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"Tartufo" chiude la stagione di prosa promossa dal Comune e dall'AMAT

| MACERATA - A chiudere la rassegna sarà lo spettacolo di Molière, con la regia di Carlo Cecchi, che si terrà il 10 e 11 aprile al Teatro Lauro Rossi di Macerata

Martedì 10 e mercoledì 11 aprile si chiude il sipario sulla stagione di prosa del Teatro Lauro Rossi di Macerata promossa dal Comune di Macerata e dall’Amat.

A chiudere la rassegna - che è stata seguita da un pubblico molto numeroso - sarà Tartufo di Molière per la regia e l’interpretazione di Carlo Cecchi che torna nelle Marche dopo 53 repliche e più di 35.000 spettatori in giro per l’Italia.

Lo spettacolo – che ha debuttato in anteprima nazionale al Teatro Sanzio di Urbino lo scorso febbraio – è una produzione del Teatro Stabile delle Marche nata con il Mercadante Teatro Stabile di Napoli e in collaborazione con l’Amat e il Comune di Urbino e vede Cecchi, accompagnato da una compagnia incredibile per concentrazione di talenti (da Valerio Binasco a Iaia Forte, Licia Maglietta e Angelica Ippolito), confrontarsi per la prima volta con quel capolavoro assoluto che è Tartufo di Molière.

A trent’anni da Il borghese gentiluomo, il primo testo di Molière messo in scena da Carlo Cecchi nel 1976 e ricordando anche Il Misantropo del 1986, l’attore e regista incontra Tartufo, il capolavoro molièriano del 1664, come i precedenti, nella traduzione di Cesare Garboli. Proprio a Tartufo di Molière – l’autore prediletto, che ha accompagnato e nutrito l’intera e intensa parabola intellettuale di Cesare Garboli - si deve l’incontro, nel 1976, tra lo scrittore di Viareggio e Carlo Cecchi: un’amicizia quasi trentennale proseguita fino alla scomparsa di Garboli, nell’aprile del 2004. “Fu Cesare – ha dichiarato nel 2005 Cecchi – a parlarmi del Tartufo e a darmi la sua traduzione de Il borghese gentiluomo. Solo allora, leggendo le sue versioni di testi molièriani, capii che il commediografo francese era l’autore del mio teatro: infatti Molière ha cambiato non solo il mio modo di fare l’attore ma il mio modo stesso di vedere il teatro.”

Tra i più attesi della stagione, lo spettacolo è interpretato da Carlo Cecchi nel ruolo di Orgone, e da uno straordinario cast, già fidati compagni di scena del regista: Valerio Binasco veste i panni di Tartufo; Angelica Ippolito quelli di Madama Pernella; Licia Maglietta interpreta Elmira; Iaia Forte è Dorina. E ancora, Vincenzo Ferrera (Damide), Viola Graziosi (Marianna), Francesco Ferrieri (Valerio), Alessandro Baldinotti (Cleante), Rino Marino (Il Signor Leale), Diego Sepe (Un ufficiale) e Francesca Leone (Filippina).
La scena è di Francesco Calcagnini, i costumi di Sandra Cardini, la musica di Michele dall’Ongaro. Satira feroce contro l'ipocrisia, la commedia narra le vicende di una famiglia benestante alle prese con uno strano ospite, il Tartufo del titolo, i cui modi di fare e ciò che dice del mondo hanno conquistato la fiducia del padrone di casa.

Tartufo – per Cesare Garboli “non un personaggio ma un archetipo” – è figlio di gente povera e, come scrive lo stesso Molière, “avendo pochi mezzi e molta ambizione, senza alcuno dei doni necessari per soddisfarla onestamente, risoluto tuttavia a saziarla a qualunque prezzo, sceglie la via dell'ipocrisia.” Fin dall'inizio, infatti, Tartufo si propone l'esatto contrario di ciò che è; si mostra umile e devoto, restio, sempre, ad accettare doni o favori. Un uomo la cui moralità e valori seducono l’animo di Orgone, che lo erige a modello – oltre che a sua guida spirituale – contro la dilagante corruzione dei costumi e la profonda ipocrisia degli individui.

Info e biglietti (da 8,00 euro a 23,00 euro): biglietteria del Teatro dal lunedì al sabato (orario: 10.30 - 13 / 17 - 19.30) tel. 0733 230735 - 233508. Vendita biglietti on-line su www.amat.marche.it Inizio spettacolo ore 21.

06/04/2007





        
  



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