Le recenti nomine o riconferme ai vertici della Start non contemplano la presenza di nessun esponente locale. Questo ha fatto reagire Pasqualino Piunti, capogruppo di An e il coordinatore comunale Luigi Cava. Per Piunti:" Dopo sei mesi di enunciazioni, soprattutto sulla Start e la Multiservizi con rivendicazioni di * sanbenedettesità * , di pseudo incontri con la fondazione Carisap, peraltro smentita dalla stessa. Dopo aver chiesto a gran voce le dimissioni dei vertici della Start quale è il risultato?" Si chiede l'ex vice sindaco.

E, contemporaneamente, fa rilevare come alla riunione non avesse partecipato neanche l'assessore comunale di riferimento, impegnato in una delle "solite" conferenze stampa sulle domeniche ecologiche. Il consigliere di minoranza chiede quindi che lo stesso sindaco relazioni in merito alla mancata elezione di un rappresentante della città nel corso del prossimo consiglio comunale. Tuttavia, in aiuto di Gaspari, sarebbero intervenute le recenti dichiarazioni del segretario provinciale dei Ds, l'avv. Mauro Gionni, il quale ha affermato che il suo partito non intendeva partecipare a quelle che riteneva "spartizioni di poltrone".

Dimenticando stranamente, secondo Piunti, che i Ds restano il primo partito della coalizione. "Quando Napoleone cadeva di cavallo, il che gli accadeva spesso vista la statura - ironizza Piunti- usava rispondere che lui scendeva come meglio gli aggradava". A proposito delle partecipate rincara la dose il coordinatore Cava sottolineando come, a parer suo, questa Amministrazione, nonostante i proclami roboanti, non disponga di figure "spendibili" ai quali affidare incarichi ritenuti delicati e di rilevante responsabilità.

La Multiservizi ne è la riprova dove è stato riconfermato il presidente uscente (Salvatore Nico) notoriamente appartenente ad un'are diversa da quella del centro-sinistra. Per il responsabile di An la mancata elezione di un rappresentante locale nel direttivo della Start è indice di un "indebolimento" della politica di sinistra. Cava sostiene e conferma le critiche del suo collega di partito in relazione alle recenti dichiarazioni del segretario provinciale dei Ds Gionni il quale avrebbe a più riprese affermato che occorre ridurre i costi all'interno delle partecipate salvo poi, come per l'Ato, confermare il numero di 11 componenti annullando la riduzione a 7 proposta a suo tempo dal centro destra.

Mentre l'indennità annuale del presidente del Centro Agroalimentare (Carlo Cicconi) è stata elevata da 7 a 32 mila euro e ad ogni singolo componente è stata fissata una diaria annuale di 16 mila euro contro gli abituali gettoni di partecipazione. Sempre in tema di Centro il coordinatore di An si chiede come mai a tutt'oggi non c'è una vera e propria strategia di indirizzo da parte dell'Amministrazione visto che il comune, con i suoi 43,17 % di partecipazione è il socio di maggioranza.

Restando in tema di emolumenti in seno alle partecipate Cava ricorda come nel Ciip, ai tempi della presidenza Laversa, il pagamento dei cosiddetti "premi di produttività" fossero diventati una prassi che è stata poi tolta con l'insediamento del nuovo presidente di centro destra (Paolo Negrotti).