AllIpsia di San Benedetto un incontro per riflettere sulle donne
San Benedetto del Tronto | Le imprenditrici della Cna in classe con gli studenti per testimoniare limpegno delle donne nella crescita morale e civile della società. Affrontato il tema della violenza e delle motivazioni profonde che ne stanno alla base.
cna - iniziativa festa della donna a san benedetto del tronto
La Cna in aula con gli studenti dell’Ipsia di San Benedetto per parlare del ruolo della donna oggi e, soprattutto, per cercare di comprendere con i giovani le motivazioni che sottendono il tema della violenza nei confronti delle donne in tutti gli ambiti, dal privato al mondo del lavoro. Una mattinata interessante e stimolante nella quale le imprenditrici dell’Associazione degli artigiani e i ragazzi si sono confrontati e, in qualche caso, anche “scontrati”, a testimonianza del fatto che quello delle pari opportunità è un concetto che ha ancora bisogno di essere fortificato.
<Abbiamo deciso di farlo a scuola ed in particolare all’Ipsia – ha detto il presidente della Cna di Ascoli, Gino Sabatini – perché riteniamo che sia la scuola più vicina al mondo dell’artigianato che la nostra associazione rappresenta. La Cna ha voluto inserire uno specifico comma nello statuto per favorire la rappresentanza delle imprenditrici in quanto riteniamo la diversità e la pluralità un valore irrinunciabile. Mi piace concludere ha aggiunto Gino Sabatini con uno slogan molto conosciuto: “dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna” a testimoniare che non è dalla contrapposizione che nascono le cose migliori.
Nel saluto ai presenti la preside dell’Ipsia ha ricordato il ruolo di Maria: <Una riflessione e in qualche modo anche una provocazione – ha detto la professoressa Graziella Pallottini – in una società che stenta a riconoscere i valori>. Concetto, questo che ha consentito alla coordinatrice della Cna, on. Orietta Baldelli, di affrontare la spinosa questione del doppio ruolo della donna nella nostra società.
<E’ evidente che tutti noi abbiamo una grande difficoltà ad abbandonare l’icona della madre rassicurante per accettare il nuovo ruolo e la nuova immagine che la donna rappresenta. Riconoscere alla donna il diritto di essere se stessa, e non più dipendente né socialmente né economicamente, è cosa non facile non solo per l’uomo, ma anche per la donna stessa>. <Lo sanno bene le nostre imprenditrici che ogni giorno devono affrontare le questioni di casa e quelle dell’azienda, essere madri e tenere a bada i sensi di colpa per le ore trascorse al lavoro - ha aggiunto Barbara di Cretico, Presidente dell’unione Comunicazione della Cna - Essere qui con voi oggi è davvero emozionante e affrontare temi così importanti e complessi mi fa sperare che anche da momenti come questo possa nascere una nuova società più comprensiva ed accogliente, per far radicare la cultura del rispetto e della convivenza>.
Interessante spunto è venuto da Luciana Emili titolare dell’atelier Oros Orea sulla concezione difficile da superare che i lavori di cura siano si competenza delle donne e di come questo spessa impedisca loro di raggiungere i massimi livelli nei ruoli di direzione e nell’impresa. Nel dibattito con i ragazzi è emerso il timore da parte dei maschi di perdere il ruolo protettivo e forse dominante e da parte delle ragazze la volontà di emergere nel sociale ma di non perdere la possibilità di essere coccolate ed accudite nel privato Non c’è incompatibilità fra queste aspirazioni.ha affermato Maria Balloni imprenditrice del settore informatico Si tratta solo di non temere l’altro anche quando ci contende un ruolo consolidato nel tempo e di indirizzare le energie nella giusta direzione. Anche per questo crediamo nell’importanza di questi momenti di approfondimento e riflessione>.
Nel corso del dibattito sono stati forniti ai ragazzi anche alcuni dati sulla violenza alle donne. Dati elaborati per la Cna da Vera Mascaretti di Eurispes Marche che ha voluto portare il suo saluto. Per tutto il corso del lungo dibattito i ragazzi sono stati supportati dall’affettuosa e rassicurante presenza del professor Gianfranco Fazzini e indirizzati e stimolati nelle riflessioni dalla sapiente conduzione della dottoressa Catiuscia Settembrini accolta da un caloroso applauso.
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08/03/2007
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