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Occorre un forte progetto a lunga durata per l' economia del nostro territorio

San Benedetto del Tronto | L' economia del settore agroalimentare nel Piceno in crisi. Analisi e proposte per un pieno "risanamento".

di Matteo Pagnoni

L' industrializzazione del territorio ascolano è iniziata negli anni '70 ed ha subito un forte decollo, fino alla prima metà degli anni '90. La Vallata del Tronto si è lentamente riempita di capannoni, sottraendo la maggioranza del terreno alla produzione agricola.

In questi ultimi anni c' è stata una inversione di tendenza: deindustrializzazione con chiusura di aziende e perdita di migliaia di posti di lavoro.

Il comparto trainante della surgelazione dei prodotti ittici sta attraversando un momento di forte crisi. 400 circa i dipendenti e un fatturato annuo di oltre un centinaio di milioni di euro. Nato e sviluppatosi grazie alla presenza di una consistente flotta atlantica e di una flotta di vongolari, oggi si trova in stallo per la scomparsa delle flotte e per una pescosità molto ridotta del nostro mare. Le aziende sono così state costrette a importare il pescato per poi lavorarlo e immetterlo nel mercato.

Una prima soluzione al reperimento delle materie prime potrebbe individuarsi in un accordo di pesca internazionale, che coinvolga la sponda italiana e quella dell' ex Jugoslavia. Le specie catturate dovrebbero essere soltanto quelle adulte, costituendo un bacino naturale di "maricoltura", dove le specie possano essere accompagnate nella crescita.

In questa ottica il lavoro che si sta svolgendo nell' ambito del Parco Marino, con non pochi problemi di accordo con la categoria dei vongolari.

Poche e piccole inoltre le aziende del comparto ortofrutticolo che lavorano per produzione propria, che si inseriscono nei mercati del Nord Italia ed Europa, patendo la concorrenza delle aziende di altri paesi. Questo a causa anche dell' utilizzo di risorse umane stagionalizzato.

L' unica via d' uscita è quella di un maggior coinvolgimento delle nostre aziende nell' innovazione, nella creazione di marchi d' area ed entratre nel mercato consorziate tra loro, svincolate da committenze con margini minimi di guadagno.

L' analisi del settore agroalimentare piceno ha risultati poco confortanti. Per questo motivo c' è urgenza di un nuovo impulso, a scongiurare un ulteriore ridimensionamento.

Per ultima una riflessione sull' ingresso nelle nostre aziende di fondi d' investimento esteri. Il pericolo più ricorrente è queste restino sul mercato spinte da un progetto di breve-media scadenza, fino a quando c' è un margine di guadagno consistente.

Le nostre aziende hanno bisogno di un grande progetto di risanamento a lunga gittata con un punto fermo da cui partire: l' economia glocale, prima di quella globale.

16/05/2007





        
  



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