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Un treno per Pechino per il disagio mentale

Ancona | Obiettivi della spedizione sono quelli di ridurre i pregiudizi nei confronti delle persone che soffrono di disagi mentali, promuovere l'inserimento di questi soggetti nella società, scambiare esperienze con altri paesi stranieri.

Un treno per Pechino per il disagio mentale

Partirà l'8 agosto da Venezia un treno speciale che trasporterà in viaggio sino a Pechino, attraverso diverse tappe, 209 persone tra operatori, volontari, malati di mente e loro familiari.

Obiettivi della spedizione sono quelli di ridurre i pregiudizi nei confronti delle persone che soffrono di disagi mentali, promuovere l'inserimento di questi soggetti nella società, scambiare esperienze con altri paesi stranieri, ribadendo che i malati possono essere guariti non con gli ospedali psichiatrici, ma vivendo insieme gli altri. Il progetto è stato presentato in conferenza stampa dall'assessore regionale alla Sanità, Almerino Mezzolani, dall'assessore alle Politiche sociali della provincia di Ancona, Carla Virili e dal responsabile dell'Associazione nazionale polisportive integrazione sociale (Anpis), Roberto Grelloni.

Venti giorni di viaggio con parecchie soste nelle città di grande rilievo storico, quali Budapest, Mosca, Irkutsk, Ulan Batohr e tante altre. La carovana sarà seguita anche da una troupe televisiva della Rai che realizzerà un documentario, mentre il diario di questa esperienza sarà pubblicato sul sito del Ministero della salute e venduto nelle librerie con lo scopo di raccogliere fondi per iniziative a favore dei disabili mentali.

Durante le tappe ci saranno conferenze ed incontri con le persone del posto. Oltre a sensibilizzare i paesi europei ed asiatici sulla delicata questione sociale, si cerca di promuovere la tutela dei diritti dei disabili mentali anche attraverso alcuni momenti sportivi, come partite di calcio in alcune piazze delle città straniere.

"E' un'iniziativa straordinaria e molto coraggiosa - ha sottolineato Mezzolani - che affronta in maniera originale il problema del disagio mentale. Un vero cambiamento a tutela della salute mentale che la Regione Marche guardia con molto interesse. C'è la necessità di sconfiggere tutti i preconcetti rivolti dalla comunità nei confronti delle persone malate e questo è possibile attraverso il confronto, lo scambio di idee, cercando di far socializzare operatori, malati, famiglie e cittadini. Sicuramente sosterremo in futuro altri progetti di questo tipo, perché siamo convinti che è il modo migliore per trasmettere le nostre competenze anche in altri paesi del mondo".

Per la Virili "il progetto è molto innovativo per l'azione creativa messa in campo con un presupposto fondamentale: lo stare insieme è sicuramente positivo e aiuta a guarire dalla malattia. Chi prenderà parte al viaggio può essere definito un ambasciatore di buone pratiche, con proprie esperienze e vissuti".

Insomma, una nuova cultura antimanicomiale dove si fa strada anche l'idea della prevenzione, con il lavoro nella comunità, nell'ambiente di vita e di lavoro dei cittadini. Un lavoro rivolto non soltanto ai malati mentali, ma anche alle cause che minacciano la salute mentale di tutti

06/08/2007





        
  



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