Parcheggi riservati ai disabili: quale disavventura
San Benedetto del Tronto | Una società alla ricerca dell'armonia sociale deve tener conto dei diversamente abili
di Gian Luigi Pepa
Il rispetto viene riconosciuto dai quotidiani comportamenti informati sull'educazione e nell'osservanza delle regole e delle norme che intervengono a tutela dei più deboli.
La situazione parcheggi, ad esempio, nella torrida estate che stiamo vivendo, ac-quisisce aspetti drammatici, nel momento in cui, per un motivo o per l'altro, gli automobilisti occupano gli spazi riservati ai portatori di handicap, incuranti d'ogni minima riflessione sul perché quel posto è stato riservato.
Purtroppo, la maleducazione e lo scarso senso civico, sia degli automobilisti ed addirittura anche dei ciclisti che non rispettano il disabile occupando allegramente le strisce gialle, imperversa nel quotidiano.
Una cosa è la mera e non certa difficoltà momentanea, tipica di altre categorie, al-tro concetto è lo status di handicap che è disciplinato dalla norma (L.104/1992, art.3), cioè colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione.
Il totale ostacolo dell'handicappato è tale da trovare protezione da parte del legi-slatore, anche nel nuovo codice della strada (art.188), che disciplina la mobilità nella circolazione e nella sosta dei veicoli condotti da persone invalide, con il chiaro intento di favorire le persone portatrici di handicap, al fine di rendere meno difficoltoso possibile il trasferimento dell'invalido dal veicolo al luogo ove deve recarsi.
Sono previste ipotesi di violazioni amministrative, con sanzione pecuniaria, sia per chi usufruisce delle strutture previste per gli invalidi senza idonea autorizza-zione, come appunto chi occupa il posto di sosta riservata agli stessi, e sia per chi è fornito della detta autorizzazione ma ne abusa perché esorbita dai limiti e dalle condizioni previste nella autorizzazione stessa.
Nonostante ciò, purtroppo, irrispettosi automobilisti disattendono le suddette nor-me, quindi, offendendo il diversamente abile, in particolare, come nel caso segna-lato dal fisioterapista Marco Di Marco, con ambulatorio sito in Porto d'Ascoli, Via dei Mille n.30, occupando proprio gli spazi riservati ai portatori di handicap avanti un centro riabilitativo.
Infatti, i disabili che per motivi di terapia riabilitativa, debbono recarsi dal fisiote-rapista, sovente non trovano parcheggio, anche se loro riservato avanti l'ambulatorio, tanto da essere costretti ad allungare il percorso per recarsi nel luo-go di destinazione, contrariamente al principio codicistico, diretto ad evitare diffi-coltà ai disabili.
Ancora più gravoso nel caso, in quanto i pazienti che hanno difficoltà motorie ed alcuni sono dipendenti da carrozzine, trovano avanti l'ambulatorio del fisioterapi-sta un marciapiede rialzato.
Il Di Marco ha più volte segnalato ai Vigili Urbani l'occupazione del parcheggio riservato ai disabili, da macchine non autorizzate, cioè non munite di cartellino di riconoscimento, che spesso vi restano per l'intera giornata, o peggio da biciclette.
Ancora più grave l'atteggiamento dell'automobilista, che avendo subito la dovuta sanzione qualche giorno prima (5 luglio 2007), tornava a parcheggiare nello spa-zio riservato esibendo la multa, posta sul tergicristallo, con l'intento evidente di trarre in inganno i Vigili Urbani, che invece prontamente emettevano la seconda multa datata 8 luglio 2007.
L'esagerazione, la prepotenza dei citati comportamenti e la carenza di sensibilità, sono tali che il professionista scrupoloso chiede il rispetto del disabile, in ossequio delle norme civili e del codice stradale, in particolare per la situazione d'emergenza in Via dei Mille, proprio considerato il bisogno reale da parte dei pa-zienti disabili di rivolgersi al fisioterapista.
L'analisi dei comportamenti indesiderati che offendono e violano la dignità e la li-bertà della persona disabile, porta ad una riflessione agghiacciante: ogni persona, in qualsiasi momento, per un fato avverso, può diventare un disabile, e pertanto è dovere di tutti collaborare con un forte senso civico e maggior senso di responsa-bilità, non occupando i parcheggi riservati, non abusando del cartellino di ricono-scimento, per chi n'è munito, per andare comodamente al mare, segnalando diret-tamente ai vigili urbani la violazione.
Tutti dobbiamo preoccuparci di garantire ai diversamente abili il pieno godimento dei loro diritti civili, politici, economici e sociali.
Certamente i vigili urbani di San Benedetto del Tronto, hanno dimostrato fattiva-mente di interessarsi del problema, come conferma il fisioterapista Di Marco, con-tribuendo alla realizzazione dei parcheggi riservati ai disabili, avanti l'ambulatorio dello stesso, ed un particolare ringraziamento, anzi un onorificenza morale deve essere conferita alla memoria del tenente Fiorenzo Capriotti, impegnato sul fronte della difesa dei disabili.
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30/07/2007
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