Maxi-operazione del comando provinciale di Ascoli Piceno: 15 le persone denunciate
Ascoli Piceno | Sequestrati 20 impianti di distribuzione carburanti, un deposito di oli minerali, 55.000 litri di gasolio per autotrazione e 1.200 kg. di olio lubrificante.
Imponente l’ultimo piano operativo attuato dalle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ascoli Piceno che, questa volta, ha riguardato il comparto degli oli minerali e delle connesse normative relative ai regimi di autorizzazione all’istituzione e detenzione degli impianti di distribuzione e di stoccaggio dei prodotti petroliferi.
Determinanti, ancora una volta, le capillari attività di analisi e di intelligence dedicate allo specifico settore dallo staff del Comando Provinciale che, anche per effetto delle diverse fasi di ristrutturazione organizzativa e funzionale disposte dai vertici del Corpo, ha assunto oramai una figura di preciso referente e punto di raccordo per l’esecuzione delle azioni più impegnative e dispendiose, volte a contrastare concretamente ogni fattispecie di illeciti, sia amministrativi che penali, rilevati in provincia.
In tale contesto, sono stati sviluppati una serie di elementi acquisiti, come detto, relativamente al comparto degli oli minerali che, pur partendo da presupposti di illeciti meramente amministrativi, hanno subito paventato la potenziale esistenza di presupposti penali, peraltro ancorati anche alle delicate tematiche inerenti la detenzione di materiali esplodenti e, quindi, la tutela e la sicurezza dell’incolumità pubblica.
Le attività di analisi sono state inizialmente rivolte verso la normativa regionale (Legge Regione Marche 24 luglio 2002, n. 15) in materia di autorizzazioni che i soggetti economici detentori di impianti di distribuzione di carburanti per autotrazione ad uso privato, sia fissi che rimovibili, devono ottenere, previa loro richiesta, dai comuni territorialmente competenti.
Gli ulteriori approfondimenti, attuati in via preliminare, tesi al riscontro sulla corretta osservanza di tutti gli obblighi di legge del comparto in argomento, hanno portato i militari del Comando Provinciale di Ascoli Piceno ad effettuare un incrocio dei dati emergenti con quelli richiesti e quindi forniti dal locale Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, relativamente al rilascio delle certificazioni di prevenzione degli incendi.
È stato in tal modo rilevato che alcuni soggetti non avevano richiesto il rilascio del certificato di prevenzione incendi - situazione che ha determinato il presupposto di illeciti penali posto alla base degli interventi - ovvero non avevano richiesto l’autorizzazione comunale di cui alla Legge Regionale in premessa - il cui articolo 12 fissa la sanzione amministrativa da euro 2.500 ad euro 15.000 a colui che, tra l’altro, “installa un impianto ad uso privato senza autorizzazione” -, situazione che ha determinato il presupposto di illeciti amministrativi posto alla base dei medesimi interventi.
A questi, si sono aggiunti gli ulteriori soggetti che - dall’incrocio dei dati acquisiti presso i Comuni ed il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, comparati con gli elenchi predisposti dalle Fiamme Gialle e dalle risultanze dei sopralluoghi dai medesimi effettuati - sono risultati sprovvisti di entrambe le certificazioni previste dalla normativa vigente.
Le attività hanno trovato quindi la loro materiale concretezza attraverso lo spiegamento di un imponente dispositivo di militari, diretto e coordinato dal Comando Provinciale di Ascoli Piceno, che nei comprensori della provincia di individuato preminente interesse investigativo (Ascoli Piceno, Offida, Colli del Tronto, Spinetoli, San Benedetto del Tronto, Petritoli, Monterubbiano e Porto Sant’Elpidio) ha interessato i diversi soggetti delle varie tipologie di attività economiche, nei cui confronti sono stati raccolti gli indizi più consistenti.
Il piano è stato quindi materialmente esperito da tutti i Reparti del Corpo insistenti nella provincia ascolana e si è concluso con una serie di sequestri (16 penali e 4 amministrativi) operati dalle pattuglie dislocate sui richiamati comprensori, come da seguente dettaglio:
„X 20 impianti di distribuzione di carburanti ad uso privato, muniti di erogatore elettrico a pistola e misuratore volumetrico;
„X 55.000 litri di gasolio per autotrazione;
„X 1 deposito di oli minerali;
„X 1.200 Kg. di olio lubrificante;
„X 204 litri di additivo per carburanti.
Quindici sono state le persone denunciate alle Procure della Repubblica territorialmente competenti (Ascoli Piceno e Fermo) per i reati previsti e puniti dall’articolo 679 del Codice Penale e per i reati previsti dagli articoli 34, 36 e 37 del D.P.R. n. 547/55 e successive modificazioni, sanzionati dall’art. 389 del medesimo Decreto, nei cui confronti sono state contestate, altresì, le violazioni amministrative all’art. 3, comma 10, del Decreto Legislativo nr. 32/98, sanzionato dal citato art. 12 - comma 1, lett. a) - della Legge Regionale marche 24 luglio 2002, n. 15; per altre 4 persone, interessate ai soli contesti amministrativi, è stata invece contestata la sola violazione al citato art. 3, comma 10, del Decreto Legislativo nr. 32/98, che ha comunque comportato il sequestro degli impianti di distribuzione e dei carburanti ivi depositati.
Determinanti, ancora una volta, le capillari attività di analisi e di intelligence dedicate allo specifico settore dallo staff del Comando Provinciale che, anche per effetto delle diverse fasi di ristrutturazione organizzativa e funzionale disposte dai vertici del Corpo, ha assunto oramai una figura di preciso referente e punto di raccordo per l’esecuzione delle azioni più impegnative e dispendiose, volte a contrastare concretamente ogni fattispecie di illeciti, sia amministrativi che penali, rilevati in provincia.
In tale contesto, sono stati sviluppati una serie di elementi acquisiti, come detto, relativamente al comparto degli oli minerali che, pur partendo da presupposti di illeciti meramente amministrativi, hanno subito paventato la potenziale esistenza di presupposti penali, peraltro ancorati anche alle delicate tematiche inerenti la detenzione di materiali esplodenti e, quindi, la tutela e la sicurezza dell’incolumità pubblica.
Le attività di analisi sono state inizialmente rivolte verso la normativa regionale (Legge Regione Marche 24 luglio 2002, n. 15) in materia di autorizzazioni che i soggetti economici detentori di impianti di distribuzione di carburanti per autotrazione ad uso privato, sia fissi che rimovibili, devono ottenere, previa loro richiesta, dai comuni territorialmente competenti.
Gli ulteriori approfondimenti, attuati in via preliminare, tesi al riscontro sulla corretta osservanza di tutti gli obblighi di legge del comparto in argomento, hanno portato i militari del Comando Provinciale di Ascoli Piceno ad effettuare un incrocio dei dati emergenti con quelli richiesti e quindi forniti dal locale Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, relativamente al rilascio delle certificazioni di prevenzione degli incendi.
È stato in tal modo rilevato che alcuni soggetti non avevano richiesto il rilascio del certificato di prevenzione incendi - situazione che ha determinato il presupposto di illeciti penali posto alla base degli interventi - ovvero non avevano richiesto l’autorizzazione comunale di cui alla Legge Regionale in premessa - il cui articolo 12 fissa la sanzione amministrativa da euro 2.500 ad euro 15.000 a colui che, tra l’altro, “installa un impianto ad uso privato senza autorizzazione” -, situazione che ha determinato il presupposto di illeciti amministrativi posto alla base dei medesimi interventi.
A questi, si sono aggiunti gli ulteriori soggetti che - dall’incrocio dei dati acquisiti presso i Comuni ed il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, comparati con gli elenchi predisposti dalle Fiamme Gialle e dalle risultanze dei sopralluoghi dai medesimi effettuati - sono risultati sprovvisti di entrambe le certificazioni previste dalla normativa vigente.
Le attività hanno trovato quindi la loro materiale concretezza attraverso lo spiegamento di un imponente dispositivo di militari, diretto e coordinato dal Comando Provinciale di Ascoli Piceno, che nei comprensori della provincia di individuato preminente interesse investigativo (Ascoli Piceno, Offida, Colli del Tronto, Spinetoli, San Benedetto del Tronto, Petritoli, Monterubbiano e Porto Sant’Elpidio) ha interessato i diversi soggetti delle varie tipologie di attività economiche, nei cui confronti sono stati raccolti gli indizi più consistenti.
Il piano è stato quindi materialmente esperito da tutti i Reparti del Corpo insistenti nella provincia ascolana e si è concluso con una serie di sequestri (16 penali e 4 amministrativi) operati dalle pattuglie dislocate sui richiamati comprensori, come da seguente dettaglio:
„X 20 impianti di distribuzione di carburanti ad uso privato, muniti di erogatore elettrico a pistola e misuratore volumetrico;
„X 55.000 litri di gasolio per autotrazione;
„X 1 deposito di oli minerali;
„X 1.200 Kg. di olio lubrificante;
„X 204 litri di additivo per carburanti.
Quindici sono state le persone denunciate alle Procure della Repubblica territorialmente competenti (Ascoli Piceno e Fermo) per i reati previsti e puniti dall’articolo 679 del Codice Penale e per i reati previsti dagli articoli 34, 36 e 37 del D.P.R. n. 547/55 e successive modificazioni, sanzionati dall’art. 389 del medesimo Decreto, nei cui confronti sono state contestate, altresì, le violazioni amministrative all’art. 3, comma 10, del Decreto Legislativo nr. 32/98, sanzionato dal citato art. 12 - comma 1, lett. a) - della Legge Regionale marche 24 luglio 2002, n. 15; per altre 4 persone, interessate ai soli contesti amministrativi, è stata invece contestata la sola violazione al citato art. 3, comma 10, del Decreto Legislativo nr. 32/98, che ha comunque comportato il sequestro degli impianti di distribuzione e dei carburanti ivi depositati.
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04/04/2007
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