Avvicendamento alla presidenza del Co.i.Co (Comitato di indirizzo per il Coordinamento) massimo organo dirigenziale del Centro Agroindustriale che comprende 26 comuni del territorio provinciale e 59 aderenti tra i quali : Università, Camera di Commercio, Confindustria, la stessa Provincia. Dopo 4 anni e mezzo Leo Bollettini, che a suo tempo fu chiamato dalla stessa Regione a risollevare le sorti del distretto, lascia l'incarico al suo vice presidente Francesco Vagnoni.

Il neo eletto viene da una lunga esperienza da sindacalista della CGIL iniziata nel '67 come semplice iscritto. Dal 1985 diventa sindacalista a tempo pieno assumendo la carica di Segretario Provinciale dei Metalmeccanici e quello della Funzione Pubblica. Dal 1994 entra a far parte del Co.i.Co rappresentando il polo sindacale (Cgil, Cisl, Uil) all'interno della struttura.

"Serviva una figura non legata ad interessi politici o economici con possibilità di dedicare all'impegno un tempo soddisfacente. Le componenti del direttivo e gli altri aderenti hanno ritenuto che la figura più appropriata fosse a ragione quella del  mio ex vice presidente Vagnoni il quale ha più di un merito nell'aver contribuito a riorganizzare il Centro e far sì che esso sia da traino per altri distretti grazie alla sua vasta conoscenza del settore".

Alla presentazione ufficiale erano presenti, tra gli altri, il vice presidente della Provincia Emidio Mandozzi, il sindaco Giovanni Gaspari in veste di comune capofila, il presidente uscente Leo Bollettini, l'entrante Francesco Vagnoni., rappresentanti dell'Università di Camerino, della Camera di Commercio Algeo Marcozzi, e il prefetto di Ascoli Alberto Cifelli.

Per quest'ultimo sia Bollettini che Vagnoni hanno espressioni di ringraziamento per il suo assiduo e qualificato impegno nel cercare di risolvere la grave crisi che sta attraversando il settore agro-alimentare invitando Provincia e Regione a decretare lo stato di crisi. E proprio in forza di questo è in dirittura di arrivo il varo di una legge del Ministero preposto.

"Occorre invertire la tendenza della scarsa integrazione all'interno dei comparti" fa rimarcare Vagnoni. Per integrazione si intende intervenire sui processi produttivi e realizzativi del sistema in modo da poter ridurre i costi del 30%. Le industrie devono inoltre tendere ad una produzione eco-sostenibile. Tra gli obbiettivi a medio termine: la stipula di un protocollo tra le aziende agricole e la filiera agro-industriale, cercare di invertire la crisi della pesca con la creazione di un distretto del mare all'interno del nascente Parco Marino.

D'altronde i dati parlano chiaro: a livello nazionale, da qui al 2015, si prevede uno sviluppo del 12% nella produzione alimentare, del 17% per l'industria, del 25% nei servizi e solo del 2,8% nell'agricoltura con ulteriore calo del 10% per il prezzi agro-alimentare. Per cui le parole d'ordine sono: investimenti, innovazione, integrazione.