Si chiama ‘Enea' il progetto di sostegno e formazione per care-givers (familiari e badanti) promosso dall'Inrca (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) e, in particolare, dal direttore dell'Unità operativa di Geriatria dottor Demetrio Postacchini presentato venerdì 27 aprile, presso l'auditorium San Martino alla presenza di autorità dell'ambito medico, politico e religioso.

Come ha spiegato il dottor Demetrio Postacchini il progetto ha preso il nome di Enea perché, ‘'come questo noto personaggio fuggì da Troia con il padre Anchise sulle spalle, così il corso offre un supporto a tutte le famiglie che hanno un paziente anziano''. Il corso, totalmente gratuito, è incentrato sulla formazione e il sostegno dei caregivers (badanti) e delle famiglie che assistono un anziano malato o disabile; prevede, oltre a un breve corso di italiano solo per stranieri, 40 ore di moduli tematici che comprendono le seguenti materie: psicologia, counseling, igiene, cucina, primo soccorso, patologie dell'anziano, assunzione e mantenimento delle posture, assistentato sociale e sanitario, elementi giuridici. Al corso, che avrà inizio a maggio, possono partecipare fino a un massimo di 25 allievi; la selezione avverrà con un questionario che servirà a far capire le motivazioni e il livello di italiano dei partecipanti stranieri; al termine verrà rilasciata una dichiarazione di competenza dell'Ente formatore.

Come ha sottolineato l'assessore alle politiche sociali di Fermo Mariantonietta Di Felice, ‘'questo primo corso di sostegno per badanti è di fondamentale importanza perché l'anziano sta bene nel suo domicilio anche quando non è più autonomo'' e come ha precisato il dottor Ugo Ascoli assessore alla formazione professionale e di orientamento al lavoro, "soltanto l'11% delle badanti ha già avuto un'esperienza del genere in patria, il 95% non ha mai fatto corsi di formazione nel settore."

Il direttore dell'Inrca dottor Antonio Aprile ha messo in evidenza come la nostra Regione ha, insieme alla Liguria, il primato della longevità per cui conviviamo con la disabilità Secondo il dottor Aprile ‘'la famiglia è ancora in grado di contenere questi problemi a patto di supporti adeguati''. Un'idea condivisa dalla dottoressa Vespa, psicologa e psicoterapeuta, che ha evidenziato come ‘'l'informazione teorica che viene data al familiare che assiste un anziano spesso può aumentare lo stress; al contrario quello che conta è il sostegno esperenziale''. Infine l'arcivescovo Monsignor Luigi Conti ha sottolineato l'importanza dei nipoti per gli anziani e ha lodato questo progetto affermando che‘'gli anziani ci garantiscono la memoria, non c'è speranza nel futuro, per le nuove generazioni, senza la memoria del passato''.