Quello che sta accadendo, nel nostro Paese, non deve indurre a compiere analisi affrettate, ma a condurre alcune riflessioni sulla nostra situazione interna e sui nostri equilibri.

Non posso e non voglio parlare di Grillo, non mi riguarda.

Mi interessa, invece, sottolineare le reazioni di alcuni eminenti uomini politici al ciclone Grillo.

Non avrei potuto immaginare che, il Presidente del Consiglio, on. Romano Prodi avesse riconosciuto ufficialmente come interlocutore, da Bruno Vespa, il comico genovese.

Non ha avuto evidentemente la forza di ignorarlo, ma, silenziosamente avrebbe dovuto ricordare quanti spunti e quanti argomenti ha dato al comico. Non parlo di atteggiamenti dormienti, di valium, ma di distonie politiche che hanno generato problemi per la vita economica e sociale del nostro Paese allo sbando: una liberal-democrazia non puo' convivere con una sinistra estrema.

Due visioni opposte di una politica moneteria, economica e sociale.

Vincere le elezioni a tutti i costi, su un terreno minato da tormente sindacali, da crisi in tutti i tessuti della societa'.

Non doveva e non poteva portare al governo i no-Global.

E questo l'on Bertinotti lo sapeva bene.

Da questi nevrotici e scellerati compromessi, molti ministri inefficienti e non adatti ai propri ministeri. Molte enegie del Capo del Governo sono state utilizzate per "aggiustare" questa maggioranza litigiosa e non certo di buon esempio.

I continui ricatti di alcuni ministri se.............., giacche' la stessa al senato non esiste.

Tanti argomenti in pasto al capo Popolo: troppo facile. E tutto cio' che e' troppo facile non puo' riguardare a quella parte pensante dell'Italia che esiste ma e' oscurata.

A proposito del Presidente della Camera, mi interessano molto le sue perplessita' ed i suoi dubbi sulle provocazioni del comico genovese. Credo stia pensando di sostituire il popolo di Caruso con quello di Grillo. Questa tentazione si sta,facendo largo nella strategia immediata.

Poiche' uomo di notevole intelligenza, e che si e' reso conto che la sua sinistra ha bloccato di fatto la debole economia del paese, credo che la tentazione di aprire un varco al popolo di grillo sia forte.

Sommessamete e con molta umilta', mi permetto di suggerire ai Cari politici di lavorare piu' seriamente perche' siano intercettate le vere esigenze, i veri problemi di una societa' in preda ad un delirio mai conosciuto. Ignorate , ignoriamo Grillo il Capopopolo.

Che nazione e' la nostra se abbiamo bisogno di un comico volgare e qualunquista per riempire le piazze?

Non e' difficile cavalcare una tigre malata. Grillo e' la negazione della democrazia. E mi auguro che il suo popolo lo capisca presto.

Quale necessita' aveva Santoro di dedicare un trasmissione? Se non quella di essere un po' sponsor, e quale e' ‘la rabbia che accomuna Santoro a Grillo?

Perche' la sinistra (tranne qualche eccezione Pecorario Scanio e Di Pietro) e' perplessa disorientata al ciclone Grillo.

Un' appello sommesso a tutti i giornalisti televisivi di approfondimento, ignoratelo! Non fategli pubblicita' in nome di odiens.

Anche al Queida usa internet per pubblicizzarsi.

Parlate di cose serie, parlate per esempio del nascente partito democratico, gia' fallito perche' vecchio nella sua struttura e nella sua concezione. "Dall'est niente di nuovo"

Che l'Italia si prepari per una nuova campagna elettorale onesta, che qualcuno pensi seriamente al bene dell'Italia oltre gli spot.

Non era certo questa, l'Italia che i padri del Risorgimento avevano sognato.

Amaro e triste, questo continuo teatro senza regia.

Noi italiani coerenti con il nostro passato, iniziamo una lunga marcia per il bene dell'Italia Unita e libera in una Europa pacifica.