"Il sequestro di confezioni di dentifricio cinese ad Ascoli conferma ancora una volta la necessità di arrivare all'etichettatura d'origine degli alimenti, poiché la prossima volta l'allarme potrebbe riguardare il cibo. Basta pensare alla ‘pummarola', particolarmente a rischio visto l'incremento record delle importazioni di concentrato di pomodoro dalla Cina".

Lo afferma Coldiretti Ascoli-Fermo, commentando il blitz dei Nas in un esercizio commerciale ascolano.

"In Cina un prodotto su cinque, per ammissione dello stesso Governo, non rispetta gli standard di qualità e sicurezza - spiega il presidente interprovinciale Marco Maroni - e occorre dunque dare trasparenza ai consumatori per evitare nuovi allarmi alimentari".

Un tema sostenuto anche ieri dai millecinquecento tra imprenditori agricoli, cittadini e sindaci che hanno partecipato a Bologna alla manifestazione organizzata da Coldiretti con lo slogan "Giù le mani dalla qualità italiana".

"Un grande successo di partecipazione, e non solo perché il contingente ascolano e fermano era particolarmente nutrito - commenta il direttore Anacleto Malara -, ma perché in tutto eravamo centocinquantamila, assieme a tantissimi comuni, con tanto di gonfalone".

Coldiretti ha portato in piazza i temi della trasparenza in etichetta, con l'applicazione dell'obbligo di indicazione dell'origine degli alimenti, il no agli ogm, il no all'invecchiamento del vino con la segatura, la necessità di dare impulso al settore agroenergetico. Presenti anche i Comuni di Ascoli e Fermo, quest'ultimo con tanto di gonfalone, assieme a una decina di sindaci.