che chiunque, anche senza una minima esperienza agronomica, sia in grado di valutare lo scempio effettuato, peraltro su un’aiuola spartitraffico comunale, in una strada molto frequentata anche da turisti per la presenza di alcune attività ricettive e sportive.

Era un ottimo esempio di utilizzazione dell’olivo anche come pianta ornamentale da impiegare nel verde urbano.