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Gocce di verità. Anzi, la Verità

Acquasanta Terme | Anche quest'anno, con la moglie, sono stato al Meeting di Comunione e Liberazione di Rimini. Si stima che abbiano partecipato - in sette giorni - almeno 700.000 persone con una età media di 32 anni. Una vera festa.

di Giuseppe Orsini

 Argomento del Meeting 2007 (19 - 25 agosto): "La verità è il destino per il quale siamo stati fatti". La verità! Affascinante ed impegnativa. Quanto costosa. Parlo soltanto di due avvenimenti che abbiamo focalizzato.

"La ricerca di Oriana" (Fallaci, ovviamente). Ne hanno parlato Renato Farina, Scrittore; Vittorio Feltri, Direttore di Libero e Mons. Rino Fisichella, Arcivescovo e Rettore della Pontificia Università Lateranense. La verità è costata ad Oriana. Ma l'ha sostenuta ed onorata. Sempre. Comunque. Ha scritto libri da non perdere. Cito soltanto: "La rabbia e l'orgoglio" e "La forza della ragione". Aggiungo: "Lettera ad un figlio mai nato" (autobiografico), La verità ha fatto sì che ad Oriana restassero pochi amici, forse solo i tre sopra citati. Tra essi un Prete, al quale ha chiesto (Oriana, ad un prete!) di tenerle la mano in punto di morte. E di poter lasciare questo mondo ammirando la cupola ed ascoltando il suono delle campane di Santa Maria del Fiore, la Cattedrale della "sua" Firenze.

Tutto puntualmente avvenuto. Anche l'incontro - segreto - con Papa Ratzinger. Potenza della Amicizia. Quella vera. Eravamo in quattromila ad ascoltare. Con estrema commozione. Grazie, Oriana.
"Testimoni della Verità nell'Italia in guerra". Presentatori della Mostra: Giulio Andreotti, Senatore della Repubblica Italiana; Giovanni Barbareschi, già Cappellano delle Fiamme Verdi; Gabriele Nissim, Storico e scrittore ed Emilio Bonicelli, Giornalista e scrittore.

Stabilito che nella Resistenza c'erano - fianco a fianco - democristiani, liberali, azionisti, socialisti e comunisti, la Mostra evidenzia il contributo originale dei partigiani cattolici, che hanno vissuto in modo umano quel drammatico momento storico, opponendosi a ogni ingiustizia, affermando la libertà come diritto di ogni uomo, riconoscendo la dignità di persona anche agli avversari.

La componente comunista, diventata culturalmente dominante nel dopoguerra, finì per affermare, attraverso la censura di episodi scomodi e la mitizzazione di un'unità ideale dell'antifascismo, l'idea di una Resistenza quasi esclusivamente rossa. Questa visione della Resistenza non regge più alla prova dei fatti. E' ora di rivalutare il comune valore ideale vissuto in quel periodo dai tanti che, in vario modo, hanno partecipato alla della Resistenza.

La Mostra si articola in tre sezioni, partendo dal luglio 1943.
La prima sezione racconta il dramma vissuto dal popolo italiano in un Paese dilaniato dalla guerra civile e diviso tra alleati e occupanti nazisti. Poi delinea le origini della Resistenza, presentandone tutte le componenti ideali ed approfondendo il contributo originale dato dai partigiani cattolici.

Si spiegano le ragioni del protrarsi delle violenze anche a guerra finita, delle censure praticate e degli effetti sull'educazione delle giovani generazioni. La seconda sezione si addentra nel "triangolo della morte", dove valori ideali e violenza ideologica si sono manifestati in modo più intenso. Le parole, le testimonianze, le lettere dei protagonisti documentano la nascita della Resistenza cattolica a Reggio Emilia, il suo modo di operare e di confrontarsi con visioni contrastanti. Rivivono grandi figure dimenticate come Don Pasquino Borghi ed il comandante partigiano Pasquale Marconi, padre di dieci figli, medico che rischiò la vita per curare anche gli avversari feriti.

Nella terza parte il visitatore incontra Rolando Rivi, seminarista quattordicenne di San Valentino (RE), amico delle Fiamme Verdi, ucciso dai partigiani comunisti per la sola colpa di voler conservare la propria identità, portare l'abito talare e vivere, con altri giovani, secondo le idee cristiane. I suoi carnefici ne commentarono l'uccisione dicendo: "domani un prete di meno". A 60 anni di distanza, per Rolando Rivi è in corso il processo di beatificazione.

Ho riassunto la presentazione ufficiale della Mostra "Testimoni della Verità nell'Italia in guerra". Molto altro c'è da dire. Non solo nel triangolo della morte. E' tempo che su avvenimenti troppo spesso raccontati in modo "partigiano" prevalga la "verità storica". Serenamente. Senza vendette. Né odio.

*segretarionazionale@movimentoelia.org

30/08/2007





        
  



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