Martelli: due risposte alla crisi del politico
Ascoli Piceno | Il segretario di Rifondazione di Ascoli:"Ascoli Piceno è umiliata da tempo dal giogo dell'antipolitica, schiacciata da una classe dirigente totalmente sbilanciata verso la tutela del particolare interesse."
di Massimo Martelli *
La crisi che attraversa oggi la politica è una crisi reale, perché palpabile nella sfiducia che i cittadini manifestano nei confronti dei partiti.
Il centro-sinistra ha sfidato, con coraggio, quel fronte garantista e corporativo rappresentato dal blocco delle destre che ha fatto letteralmente sprofondare il nostro paese da ogni punto di vista: diritti, sviluppo, socialità, lavoro. La vittoria del centro-sinistra deve tuttavia sostenersi con la forza del suo programma e con la determinazione a realizzarlo punto per punto, perché proprio rispetto a quel programma l'Unione ha ottenuto il voto e l'approvazione dei cittadini. La vera sfida del governo consiste nella realizzazione del suo programma.
Quanto avviene a livello nazionale si riflette a livello locale. L'incapacità di sostenere un programma condiviso nelle premesse, le grandi trasformazioni che stanno interessando i maggiori partiti del centro-sinistra, l'acquisizione e l'utilizzo o meno di certe pratiche partecipative (quelle che per inciso hanno determinato la vittoria elettorale): rappresentano gli elementi che, in positivo e in negativo, concorrono a definire l'attuale dimensione del politico. Il grande cantiere allestito a sinistra, allo scopo di comporre nuovi assetti strategici per contrastare il dilagare della crisi può avere un senso solo e soltanto se animato e sorretto dal soggetto principale della politica, che sono i cittadini, le persone, con i loro bisogni, i loro desideri e l'esercizio dei loro diritti.
Ascoli Piceno è umiliata da tempo dal giogo dell'antipolitica, schiacciata da una classe dirigente totalmente sbilanciata verso la tutela del particolare interesse, verso l'utilizzo di pratiche di stampo disciplinare (l'ultima trovata è quella del "kit antidroga" formato famiglia) piuttosto che di promozione sociale. Questo deserto di città deve essere coltivato e reso fertile dalla passione per la politica, da tutta la forza che può esprimere un'idea alta: quella che coniuga libertà, uguaglianza e diritti. Questo è, deve essere, il fondamento del programma del centro-sinistra.
Le priorità per i partiti dell'Unione, per i movimenti, le associazioni, i comitati e di tutti i cittadini che sposano l'idea di un cambiamento sotto l'insegna del rinnovo democratico dell'agire politico sono essenzialmente due: dare il via alla costruzione di un programma per la città realmente condiviso e realmente partecipato, che presupponga le differenze e che si alimenti da queste, perché la ricchezza e la forza del politico stanno proprio nelle differenze e nella loro capacità di intrecciarsi virtuosamente; dare il via al meccanismo delle primarie, da regolamentare entro il 2007, per la scelta del candidato sindaco, perché il rinnovo della politica non passa attraverso imposizioni di partito o autocandidature autorevoli. Il programma e il candidato sindaco vanno fabbricati nella partecipazione e nella condivisione dei cittadini, seguendo la direzione più nobile dell'agire politico: quella che fa della comunità stessa il mezzo e il fine, l'arte e la virtù.
Due buone risposte che si possono dare, con il programma e con le primarie, alla crisi attuale della politica.
* Segretario Prc - Ascoli Piceno
Il centro-sinistra ha sfidato, con coraggio, quel fronte garantista e corporativo rappresentato dal blocco delle destre che ha fatto letteralmente sprofondare il nostro paese da ogni punto di vista: diritti, sviluppo, socialità, lavoro. La vittoria del centro-sinistra deve tuttavia sostenersi con la forza del suo programma e con la determinazione a realizzarlo punto per punto, perché proprio rispetto a quel programma l'Unione ha ottenuto il voto e l'approvazione dei cittadini. La vera sfida del governo consiste nella realizzazione del suo programma.
Quanto avviene a livello nazionale si riflette a livello locale. L'incapacità di sostenere un programma condiviso nelle premesse, le grandi trasformazioni che stanno interessando i maggiori partiti del centro-sinistra, l'acquisizione e l'utilizzo o meno di certe pratiche partecipative (quelle che per inciso hanno determinato la vittoria elettorale): rappresentano gli elementi che, in positivo e in negativo, concorrono a definire l'attuale dimensione del politico. Il grande cantiere allestito a sinistra, allo scopo di comporre nuovi assetti strategici per contrastare il dilagare della crisi può avere un senso solo e soltanto se animato e sorretto dal soggetto principale della politica, che sono i cittadini, le persone, con i loro bisogni, i loro desideri e l'esercizio dei loro diritti.
Ascoli Piceno è umiliata da tempo dal giogo dell'antipolitica, schiacciata da una classe dirigente totalmente sbilanciata verso la tutela del particolare interesse, verso l'utilizzo di pratiche di stampo disciplinare (l'ultima trovata è quella del "kit antidroga" formato famiglia) piuttosto che di promozione sociale. Questo deserto di città deve essere coltivato e reso fertile dalla passione per la politica, da tutta la forza che può esprimere un'idea alta: quella che coniuga libertà, uguaglianza e diritti. Questo è, deve essere, il fondamento del programma del centro-sinistra.
Le priorità per i partiti dell'Unione, per i movimenti, le associazioni, i comitati e di tutti i cittadini che sposano l'idea di un cambiamento sotto l'insegna del rinnovo democratico dell'agire politico sono essenzialmente due: dare il via alla costruzione di un programma per la città realmente condiviso e realmente partecipato, che presupponga le differenze e che si alimenti da queste, perché la ricchezza e la forza del politico stanno proprio nelle differenze e nella loro capacità di intrecciarsi virtuosamente; dare il via al meccanismo delle primarie, da regolamentare entro il 2007, per la scelta del candidato sindaco, perché il rinnovo della politica non passa attraverso imposizioni di partito o autocandidature autorevoli. Il programma e il candidato sindaco vanno fabbricati nella partecipazione e nella condivisione dei cittadini, seguendo la direzione più nobile dell'agire politico: quella che fa della comunità stessa il mezzo e il fine, l'arte e la virtù.
Due buone risposte che si possono dare, con il programma e con le primarie, alla crisi attuale della politica.
* Segretario Prc - Ascoli Piceno
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29/05/2007
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