"Alcune volte il calcio è ancora il gioco più bello del mondo"
San Benedetto del Tronto | La fondazione Bizzarri presenta all Agraria il film documentario sul calciatore del Livorno Cristiano Lucarelli
di Matteo Pagnoni
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Maurizio Compagnoni di Sky Sport
Storia di Cristiano Lucarelli, calciatore fuori dagli schemi del calcio moderno, che all'apice della carriera decide di rinunciare ad un miliardo di lire l'anno e ad un futuro certo per andare in serie B ad indossare la maglia della squadra della sua città e riportare il Livorno in serie A dopo 55 anni di assenza. Una storia d'amore in oltre 70 gol raccontata attraverso l'indole popolare e ribelle di Livorno, una città che rispecchia la scelta anticonformista di Cristiano di puntare tutto su un numero che non esiste: il 99 amaranto.
Alla serata sarà presente il regista e l'incontro sarà moderato dal giornalista di Sky Sport. Maurizio Compagnoni.
Alcune volte il calcio è ancora il gioco più bello del mondo.
Cristiano Lucarelli è un calciatore anomalo. La storia del calcio si allontana sempre di più dal piacere del gioco, per ritrovarsi dominata completamente dalle regole dell'industria e da uno schiacciante conformismo che tende ad un'uniformazione generale dei modi e dei pensieri:
Cristiano non ha accettato questa prigione dorata e ha seguito il suo desiderio di bambino: vestire la maglia amaranto della sua città e correre sul prato dell'Ardenza.
All'apice della sua carriera rifiuta un miliardo di lire l'anno e un futuro certo per inseguire il sogno di riportare il Livorno in A dopo un'assenza di 55 anni.
La maggior parte dei calciatori parlano di orologi e di automobili, ma Lucarelli è figlio della sua Livorno, una città diversa: una città popolare, passionale, diffidente e orgogliosamente "rossa", che si snoda tra i cantieri navali e le gradinate dell'Ardenza; la storia del calciatore non può che fondersi e confondersi con quella della sua città. Una storia d'amore in 72 goals che si spiega attraverso l'indole anarchica e popolare di Livorno, dei suoi personaggi e del suo tifo con il pugno chiuso, che supportano la scelta anticonformista di puntare tutto su un numero: il 99 amaranto
"Ho conosciuto Cristiano le prime volte sulle pagine dei giornali - commenta il regista fiorentino Federico Micali (nelle sue opere sempre un forte interesse per il sociale) - quando le parole di un calciatore che dedicava i gol a operai cassaintegrati suonavano in dissonanza rispetto ai comuni e immancabili riferimenti a fidanzate e allenatori, per il compiacimento di un calcio conformista e appiattito su parametri da quieto vivere. L'idea di voler indossare a tutti i costi la maglia della propria città mi era peraltro suonata familiare ad un certo modo di intendere il calcio: quello del bambino della nostra comune generazione che negli anni settanta giocava per strada sognandosi sulla pelle una maglia (viola la mia, amaranto la sua) mai vincente e forse anche per questo più stretta addosso."
I numeri
Classico centravanti di "sfondamento" che sfrutta le sue caratteristiche fisiche per farsi valere nelle difese avversarie (è alto 188 centimetri e pesa 83 chilogrammi), Cristiano Lucarelli cominciò a tirare calci ad un pallone nel 1990, anno in cui partecipò a vari tornei locali. In tutto in Nazionale conta 3 presenze e 1 gol. Con la maglia dell'Under 21 invece ha giocato 10 partite con 10 marcature. In carriera ha disputato (fino al termine della stagione sportiva 2005-06) 366 gare di vari campionati segnando 152 reti. Ha segnato 85 reti in 212 gare in Serie A (più 13 presenze e 1 rete nella Liga spagnola) alla fine della stagione 2005-06.
Con la maglia del Livorno ha disputato 112 partite di campionato nelle ultime tre stagioni segnando 72 reti, che gli sono valse il titolo di capocannoniere della Serie A 2004-05 e di vicecapocanoniere (per un solo gol) della Serie B 2003-04
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26/04/2007
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