La Corte Suprema di Cassazione affossa il clan Campanella
Castellalto | La soddisfazione del Comando provinciale Carabinieri di Teramo. Per il maggiore Pasquale Nurzia (comandante Nucleo informativo) è gioia grande. Anche le Fiamme Gialle attive sul territorio: rinvenute 50 grammi di sostanze stupefacenti a Giulianova.
di Nicola Facciolini
Si chiude uno dei capitoli più importanti e interessanti nella lotta all'usura in provincia di Teramo. Viva è la soddisfazione espressa dal comandante del Nucleo informativo dei Carabinieri di Teramo, il maggiore Pasquale Nurzia.
Il successo della Benemerita aprutina è ascrivibile all'ottimo lavoro svolto dalla squadra anti-usura messa in piedi e coordinata dall'allora comandante provinciale, il colonnello Igino Izzo. La Corte Suprema di Cassazione, infatti, ha depositato la sentenza che mette la parola fine al procedimento per misure di prevenzione patrimoniali nei confronti della famiglia Campanella di Castelnuovo Vomano (Castellalto, Te). "Il procedimento - spiega il maggiore Nurzia - prese il via con le indagini condotte dal Nucleo Informativo Carabinieri di questo Reparto Operativo che nel 2003 propose al pm (dr. David Mancini) di richiedere al Tribunale di Teramo la confisca (ex Legge 575/1965) dei sotto notati beni della famiglia Campanella, ritenuti provento di attività usuraia". Finirono sotto chiave: cinque fabbricati, mq 34 mila circa di terreno, otto autovetture di grossa cilindrata, disponibilità finanziarie per oltre € 500mila circa, per un valore complessivo stimato in oltre 5 milioni di euro.
"Il Tribunale oltre ad accogliere la suddetta proposta di confisca dispose anche l'applicazione di misura di prevenzione personali (sorveglianza speciale con l'obbligo di soggiorno) nei confronti di molti appartenenti a detta famiglia". Le indagini dei carabinieri sono riuscite a dimostrare che i beni dei Campanella provengono dalla loro attività usuraia. "Un'indagine certamente difficile che si è concretizzata, grazie alla meticolosità degli accertamenti ed all'impegno qualificato e dei militari preposti". La Sentenza della Suprema Corte, evidenzia l'ottimo lavoro svolto dai Carabinieri del Nucleo Informativo, "in fedele sintonia con le direttive impartite dall'Autorità Giudiziaria, che hanno introdotto un metodo di accertamento innovativo e fortemente utile anche in zone ritenute, a torto, esenti da fenomeni criminali allarmanti. La definitiva decisione traccia l'iter da percorrere per gli operatori del settore e costituisce ulteriore stimolo ad analoghe indagini nei confronti di altre organizzazioni dedite all'usura che possono essere colpite attraverso efficaci e mirate indagini patrimoniali. "La confisca dei beni alla famiglia Campanella azzera il frutto di decenni di attività illecite e può servire da monito a chi dall'usura trae la propria illecita ricchezza. Presso il Comando Provinciale dei Carabinieri c'è molta soddisfazione per tale risultato". Non si può fare a meno di soffermarsi sul forte valore simbolico che il legislatore ha imposto all'uso dei beni confiscati, "in quanto - sottolinea il maggiore Nurzia - tutti i beni sottratti alle consorterie criminali devono essere utilizzati per scopi collettivi, legati al recupero sociale ed alla diffusione della legge.
Essi contrassegnano le ex-proprietà criminali come un territorio riconquistato per farne un mezzo di trasmissione, sia diretto che indiretto, di cultura democratica e di convivenza civile". In tal modo, dimostrando che le ville e gli appartamenti sequestrati simbolo dell'opulenza criminale possano rapidamente diventare asili, scuole, centri per anziani e che il denaro proveniente da illecite attività possa trasformarsi in strade, acquedotti e illuminazione, può essere conquistata e consolidata la fiducia dei cittadini. "Sarà adesso cura ed interesse degli enti territoriali competenti dare impulso affinché questi beni, oggi dello Stato, siano concretamente destinati a finalità sociali nell'interesse dei cittadini".
Anche le Fiamme Gialle non scherzano. Durante le trascorse festività pasquali la Compagnia della Guardia di finanza di Giulianova ha attuato un piano di prevenzione per la sicurezza dei cittadini nella nostra provincia, intensificando i controlli soprattutto con l'ausilio delle unita' cinofile antidroga.
Il comandante capitano Giuseppe Micelli ha dislocato gli amici a quattro zampe in piu' punti della riviera teramana ritenuti strategici e dove vi e' piu' affluenza di turisti. i pastori tedeschi antidroga della compagnia giulianova obla pamir e ibla, guidati dall'esperienza dei finanzieri cinofili, hanno permesso di rinvenire circa 50 grammi di sostanze stupefacenti (tra hashish, marijuana e cocaina) e di segnalare alle prefetture competenti una quindicina di persone quali assuntori di stupefacenti. il dato che piu' preoccupa gli uomini della guardia di finanza e' che, tra costoro, vi e' un numero sempre maggiore di minorenni.
Il successo della Benemerita aprutina è ascrivibile all'ottimo lavoro svolto dalla squadra anti-usura messa in piedi e coordinata dall'allora comandante provinciale, il colonnello Igino Izzo. La Corte Suprema di Cassazione, infatti, ha depositato la sentenza che mette la parola fine al procedimento per misure di prevenzione patrimoniali nei confronti della famiglia Campanella di Castelnuovo Vomano (Castellalto, Te). "Il procedimento - spiega il maggiore Nurzia - prese il via con le indagini condotte dal Nucleo Informativo Carabinieri di questo Reparto Operativo che nel 2003 propose al pm (dr. David Mancini) di richiedere al Tribunale di Teramo la confisca (ex Legge 575/1965) dei sotto notati beni della famiglia Campanella, ritenuti provento di attività usuraia". Finirono sotto chiave: cinque fabbricati, mq 34 mila circa di terreno, otto autovetture di grossa cilindrata, disponibilità finanziarie per oltre € 500mila circa, per un valore complessivo stimato in oltre 5 milioni di euro.
"Il Tribunale oltre ad accogliere la suddetta proposta di confisca dispose anche l'applicazione di misura di prevenzione personali (sorveglianza speciale con l'obbligo di soggiorno) nei confronti di molti appartenenti a detta famiglia". Le indagini dei carabinieri sono riuscite a dimostrare che i beni dei Campanella provengono dalla loro attività usuraia. "Un'indagine certamente difficile che si è concretizzata, grazie alla meticolosità degli accertamenti ed all'impegno qualificato e dei militari preposti". La Sentenza della Suprema Corte, evidenzia l'ottimo lavoro svolto dai Carabinieri del Nucleo Informativo, "in fedele sintonia con le direttive impartite dall'Autorità Giudiziaria, che hanno introdotto un metodo di accertamento innovativo e fortemente utile anche in zone ritenute, a torto, esenti da fenomeni criminali allarmanti. La definitiva decisione traccia l'iter da percorrere per gli operatori del settore e costituisce ulteriore stimolo ad analoghe indagini nei confronti di altre organizzazioni dedite all'usura che possono essere colpite attraverso efficaci e mirate indagini patrimoniali. "La confisca dei beni alla famiglia Campanella azzera il frutto di decenni di attività illecite e può servire da monito a chi dall'usura trae la propria illecita ricchezza. Presso il Comando Provinciale dei Carabinieri c'è molta soddisfazione per tale risultato". Non si può fare a meno di soffermarsi sul forte valore simbolico che il legislatore ha imposto all'uso dei beni confiscati, "in quanto - sottolinea il maggiore Nurzia - tutti i beni sottratti alle consorterie criminali devono essere utilizzati per scopi collettivi, legati al recupero sociale ed alla diffusione della legge.
Essi contrassegnano le ex-proprietà criminali come un territorio riconquistato per farne un mezzo di trasmissione, sia diretto che indiretto, di cultura democratica e di convivenza civile". In tal modo, dimostrando che le ville e gli appartamenti sequestrati simbolo dell'opulenza criminale possano rapidamente diventare asili, scuole, centri per anziani e che il denaro proveniente da illecite attività possa trasformarsi in strade, acquedotti e illuminazione, può essere conquistata e consolidata la fiducia dei cittadini. "Sarà adesso cura ed interesse degli enti territoriali competenti dare impulso affinché questi beni, oggi dello Stato, siano concretamente destinati a finalità sociali nell'interesse dei cittadini".
Anche le Fiamme Gialle non scherzano. Durante le trascorse festività pasquali la Compagnia della Guardia di finanza di Giulianova ha attuato un piano di prevenzione per la sicurezza dei cittadini nella nostra provincia, intensificando i controlli soprattutto con l'ausilio delle unita' cinofile antidroga.
Il comandante capitano Giuseppe Micelli ha dislocato gli amici a quattro zampe in piu' punti della riviera teramana ritenuti strategici e dove vi e' piu' affluenza di turisti. i pastori tedeschi antidroga della compagnia giulianova obla pamir e ibla, guidati dall'esperienza dei finanzieri cinofili, hanno permesso di rinvenire circa 50 grammi di sostanze stupefacenti (tra hashish, marijuana e cocaina) e di segnalare alle prefetture competenti una quindicina di persone quali assuntori di stupefacenti. il dato che piu' preoccupa gli uomini della guardia di finanza e' che, tra costoro, vi e' un numero sempre maggiore di minorenni.
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11/04/2007
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