Gli emendamenti per la sanità picena
Ascoli Piceno | "Un piano che potrebbe riservare pessime sorprese per la sanità picena. Soprattutto in ragione dell'emergenza finanziaria che affligge il servizio sanitario regionale."
di Guido Castelli *
Questa mattina è iniziata in consiglio regionale la "maratona" che dovrebbe portare entro la settimana all'approvazione del nuovo piano sanitario.
Un piano che potrebbe riservare pessime sorprese per la sanità picena. Soprattutto in ragione dell'emergenza finanziaria che affligge il servizio sanitario regionale.
L'esigenza di risparmiare almeno 106 milioni di euro nel corso dell'esercizio 2007 condurrà inevitabilmente al razionamento dei servizi e al ridimensionamento delle strutture. I presidi di Ascoli e San Benedetto dovranno dunque accorpare interi reparti specialistici in ossequio a quella logica dell'ospedale unico che già da tempo anima la strategia del centro-sinistra. Non si tratterà di un ospedale unico da un punto di vista strutturale ed edilizio, ma sicuramente un ospedale unico da un punto di vista funzionale.
Per arginare questa prospettiva, ho proposto specifici emendamenti volti a garantire, al contrario, il potenziamento dell'offerta sanitaria nell'area del Piceno. Ciò attraverso il consolidamento delle prestazioni ad alta complessità che già operano nelle nostre strutture sanitare e l'istituzione di nuove eccellenze. Un emendamento riguarda poi la costituzione di quella azienda ospedaliera del Piceno che rappresenta il migliore antidoto al triste fenomeno della mobilità passiva.
Cioè il consistente esodo dei nostri concittadini che scelgono di farsi curare fuori regione per la sfiducia nutrite nei confronti del sistema sanitario. Disponiamo in effetti di ottime professionalità mediche che, tuttavia, a causa del caos che domina il sistema, non sono messi in grado di operare come potrebbero o saprebbero fare.
Un ulteriore proposta, infine, riguarda il superamento dell'Azienda Unica Sanitaria e il ritorno ad un sistema decentrato fondato sull'area vasta.
Un'area vasta però dai contorni definiti e dotata di poteri precisi che restituiscano "peso" ai territori periferici". Un nuovo livello di governo del sistema sanitario che si sostituisca all'ASUR anconetana e non, come vorrebbe la proposta di piano, un ectoplasma senza contenuti.
La votazione delle proposte è prevista per la giornata di domani.
* cons. reg.le AN - relatore di minoranza del piano sanitario regionale
Un piano che potrebbe riservare pessime sorprese per la sanità picena. Soprattutto in ragione dell'emergenza finanziaria che affligge il servizio sanitario regionale.
L'esigenza di risparmiare almeno 106 milioni di euro nel corso dell'esercizio 2007 condurrà inevitabilmente al razionamento dei servizi e al ridimensionamento delle strutture. I presidi di Ascoli e San Benedetto dovranno dunque accorpare interi reparti specialistici in ossequio a quella logica dell'ospedale unico che già da tempo anima la strategia del centro-sinistra. Non si tratterà di un ospedale unico da un punto di vista strutturale ed edilizio, ma sicuramente un ospedale unico da un punto di vista funzionale.
Per arginare questa prospettiva, ho proposto specifici emendamenti volti a garantire, al contrario, il potenziamento dell'offerta sanitaria nell'area del Piceno. Ciò attraverso il consolidamento delle prestazioni ad alta complessità che già operano nelle nostre strutture sanitare e l'istituzione di nuove eccellenze. Un emendamento riguarda poi la costituzione di quella azienda ospedaliera del Piceno che rappresenta il migliore antidoto al triste fenomeno della mobilità passiva.
Cioè il consistente esodo dei nostri concittadini che scelgono di farsi curare fuori regione per la sfiducia nutrite nei confronti del sistema sanitario. Disponiamo in effetti di ottime professionalità mediche che, tuttavia, a causa del caos che domina il sistema, non sono messi in grado di operare come potrebbero o saprebbero fare.
Un ulteriore proposta, infine, riguarda il superamento dell'Azienda Unica Sanitaria e il ritorno ad un sistema decentrato fondato sull'area vasta.
Un'area vasta però dai contorni definiti e dotata di poteri precisi che restituiscano "peso" ai territori periferici". Un nuovo livello di governo del sistema sanitario che si sostituisca all'ASUR anconetana e non, come vorrebbe la proposta di piano, un ectoplasma senza contenuti.
La votazione delle proposte è prevista per la giornata di domani.
* cons. reg.le AN - relatore di minoranza del piano sanitario regionale
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30/07/2007
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