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Attentato alla libertà, alla democrazia, alla famiglia

San Benedetto del Tronto | Oltre ai fenomeni dei cinesi, degli zingari, forse i più preoccupanti, nonché di altre minoranze, si pone la questione religiosa, come vero strumento di attacco alla democrazia occidentale e quindi alla libertà.

di Gian Luigi Pepa*

La sicurezza e l'ordine pubblico, sono le fondamenta di uno Stato di Diritto, regole per tutti coloro che intendono aderire al Patto Sociale, costitutivo della Nazione, che siano cittadini o stranieri che intendono integrarsi facendone propri i principi.

Leggi, regole, principi, che la nostra società ha elaborato in secoli di studi ed applicazioni del diritto, necessari per contemperare le esigenze evolutive della società, pur sempre ancorate alla base identitaria della struttura originaria che la compone.

Ogni novità deve quindi confrontarsi e conformarsi con le radici proprie dei nuclei autoctoni.

In questo contesto storico si è verificata una vera e propria invasione di stranieri, con metodi non conformi alle leggi dello Stato, scardinando il modus vivendi degli autoctoni, al punto tale da creare in determinate zone del territorio nazionale dei veri e propri insediamenti non appartenenti più ai cittadini italiani.

Oltre ai fenomeni dei cinesi, degli zingari, forse i più preoccupanti, nonché di altre minoranze, si pone la questione religiosa, come vero strumento di attacco alla democrazia occidentale e quindi alla libertà.

Da qualche tempo, conoscitori dell'argomento ci mettono in guardia sul pericolo dell'Islam, ed in particolare sulla totale diversità di intendere la vita, il rapporto con le donne, la società, la libertà, a prescindere da quella religiosa, la democrazia.

Il dilagare dell'indifferenza o meglio dell'antagonismo, conseguenza di una mentalità che si è forgiata nei movimenti del '68, che poneva quale base ideologica l'anti-americanismo, l'anti- occidentalismo, l'anti-europeismo e peggio ancora l'anti-italianità, via via sino al rifiuto del nucleo fondante la società stessa la famiglia, tutelata come cardine della società dalla nostra Carta Costituzionale nell'art. 29.

Tanto è stato sufficiente che oggi Ministri della Repubblica incitano rivolte contro il Governo eo lo Stato, concedono benevolmente il velo alle donne, considerano ogni divieto come un atto imperialistico occidentale, sostengono l'integralismo islamico, contro chiunque tenti di discutere la loro concezione della società e del mondo, dimenticando la discriminazione e la negazione dell'identità delle donne mussulmane.

Dimentichi, tra l'altro, che taluni paesi mussulmani hanno bandito il velo negli uffici pubblici, nelle scuole, perché oscura la vera identità della donna e limita la possibilità di una riforma laica e democratica dello Stato e del tessuto sociale.

Questo Governo avalla l'islamizzazione crescente, tanto che i fondamentalisti dell'Ucoii, hanno chiesto al Ministro Amato di abolire la Consulta per l'Islam Italiano, per una maggior libertà di azione, mentre a Genova si verificava l'ennesimo caso di segregazione e di violenza ai danni di donna marocchina colpevole di voler vestire con jeans e maglietta.

La realtà è che l'80% delle donne immigrate sostengono che il velo viene indossato solo ed esclusivamente per paura, altro che nobili tradizioni come affermato dal Ministro Paolo Ferrero.

Certo il Ministro Ferrrero, è ormai libero di volare in facezie terroristiche come quello di sobillare la massa degli immigrati contro le Istituzioni e del Governo di cui è parte, rafforzando e incitando alla rivolta con " E' ora...E' giusto...", anzi è disposto a pagare (anche se da verificare), con i suoi lauti compensi di Ministro, le pubblicazioni delle lamentele degli immigrati contro le ambasciate o i consolati, che in ossequio alla legge vincolano il rinnovo dei permessi di soggiorno.

Tutto quello che succede, è la conseguenza del '68 o meglio della fine del suo ciclo distruttivo della società, e poiché i cittadini italiani si stanno svegliando dal sonno della ragione, e la sinistra estrema è cosciente di aver perso l'elettorato, tanto da aver indetto contro l'esecutivo Prodi e quindi contro se stessa, la manifestazione del prossimo 20 ottobre invitando ed incitando gli immigrati manipolandoli con velleità utopistiche di sanatorie ed ancor più di lavoro, è necessario che gli italiani tutti esprimano il loro dissenso.

Il Ministro Ferrero, vorrebbe far entrare chiunque, non certo per garantire loro una sistemazione lavorativa, abitativa, sanitaria, quindi sociale, ma al solo fine di creare una destabilizzazione del nostro Ordinamento.

Al contrario, è necessario ed urgente restituire l'Italia agli italiani, attraverso una seria politica della sicurezza, con particolare attenzione all'immigrazione indiscriminata ed irregolare, alla microcriminalità, rifiutando con decisione atteggiamenti ipocriti dettati dalla politically correct.

L'Europa, l'Italia, devono recuperare i principi della legge e dell'ordine nonché della meritocrazia, dell'autorevolezza, dell'autorità, della responsabilità, negati sino ad oggi.

E' ora di dire basta a chi propone il disfacimento dello Stato, i cittadini chiedono legalità, sin dalla base contro la microcriminalità che agisce indisturbata con atti efferati contro la cittadinanza inerme.

Conseguentemente, le forze dell'ordine debbono essere efficaci, il Governo deve agire nel rispetto delle leggi già esistenti ed a tutela della Nazione contro il nomadismo sfrenato, l'immigrazione clandestina con tolleranza zero nei confronti della microcriminalità.

*Consigliere Movimento Elia - Elettori liberi ed attivi www.movimentoelia.org

04/10/2007





        
  



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