E-Door, la domotica verde
Ancona | Tecnologie informatiche avanzate e fonti di alimentazione alternative: un progetto di sviluppo che nasce dalla collaborazione tra Università, Ricerca ed Imprese del territorio
di Luigina Pezzoli
Nasce il primo progetto marchigiano di domotica avanzata, denominato e-Door, esso mira alla realizzazione di un sistema-prototipo per la gestione intelligente degli accessi, integrato in soluzioni di domotica (automazione delle case o degli edifici) ed alimentato dall’energia solare, fonte alternativa rinnovabile. Innovazione e replicabilità con positive ricadute sul territorio sono garantite. Il progetto, stato presentato questa mattina nel Palazzo del Rettorato della UnivPM di Ancona, vede la collaborazione dell’Università Politecnica delle Marche - Dipartimento di Elettronica, Intelligenza artificiale e Telecomunicazioni, di Tecnomache – Parco Scientifico e Tecnologico e di sei primarie aziende marchigiane operanti nei settori delle tecnologie ICT e del manufacturing avanzato, Itworks srl società capofila, Leaff Engineering srl, Proietti Placet srl, Western Co snc, Curvet Engineering srl e Restart scarl. E-Door infatti ha tre ambiti di applicazione: ambienti di vita per diversamente abili, abitazioni di elevato livello residenziale, yachtistica di lusso.
Tre mercati così eterogenei ma accomunati dalla problematica della gestione e controllo degli accessi, richiesta con caratteristiche di messa in atto che consentano i massimi livelli di sicurezza, con il minor dispendio di energie. “Il progetto è la risultante della fattiva collaborazione di un gruppo di partner industriali e scientifico – tecnologici impegnati su domini di frontiera di assoluto rilievo, non solo nel panorama nazionale” afferma Roberto Bedini, direttore di Tecnomarche, Parco Scientifico e Tecnologico. Nel corso della conferenza il Professore Francesco Piazza, dell’Università Politecnica delle Marche ha illustrato i vari step che costituiscono “La collaborazione tra ricerca universitari ed Impresa”, in seguito, Maurizio Minossi, della Itworks ha presentato le vari fasi che costituiscono il progetto E-Door. Interessante, inoltre, l’intervento di Giovanni Cimini della Western Co che ha richiamato l’attenzione sull’alimentazione da fonti rinnovabili, sempre nell’ambito del progetto e-Door. La scelta tecnologica fatta da e-Door chiama in campo sistemi wireless, di identificazione biometrica con riconoscimento vocale e di alimentazione tramite l’energia solare, raggiungendo il giusto equilibrio tra efficacia funzionale, innovazione e sviluppo pre-competitivo.
Il sistema consiste in una integrazione hardware e software che permette di gestire gli accessi a case, ville o maxi yacht con visualizzazione di messaggi sui sistemi di intrattenimento domestico o in remoto tramite MMS o email. Particolare attenzione viene data alla facilità d’uso, anche per soggetti diversamente abili ed ad una alimentazione ad energia solare, che porta anche vantaggi istallativi. “L’obiettivo che ci proponiamo con questo progetto è quello di porre le basi tecnologiche e di mercato per la realizzazione - in una prospettiva di 18 mesi - di un prodotto innovativo” spiega Maurizio Minossi, amministratore di Itworks srl, società scelta come capofila di e-Door “La collaborazione delle aziende con l’Università Politecnica ed il Parco Scientifico delle Marche – aggiunge Minossi – sollecita nei partner aziendali la costruzione di una efficace politica futura di ricerca ed innovazione” Una domotica “verde”, che nasce pensando - senza essere troppo futuribile – a contesti di bio-edilizia e di ambienti ostici dal punto di vista dei cablaggi tradizionali, quelli fatti con i cavi per intenderci.
La ricerca coinvolge aspetti di elaborazione numerica del segnale, di identificazione biometrica, di integrazione con componenti di home automation, tecniche avanzate di riduzione del rumore, tecnologie di accumulo e di gestione energetica avanzate. “e-Door è in grado di avanzare lo stato dell’arte, a livello italiano ed europeo, sia per quanto riguarda le attività di ricerca industriale che di sviluppo pre-competitivo” spiega il Professor Francesco Piazza, responsabile del gruppo di ricerca 3medialabs presso il Dipartimento DEIT dell’Università Politecnica delle Marche.
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27/07/2007
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