Le società partecipate sono divenute uno strumento essenziale nella gestione ed erogazione dei servizi ai cittadini. E' quindi chiaro che improntare il loro governo in termini di professionalità ed efficienza si riverbera necessariamente sulla qualità ed efficienza dei servizi prestati ai cittadini.
Ci dispiace dover constatare che le prime scelte effettuate dall'amministrazione comunale di San Benedetto non sembrano andare in questa direzione.

Nonostante precise scelte espresse nel programma elettorale e più volte riconfermate, anche nell'ambito degli organismi direttivi del partito, la scelta dei componenti i cda delle partecipate sembra essere unicamente improntate ai soliti e vecchi criteri spartitori di pura gestione del potere.
Nessuno nega che sia giusto e legittimo che nell'indicare i membri dei cda delle partecipate si tenga conto anche nell'omogeneità di indirizzo politico con l'amministrazione, ma accanto a questo possono e debbono trovare il giusto spazio la professionalità e la competenza.

Ancor più preoccupante ci appare quanto accaduto con la recente nomina del consigliere Olivieri nel cda di Picenambiente. Un consigliere eletto, oltretutto con più di quattrocento voti, ha il dovere di portare avanti nel migliore dei modi e per tutto il tempo il mandato che gli è stato affidato. Affidare a consiglieri comunali incarichi che comportano incompatibilità per legge con la carica ricoperta, ci appare quindi scorretto ed inopportuno, e soprattutto non rispettoso del volere dei cittadini e della stessa istituzione Consiglio Comunale.

Ci auguriamo che per il futuro l'amministrazione comunale sappia anche nel governo delle partecipate esprimere la stessa carica di innovatività e capacità riformatrice che ha già dimostrato nel governo cittadino.