"Da veri Sambenedettesi" diciamo che la vicenda Calabresi è in realtà solo uno dei tanti sintomi di un Declino che già da molti anni interessa la nostra città.

A nulla giova ora il pianto del coccodrillo che ipocritamente a demolizione completata si leva da più parti. Ci stupisce altresì la superficialità delle considerazioni di taluni politici, ne ci è sembrato un buon segno la "Paradossale Indifferenza" delle associazioni culturali che "contano" Circoli Cittadini e Comitati vari.

Gli amministratori che hanno lucidamente sbagliato prima vanno condannati senza appello ma anche quelli che hanno perseverato non sono da meno. Di fatto entrambe le amministrazioni hanno mancato al loro principale mandato ossia quello della tutela "Del Sacrosanto interesse pubblico di tutti i Sambenedettesi rappresentato dal Calabresi e per cui ogni sacrificio per salvarlo sarebbe valso la pena".

Ciò dimostra "la totale mancanza di amore per questa città " e il distacco totale tra eletti di qualsiasi colore ed elettori. In realtà l'entropia che ci circonda è un sintomo che affonda le sue radici nel suo tessuto socio-politico da almeno 20 anni . Denunciamo la totale mancanza di un progetto di "rilancio culturale "Altro che Nuovi PRG del mattone!! Se oggi la nostra città perde un'ulteriore pezzo della propria storia,un luogo principe e "più unico che raro per la cultura cittadina", lo dobbiamo anche ad un ormai diffuso scarso rispetto per quanto hanno fatto per noi i nostri predecessori che con amore, sacrifici e passione diedero il meglio di se per questo luogo fino a trasformarlo in una città amata dalla stragrande maggioranza delle persone ed invidiata dalla restante parte.

"Da anni purtroppo gli unici cambiamenti che si sono visti in questa città sono stati dettati esclusivamente da meri interessi speculativi" che sono anche responsabili di situazioni incancrenite e bloccate da troppo tempo .Esempi? Porto e Porto turistico, variante SS.16 ,PRG., Parco Sentina ecc. ecc.

C'è chi si preoccupa con invereconda cecità "del Polverone sollevato dai crolli" in prossimità dell'inizio della stagione estiva, misconoscendo che il danno più grave è l'irreversibile perdita di un luogo fondamentale della sia pur breve memoria cittadina,che rappresentava ancora una gran bella e ancora molto utilizzata struttura teatrale.

Il risultato ora è che se da un lato ci saranno più appartamenti e negozi, dall'altro non ci sarà più un punto di riferimento indispensabile per la comunità non solo culturale e che faceva si che il "Centro" non fosse soltanto un Dormitorio.

San Benedetto continua così a snaturarsi, a periferizzarsi, e se è pur vero che "gli storici imprenditori Calabresi " che ora sono al centro di tante polemiche subivano da anni la pressione di nuove e più funzionali strutture e di una pressione fiscale crescente, è anche vero che in nome "dell'insostituibile importanza del luogo "la comunità intera avrebbe dovuto dare un diverso contributo al fine di trovare soluzioni più congeniali per tutti magari estese all'intero comparto urbanistico in cui Esso ricadeva.

Basterebbe guardare alle altre realtà a noi vicine dove i teatri vengono costruiti anziché distrutti per capire che da noi il famigerato "Deserto Culturale" è ormai ben radicato proprio tra coloro che dovrebbero combatterlo. Siamo consapevoli che è ora inutile recriminare ,ma da cittadini amanti e riconoscenti a San Benedetto , non possiamo che prendere atto di quanto avvenuto e per tanto "bocciamo tutti i responsabili dello scempio". Ci rivolgiamo altresì con il cuore in mano alle future generazioni sperando che sappiano recuperare quel senso di appartenenza alla città e di "lungimirante progettualità" che in passato la fecero crescere.