Geografia dell'arte nelle Marche
Loreto | La dimensione della libertà nel territorio marchigiano.
di Andrea Carnevali
La mostra dal titolo Geografia dell'arte nelle Marche, presso la Sala Municipale, il Bastione San Gallo e il Teatro di Loreto, rimarrà aperta fino al 16 settembre. È quanto stato detto di Bruno Mangiaterra, artista loretano, in cui la sua pittura diventa poesia nella poesia Ciò andrebbe letto nella dimensione in cui l'arte di Bruno Mangiaterra è poesis, cioè fare e nel suo progetto in fieri.
Perché? La Geografia dell'arte nelle Marche e il suo significato, rappresentano la ricerca interiore dell'anima che l'artista compie attraverso la creazione con le sue opere. Ciò appare ne Il linguaggio della verità 1997, La luce che è al di sopra del tempo 1997, Le penne liberano dalle sirene 1999, L'immagine discende dal nostro esilio 2000, dai versi dipinti di Vaso 2001 e Angelo azzurro 2001. Il lavoro esposto da Giuliano Giuliani, sculture ascolano, è una testimonianza dell'arte di scolpire la pietra quasi millenaria.
I soggetti rappresentati da Giuliani sono liberi di muoversi nello spazio perché svuotati dalla materia. Le sculture L'Ameba 1992, L'Africa 1991, Gilberto ed Elmo 1997 e Grande Gennaio 2004 - 2006 raggiungono una condizione materica, quando la luce le attraversa nei piccoli fori che il travertino ha lasciato, naturalmente, sulle pareti della pietra. La verticalità delle opere fa apparire la scultura come libera di muoversi nello spazio.
L'opera È morto - Spirali 2004 - 2006 si spinge verso l'alto, quasi da far pensare all'osservatore una lenta, ma irreversibile sensazione di elevazione spirituale verso il cielo. Con Rossano Guerra di Tavoleto, incisore, l'arte si sposta verso le geometrie della linea e del colore. Nel lavoro Proiezione 1994 (acquaforte) i toni del giallo, le linee e le forme guardano verso una dimensione passata e futura. Anche in Crux 2007 si trova la dimensione della ricerca interiore verso il luogo dell'anima con le geometrie, ma anche con il disegno, libero di muoversi nella composizione.
Perché? La Geografia dell'arte nelle Marche e il suo significato, rappresentano la ricerca interiore dell'anima che l'artista compie attraverso la creazione con le sue opere. Ciò appare ne Il linguaggio della verità 1997, La luce che è al di sopra del tempo 1997, Le penne liberano dalle sirene 1999, L'immagine discende dal nostro esilio 2000, dai versi dipinti di Vaso 2001 e Angelo azzurro 2001. Il lavoro esposto da Giuliano Giuliani, sculture ascolano, è una testimonianza dell'arte di scolpire la pietra quasi millenaria.
I soggetti rappresentati da Giuliani sono liberi di muoversi nello spazio perché svuotati dalla materia. Le sculture L'Ameba 1992, L'Africa 1991, Gilberto ed Elmo 1997 e Grande Gennaio 2004 - 2006 raggiungono una condizione materica, quando la luce le attraversa nei piccoli fori che il travertino ha lasciato, naturalmente, sulle pareti della pietra. La verticalità delle opere fa apparire la scultura come libera di muoversi nello spazio.
L'opera È morto - Spirali 2004 - 2006 si spinge verso l'alto, quasi da far pensare all'osservatore una lenta, ma irreversibile sensazione di elevazione spirituale verso il cielo. Con Rossano Guerra di Tavoleto, incisore, l'arte si sposta verso le geometrie della linea e del colore. Nel lavoro Proiezione 1994 (acquaforte) i toni del giallo, le linee e le forme guardano verso una dimensione passata e futura. Anche in Crux 2007 si trova la dimensione della ricerca interiore verso il luogo dell'anima con le geometrie, ma anche con il disegno, libero di muoversi nella composizione.
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28/07/2007
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