"La fiaba, prende molto sul serio le ansie e i dilemmi esistenziali e si ispira direttamente a essi: il bisogno di essere amati e la paura di non essere considerati, l'amore della vita e la paura della morte". Bruno Bettelhem.

"Il mondo si può guardare ad altezza d'uomo, ma anche dall'alto di una nuvola (con gli aeroplani è più facile). Nella realtà si può entrare dalla porta principale o infilarvisi - è più divertente - da un finestrino" Gianni Rodari.

Più fiabe e meno televisione. E' questo il consiglio che arriva dalla psicologa Maria Varano, autrice insieme con Fabio Rondot de "L'arte di inventare le fiabe". Un manuale, uscito un anno fa presso le Edizioni Sonda che insegna come costruire una storia, dalla scelta dei personaggi, alla costruzione di una struttura narrativa e di un finale che ci soddisfi.

Inventare una fiaba, magari facendo collaborare il bambino, scegliendo insieme a lui i personaggi e le situazioni, può essere anche un buon esercizio linguistico. Più il bambino è coinvolto emotivamente e affettivamente in quel che si racconta, infatti, più sviluppa la sua capacità d'apprendimento.

Senza dimenticare che le fiabe "su misura" ci permettono anche di seguire le preferenze e i bisogni del momento, magari per rispondere a una domanda delicata o per aiutare il piccolo ad affrontare i problemi quotidiani, dalla paura del buio alle baruffe con un'amichetta. Ogni favola, infatti, parte da una situazione di conflitto per arrivare ad un finale rasserenante. Per chi non si sente abbastanza abile, il libro fornisce suggerimenti e trame. Anche se poi sta all'adulto trovare il proprio registro, il proprio stile.