Lo scorso 13 giugno, presso la sala consiliare di San Benedetto del Tronto, si è svolto l'incontro pubblico che vedeva tra i relatori il Viceministro delle infrastrutture on. Angelo Capodicasa, vari rappresentanti degli enti locali e i rappresentanti di Anas e società Autostrade sul tema "Infrastrutture del Piceno". A detta degli amministratori presenti il ritardo infrastrutturale rappresenta, allo stato attuale, l'ostacolo maggiore ad un reale sviluppo economico del piceno.
Sebbene, in generale, sulla necessità di implementare le infrastrutture picene vi sia una certa unanimità di vedute, ben differenti appaiono i punti di vista progettuali specifici dei comitati cittadini nonché di parte del pubblico presente in sala.

"Certi interventi costruttivi sono alquanto distorti - ha commentato Elio Capecci del comitato Ambiente, sviluppo, territorio di Cossignano (AP) - e ci sembrano mirare più ad una pura propaganda politica e allo sperpero di denaro pubblico che alle reali necessità di un territorio estremamente piccolo nella sua estensione e nella sua densità abitativa. Non possiamo neppure condividere - ha continuato Capecci - il concetto che la strada rappresenti un' occasione di crescita del Pil di una Provincia. Sarebbe alquanto miserabile dover aspettare una strada per poterci definire più ricchi, e si tratterebbe di una ricchezza vacua. Chiediamo sì, degli interventi migliorativi e di messa in sicurezza dell'assetto stradale, senza però deturpare l'ambiente e arrecare danni all'agricoltura. L'esplosione urbanistica di San Benedetto docet".

Sulle stessse posizioni del comitato si sente anche Legambiente Marche. Il Presidente Luigino Quarchioni, non era presente all'incontro ma ha aggiunto: "Siamo veramente preoccupati dell'arretratezza della politica che continua a ragionare quasi esclusivamente di strade come fattore centrale per lo sviluppo del territorio. E' evidente che qualche infrastruttura vada completata, aggiustata, come ad esempio la Mezzina, ma è altrettanto evidente che la stessa opera a 4 corsie o un arretramento dell'autostrada, sarebbero invece degli interventi dannosi e pesanti, sia sotto l'aspetto ambientale che sotto quello economico e sociale. Pensiamo invece - ha continuato Quarchioni - che si debba continuare con più forza e coraggio ad investire sul fattore territorio, come sta già facendo la Provincia, rafforzando la capacità di generare economia e società, puntando sulla mobilità sostenibile e dolce, sulla conservazione e valorizzazione del ricco patrimonio storico, artistico, sul paesaggio e sulle aree protette, sulle produzioni agricole di qualità tipiche e biologiche, sull'artigianato, sulla ricerca, innovazione e formazione. Questi sono alcuni degli elementi che possono renderci più competitivi nel mondo e verso i quali, a nostro avviso vanno orientate la maggior parte delle risorse disponibili".