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Iniziata la grande festa per i 100 anni del Caffè Meletti

Ascoli Piceno | Era l'anno 1907 quando Silvio Meletti inaugurò il primo secolo di vita Caffè offrendo un aperitivo ai suoi concittadini

Alle 20.30 del 18 maggio 1907 Silvio Meletti inaugurò il primo secolo di vita Caffè offrendo un aperitivo ai suoi concittadini e alle 20.30 del 18 maggio 2007 un altro Silvio Meletti (pronipote del fondatore) ha inaugurato il secondo secolo di vita del locale storico gustando, insieme ai tanti intervenuti, l’aperitivo offerto dal gestore del locale (società Turismo Piceno) e dalla Caffè Meletti srl. Il compito di stappare la prima bottiglia di prosecco e dare il via alla degustazione della ricca stuzzicheria è toccato a Maurizio Frascarelli, presidente della Caffè Meletti srl. La famiglia Meletti Oltre a Silvio c’erano altri 5 dei suoi 6 fratelli (Anna Maria, Stefania, Patrizia, Aldo e Carla: mancava solo Paola che non è potuta rientrare in città), tutti figli di Silviano Meletti, più alcuni nipoti: in pratica quasi tutta la quarta generazione di una fra le più rappresentative e importanti famiglie ascolane più un po’ della quinta (Franco, Matteo, Giacomo e Stefano).

La Melettina Nel primo giorno del secondo secolo di vità del Caffè ha fatto il suo debutto in società la “Melettina”, una pasta pensata e realizzata per l’occasione dal pasticcere Cesare: “è un bignè all’anisetta – spiega – farcito con crema chantilly al caffè”. Le 500 Melettine servite insieme alla torta hanno incontrato il favore del pubblico e sono letteralmente sparite in pochi minuti. La torta e il brindisi Intorno alla mezzanotte si è svolto il rito del taglio della torta con brindisi augurale. La torta era di grande impatto visivo, con i suoi 4 piani di panna montata decorata. E buonissima: “abbiamo preparato una base di pan di spagna – è sempre il pasticcere Cesare a spiegare – che abbiamo bagnato con l’anisetta e farcito con crema chantilly al caffè”. Ad accompagnare la torta e le Melettine un ottimo brut di Camillo Montori più Moscato d’Asti. Qualche curiosità Gianni Brandozzi, che ha avuto il suo bel da fare per illustrare ai più curiosi le caratteristiche della mostra di bottiglie d’epoca (dal 1815 al 1930) che ha allestito al Caffè in un’angoliera primi novecento completata da un bancone fine ottocento, ha offerto due chicche: una bottiglia di marsala vecchia di qualche decennio (apprezzata soprattutto dalle ospiti femminili) e una bottiglia della produzione speciale dell’Anisetta dei cento anni (del 1970). Silvio Meletti, dal canto suo, ha offerto alla degustazione dei presenti un pezzo davvero pregiatissimo della sua personale collezione: una bottiglia originale con un’ Anisetta vecchia di 100 anni, “per festeggiare un secolo di vita – commentava con alcuni – ci volevano una bottiglia e un’Anisetta che avessero un secolo di vita! Non potevo immaginare un’occasione migliore di questa per stappare una bottiglia centenaria”.

La bottiglia è stata materialmente stappata – con una attenzione e cura difficilmente descrivibili – dal professor Vittorio Maria De Bonis (critico letterario e animatore degli incontri letterari del Caffè Greco di Roma). Il “fuori programma programmato” di Debora Mancini Dalle 22.00 in poi, con un leggero ritardo rispetto all’orario previsto (ma era ovvio che succedesse data la specialità della serata!), si è esibito il gruppo ‘Jonathan e i belli dentro’. All’interno del loro spettacolo c’è stata una incursione dell’attrice “un po’ comica e un po’ seria” Debora Mancini che per circa un’ora ha divertito il pubblico accalcato in ogni dove all’interno del Caffè con il suo show fatto di gags esilaranti e coinvolgenti (coinvolgenti nel vero senso della parola: molti dei presenti sono diventati spalla involontaria della brillantissima cabarettista ascolana) alternate a momenti di grande teatro. Il commento del presidente Frascarelli “Il Meletti è realmente un patrimonio della gente: così lo aveva pensato il suo fondatore Silvio Meletti e così la Fondazione Carisap e la Caffè Meletti srl vogliono che continui a essere. Proprio per questa ragione stasera abbiamo voluto festeggiare un compleanno così importante, un compleanno centenario, insieme a quanti lo amano e abbiamo accolto tutti gli ospiti che sono spontaneamente venuti. A loro va il ringraziamento mio personale e dei colleghi amministratori della Caffè Meletti srl, Roberto Liberati e Oreste Curi, per l’affetto che hanno dimostrato al Caffè”. Un po’ di numeri Sono quelli che danno con più immediatezza l’idea della festosità della serata: dalle 20.30 alle 21.30 sono stati serviti un po’ più di 400 aperitivi (circa 70 bottiglie di prosecco stappate). Dalle 24.00 in poi, ad oltranza, sono state servite almeno 500 fette di torta accompagnate da 600 flutes di brut (molti meno i bicchieri di Moscato). L’ultimo ad andare via E’ stato il direttore del Caffè Meletti, Enzo Ruggeri, più o meno intorno alle 3.30 di mattina: instancabile e attento, come sempre e più di sempre.

20/05/2007





        
  



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