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Ecco perché le Province sono indispensabili secondo il Presidente della Provincia Rossi

Ascoli Piceno | Il Presidente Rossi ha presentato i risultati di tre anni di mandato amministrativo.

Presidente Massimo Rossi

Comunicare le azioni promosse sul territorio dalla Provincia attraverso la "logica" stringente dei numeri che, in maniera semplice e diretta, possono dare la percezione dell'impatto concreto esercitato da questo Ente sulla vita quotidiana dei cittadini: questo è il senso della conferenza stampa convocata per stamane a Palazzo San Filippo dal presidente della Provincia Massimo Rossi che, insieme agli assessori Ubaldo Maroni, Avelio Marini, Olimpia Gobbi, Massimo Marcaccio e Nino Capriotti, ha presentato le schede di sintesi dei risultati di tre anni di lavoro dell'Amministrazione, dall'insediamento avvenuto l'8 luglio del 2004 ad oggi.

La gran mole di informazioni è stata riassunta in alcune decine di schede che, mediante cifre ed esempi, danno conto dei centinaia di interventi realizzati: dai 45 milioni di euro investiti per la manutenzione e il miglioramento dei 1783 km di strade provinciali ai 24 milioni spesi per l'ampliamento e la sistemazione di scuole ed edifici pubblici, fino ai 1425 laureati e diplomati inseriti nelle imprese del territorio, il 40 % dei quali ha ottenuto un contratto di assunzione a vario titolo.

Per non parlare dei 256 controlli ambientali in materia di rifiuti ed emissioni nell'atmosfera con 215 violazioni alle normative rilevate e sanzionate, dei 5 milioni di euro impiegati in 14 interventi di sistemazione idraulica dei fiumi, delle campagne antincendio ed esercitazioni della protezione civile. Spazio anche ai progetti innovativi, con gli incentivi per scegliere bus e treno (con il prezzo degli abbonamenti abbattuto del 50%), la progettazione della metropolitana di superficie per una mobilità diversa da quella basata sull'auto, le filiere agroenergetiche per dare nuovo slancio all'agricoltura e reperire nuove fonti di energia, la certificazione di qualità ambientale per le strutture ricettive, gli incentivi per la produzione di energia da fotovoltaico e da solare, la Filiera corta per mangiare sano senza spendere una fortuna, la distribuzione gratuita di un milione di lampadine a basso consumo e di riduttori di flusso idrico per risparmiare energia ed acqua. E ancora: gli interventi nella cultura (ben 403 eventi d'eccellenza organizzati solo nel 2006), nel sociale (le decine di progetti per la cooperazione internazionale e l'integrazione degli immigrati), nello sport (oltre 400mila euro per l'impiantistica sportiva), nell'assetto del territorio (con l'approvazione del definitiva del Piano territoriale di coordinamento, del piano delle attività estrattive e di quello della "mobilità dolce" per le piste ciclabili).

Si tratta di un percorso che si è voluto costruire sul concetto di partecipazione, con il coinvolgimento cioè di tutti i soggetti nelle scelte da compiere mediante le 28 riunioni del Tavolo di coordinamento per la programmazione economica, i 43 incontri delle campagne d'ascolto dei Comuni e le decine di altre occasioni di confronto con gli attori sociali ed economici (imprese, sindacati, artigiani, agricoltori, associazioni sociali, culturali, del volontariato) che hanno permesso di raccogliere oltre 1000 istanze e suggerimenti.

"Oggi viviamo in un clima di diffidenza diffusa verso la politica - ha sottolineato il presidente Rossi - ed oggettivamente non è facile descrivere il ruolo delle Province. Le quali però rappresentano "enti di coordinamento di area vasta" di molti progetti fondamentali per il territorio, che si possono realizzare cioè solo se qualcuno "mette insieme le teste e le energie" e "guida il treno" del cambiamento".

"In un Paese dove il 70% dei Comuni ha meno di 5000 abitanti - ha proseguito Rossi - eliminare le Province vorrebbe dire creare un vuoto politico ed istituzionale che non tarderebbe ad essere colmato da "poteri forti", economici e politici, estranei alla democrazia, certamente non interessate a tutelare il bene della collettività ma piuttosto a perseguire interessi particolari e disgregativi".

07/07/2007





        
  



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